Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1219
1801   G.B. Minotto (Nomenclatura, f. 45v).
1809 * Appartiene all’agricoltore G.B. Minotto (Registro delli aloggi, f. 33v).
1817, genn. 13   G.B. q. Giuseppe Minotti vende al sac. Lazzaro e nipote Gian Maria Cantoni «una porzione di casa, da fonda al colmo, composta da stanza terranea e da due solari sopra, copperta di coppi, con corticella arente, il tutto unito dal corpo del c. n. 1219 —, situato in borgo di S. Lazzaro, aspetta a questa porzione 1/3 dell’estimo intero —, il tutto abbraziato dalla — opperazione Picco —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10304, 997).
1817, febbr. 1   I Cantoni la vendono ai Pletti (Atto privato stilato dal not. Osvaldo Colomba, citato nel rogito del 22 giugno 1826).
1826, giu. 22   «— Zuanne q. Pietro Pletti e Grazia q. G.B. Minotti iug. Pletti — vendono alli comparenti Domenico e Domenica iug. Corrazzoni — casetta — composta in piano da una stanza ad uso di cocina, da due camere in primo appartamento e da solaro ad uso di grannaro sopra coperto di coppi, portante parte del c. n. 1219, con due corticelle verso lev., fra i termini di pietra posti per confine —, che tutto unito confina a lev. e mezz. con casetta e fondi — degli eredi del q. G.B. Minotto, a pon. il — borgo di S. Lazzaro, ed a tram. — Francesco Bassaldella —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10311, 2144, alleg. stima di Giovanni Picco per i Pletti e di Simone Periotti per Domenico Corrazzoni).
1828, lugl. 20 * Il capo del quarto quartiere denuncia alla congregazione municipale che nella casa n. 1219, di proprietà di Giovanni q. Pietro Pleti e di Maria ved. di Giuseppe Minotti, è caduta parte della gronda e che la restante costituisce pericolo per i passanti (A.S.U., C.A. I, 81/X, 2827 Orn. II C).
1828, ott. 9 * Domenico Corrazzoni presenta progetto di riforma della casa e ottiene l’autorizzazione per i lavori (A.S.U., C.A. I, 182/1831/V, 4301 Orn. II C, con dis.).
1841, ag. 7 * G.B., Antonio ed Angelo del fu Valentino Minotto presentano un progetto di modifica del prospetto dell’edificio n. 1219 A di loro proprietà (A.S.U., C.A. I, 328/1841/VIII, 5421 Orn. II C, con dis.).
1845, giu. 1 * Antonio Corrazzoni, proprietario dell’edificio n. 1219, chiede di riformare il medesimo e ne ottiene il permesso (A.S.U., C.A. I, 406/1846/II, 3177 Orn. II C, con dis., firmato dal muratore Silvestro Bosa). Il 9 gennaio 1846 il proprietario è multato per aver «innalzato di un piano oltre quelli del disegno licenziato» e per altri particolari inerenti la grondaia. Seguono, in data 17 genn., le spiegazioni del Corazzoni sulle ragioni del suo operato. Il 28 aprile l’ing. Lavagnolo nell’ispezione rileva che la grondaia è stata sistemata secondo i dettami della legge (ibid.).
1852 * I n. 1219 e 1219 A sono di proprietà di Corazzoni e Ludovisi (Competenze, I, f. 33v).
1855, apr. 9 * «Teresa Busti Ludovisi possiede una casa — coscritta col c. n. 1219 porzione ed in mappa al n. 187 b. Abbisognando alla stessa in presente di fare delle innovazioni nella facciata respiciente sulla via pubblica» presenta il progetto, che viene approvato (A.S.U., C.A. II, 66/1855, 2250 Orn. II C, con dis.).
1937   Vedasi n. 1223.