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Prima del soppresso convento degli Agostiniani, poi di Marco Contarini, acquistata dal Fisco, passa quindi al nob. Marco Contarini, che la vende a Giovanni Franceschinis e Benedetto Tassis1 (Notizie desunte dall’atto citato infra del 5 marzo 1788). |
1788, mar. 5 |
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Giovanni Franceschini e Benedetto Tassis cedono in permuta a Michele Picco «una casetta con cucina a pieppiano e camera sopra , situata in borgo di Villalta, tenuta ad affitto semplice da Antonio D’Indri; confina da tre parti con esso affittuale e dal quarto con la strada » (A.S.U., N., Antonio Marchi, 9866, II instrom., 191, f. 235r - 236r). |
1788, mar. 6 |
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Michele Picco la vende ad Antonio q. Silvestro D’Indri per d 110 (A.S.U., N., Antonio Marchi, 9866, II instrom., 193, f. 237r - 237v). |
1794, mar. 6 |
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Giovanni Francescotti la vende ad Antonio Tadio « oriundo di villa di Cargna, ora abitante in questa città » (A.S.U., N., Marino Sporeno, 9610, Minutario instrom. 1794). |
1801 |
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Michele Indri, detto Tochiet, «con case interne delli seguenti proprietari:» Giuseppe Follini, affittuale Natal Colesetti; nob. Giulio Agricola, affittuale Pietro Sgobino; Vicenzo Moro, affittuale Giuseppe Pletti; G.B. Principuti, affittuale Francesco Tonini (Nomenclatura, f. 44v). |
1801, magg. 23 |
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« Antonio q. Silvestro Indri ha venduto a Lorenzo, Michiele, Giacomo e Giovanni Pietro fratelli q. G.B. Macutano, oriundi della villa di Cavasso in Cargna , un’area coperta di coppi con l’unita porzione di cortivo al vento di lev. di ps 30 pd 1/2, il tutto posto nell’interno della casa e sedime d’abitazione del suddetto Indri nel borgo di Vilalta, qual casa e cortivo ha per confine a sol lev. restante corte di esso Indri, mezz. eredi Goz, pon. strada pubblica delle mura circondarie di questa città ed a tram. eredi q. Giuseppe Moro e con gl’impianti di un emolaro, di un pie’ di vite e di un salice esistenti in detta porzione di cortivo . E questa allienazione fa per il prezzo di L 2495 s 4 » (A.S.U., N., Graziano Cantoni, XII instr., 10216, 1517, f. 2403r - 2404r). |
1802, dic. 10 |
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G.B. q. Antonio Tadio, detto Principutti, vende «alli rev. don Antonio, G.B. e Vicenzo fratelli Moro una casetta che da lev. e in tutti i lati confina con il Moro, stata acquistata dal q. Antonio Tadio, padre del venditore, dalle mani del sig. Giovanni Francescotti con instr. 6 marzo 1794 » (A.S.U., N, Osvaldo Colomba, 10291, IV instr., 410, f. 489r - 489v). |
1809 |
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Una parte è proprietà di Giuseppe Indri. Vi abitano gl’industrianti Lorenzo Soiaro e Giuseppe Sartoretti nonché il tornitore G.B. Pascoli; un’altra parte appartiene al sac. Lazzaro Cantone, dove abita il meccanico Pietro Scubino; una terza parte, di G.B. Moro, è occupata dall’agricoltore Agostino Tomadino, dal lavorante Giuseppe Cogoi e dall’industriante Giuseppe Pletti (Registro delli aloggi, f. 31v). |
1812 |
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Osteria “Al ponte rosso” (Esercenti). |
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Esercente Teresa Colosetti (ibid.). |
1823, mar. 2 |
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« Teresa Plet ved. Collossetti vende verso la propria cognata Elena Egregis Plet la casa con pezzettino di cortivo posta in Udine, borgo S. Lazzaro internamente delle fabbriche n. 1169 col suo relativo fondi e promiscuanza di corte comune ; confina a lev. eredi del fu co. Antonino Antonini, pon. Bortolomio Cantone e sett. figlio Vicenzo Moro; qual casa e fondi furono da essa Teresa acquistati coll’istr. 16 giugno 1799 a rogiti del Marco Cancianini per vendita fattale dal sig. Giuseppe del fu altro Giuseppe Follini, presentemente abitata dalla venditrice medesima. La vendita viene stipulata per L 671,03 » (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10547, 1828). |
1826, ag. 12 |
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È di Giuseppe Tocchietti. Vedasi n. 1168. |
1834, genn. 7 |
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Vedasi n. 1168. |
1835, dic. 10 |
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« Giovanni Turri vende all’accennato Michele Indri una fabbrica vecchia interna al cortivo Indri coperta di coppi, serviente ad uso di stalla ed area con fenile sopra, corticella e promisquità di passalizio, muri chiusori ed il porton e portello; il tutto unito confina a lev. con li eredi del fu nob. Giuseppe Lirutti, a mezz. ed a tram. l’acquistante ed a pon. fondi consorti-vi ad uso di strada ed oltre gl’eredi del q. Domenico Scozier . La vendita viene fatta per ven. L 690 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10315, 3027). |
1842, mar. 5 |
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« Giovanni Celotti vende al sig. Giovanni Pontoni una casa con corte comune sita nel borgo di S. Lazzaro al c.n. 1169 ; confina a lev. Giovanni Follini, pon. e tram. Giuseppe Moro, mezz. corte promiscua, qual immobile è pervenuto nel Celotti per contratto 24 lugl. 1841 approvato dal tribunale di Udine . Questa vendita si fa per il prezzo di austr. L 720 » (A.S.U., N., Andrea Bassi, 10638, 287). |
1852 |
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Il 1169 A e B è proprietà dei fratelli Moro; il 1169 C appartiene a Bortolomeo Cantoni; il 1169 D è degli eredi Celotti; il 1169 E è di Giovanni Turri (Competenze, I, f. 31v). |
1883 |
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Recapito del vetturale pubblico Valentino Belgrado e, nella parte marcata 1169 B, del sensale di alcoolici Luigi Rossetti (AVOGADRO, 156, 159). |
1937 |
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Casa di due piani di due finestre, antica. Il sottoportico ha le travi a vista. |
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NOTE |
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Per Tassis e Franceschinis, vedasi n. 372. |