Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1089
1744   Rizzardis. «La loro casa era posta di rincontro ai pp. di S. Lucia; credesi fabbricata dai Boetii, la cui arma vedesi sulla porta1, poi posseduta dai Manin ora nobili veneti, la cui arma ancora si conserva sul pozzo di detta casa, quindi tenuta dalli Rizzardis, quindi da una famiglia Bartolucci estinta, poi comperata dai Colloredo, ultimamente venduta da Giovanni Tomaso q. Cesare a Giulio Cesare Asquini padre di Basilio» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 176).
1750, dic. 26 ° Il nob. et ecc. sig. Agostino Narducci vende la casa ex Manin al sig. Giuseppe Chiocchi (Archivio di Prampero).
1757, mar. 4 ° Alvise Manin vende la casa a Taddea Antonini (Archivio di Prampero).
1759, magg. 10 ° Gli eredi di Taddea Antonini, co. Giovanni Luigi Antonini e sorelle, vendono la casa ad Alessandro Rota (Archivio di Prampero).
1789, apr. 26   «— Li — coo. G.B. q. co. Claudio e Rosana iug. Freschi de’ signori di Cucagna — hanno — venduto — al co. Elia q. co. Giorgio di Polcenigo — la casa serviva di abitazione d’essi — coo. Freschi, posta nel borgo di S. Lucia — con tutte le altre adiacenti fabbriche affittate —; item li stessi - coo. — Freschi — vendono — al — co. di Polcenigo li mobili tutti descritti nella stima 30 genn. p.p. dal pubbl. per. — Antonio Bernardinis —. Questa — vendita hanno fatta — pel prezzo — di d 4900 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9975, XIV Instr., 1081, f. 1325v — 1327v).
1795, febbr. 26   Il co. Elia di Polcenigo vende al co. Guglielmo q. Alessandro Monaco «la casa dominicale con tutte le adiacenti fabbriche affittate —, state tutte acquistate da esso — conte di Polcenigo dalle mani delli — coo. G.B. q. — Claudio e Rosanna iug. Freschi de’ sigg. di Cucagna. Item lo stesso — co. di Polcenigo cede — al — co. Monaco i mobili tutti acquistati dalli — Freschi — nella stima del pubbl. per. — Antonio Bernardinis, 30 genn. — 1789 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9977, XXIX istr., 2115, f. 2871r — 2873r).
1799, ag. 27   Il co. Guglielmo Monaco vende la casa a G.B. Fiorentini di Brescia «ora negoziante in questa città» (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1234, f. 829v — 830v).
1800, lugl. 29   G.B. Fiorentini per d 9200 la vende a Francesco q. Antonio Taffoni (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10351, Istr. 1796-1806, 346, f. 405v — 407v).
1801   Francesco Taffoni. «Sua abitazione» (Nomenclatura, f. 41v).
1809 * È di Francesco Taffoni. Vi abita il portiere Francesco Genari (Registro delli aloggi, f. 29v).
1812, magg. 26 * In seguito ad atto oppignorativo del 10 marzo, asta di «una stanza a pian terreno alla destra entrando al n. 1089, a lev. casa della sign. Maddalena Cuchini, a pon. casa del sig. Giacomo Savorgnan». Debitore, per L 51,50, è Francesco Taffoni (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 27).
1812, magg. 31 * In seguito ad atto oppignorativo del 25 febbr., asta di un «mezzado a pian terreno — posto alla dritta entrando in casa, con ingresso dal sottoportico verso la strada; detto mezzado ha due finestre con griglie di fero verso la strada». Debitore, per L 274,21, è Francesco Taffoni (A.S.U., C.N., 81, Proc. verb. d’asta con effetto, n. 31).
1813, apr. 24 * Giacomo di Antonio Vicentini vende ad Antonio del fu G B Rizzani e a Giuseppe del fu Valentino Frisani un «— mezzado a pian terreno dal corpo della casa in contrada di S. Lucia al n. 1089, posto alla dritta entrando in casa, con ingresso dal sottoportico verso la strada; detto mezzado ha due finestre con griglie di ferro verso la strada» (A.S.U., N., Giovanni Bertoldi, 10571, 633).
1813, nov. 29 * «— Antonio q. G.B. Rizzani e Giuseppe q. Valentino Prisani — vendono a corpo — all’ — Antonio Baldissera —una stanza ad uso di mezzado — dal corpo della casa — n. 1089 con promiscuità d’ingresso — pel portone — e sottoportico, che confina a lev. il — borgo di S. Lucia, a mezz. l’ingresso promiscuo, a pon. casa — delli rappresentanti — Francesco q. Antonio Taffoni — ed a tram. le — sorelle Cuchiara -. La vendita viene — fatta — per it. L 400 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10299, 496).
1814, apr. 2 * In seguito ad atto oppignorativo del 28 febbr., asta di «una stanza al secondo piano —». Debitore, per L 3,69, è Giacomo Brusconi (A.S.U., C.N., 81, Avviso d’asta per mora pagamento imposta prediale IV rata 1813).
    Nella stessa circostanza vengono messe all’asta, dopo atto oppignorativo del 25 aprile 1813, «cinque stanze al primo piano — ad uso di cucina —». Debitore, per L 776,38, è Francesco Taffoni (ibid.); ugualmente, in seguito ad atto oppignorativo del 20 genn. 1814, asta di «una stanza a pian terreno», contro il debitore Guglielmo Monaco per L 15,09 (ibid.); e, dopo atto oppignorativo del 29 nov. 1813, asta «di una stanza al secondo piano»; debitore è Raimondo del fu Agostino Faventin per L 43,85 (ibid.).
1818, lugl. 11 * «Per forma del pubblico instrom. — 5 magg. — 1814 —, Antonio Barbetti, congiuntamente alla sign. Maria, moglie del sig. Antonio Baldissera, divennero legittimi proprietari di alcune stanze e fondi dal corpo della casa posta — nel borgo di S. Lucia — n. 1089 —, state prima deliberate alla pubblica asta a pregiudizio parte del sig. Francesco Taffoni e parte dell’ co. Guglielmo Monaco —. Poi — Baldissera dichiarò acquistare per conto — della propria — moglie — e del rev. — Antonio Barbetti —. Sono comparsi — innanzi me — notaro — la — sign. Maria, f. del sig. Antonio Berarzi, moglie del sig. Antonio f. — del — sig. Giovanni Baldissera — e — il — sig. Antonio del fu —Tommaso Barbetti —; hanno tra loro convenuto — come segue. — Maria Baldissera —vende — al sig. Antonio Barbetti — la mettà ad essa — aspettante delle fondiarie realità tutte — nel sig. acquistante pervenute per l’ — instromento — 5 magg. 1814 e tra loro possesse sin qui indivise —, cioè — dal corpo della casa — al c. n. 1089: una stanza a pian terreno ad uso di mezzado con ingresso verso la scalla, confina a mezz. cortivo di detta casa; altre cinque — stanze al primo piano, tre delle quali servienti ad uso di camere, una di tinello ed altra ad uso di cucina con annessa spazza cucina, furono di — Francesco Taffoni; e — una stanza al secondo piano dal corpo di detta casa al — n. 1089; altra similmente al — secondo piano, formante parte del numero stesso; ed infine altra stanza a pian terreno, parimente dal corpo di essa casa e numero, furono queste di originaria appartenenza del — co. Guglielmo Monaco ed a di lui pregiudizio sono state deliberate all’asta. Quali realità tutte confinano — a sol levado — col — borgo di S. Lucia, a mezz. con casa — degli eredi del fu co. Giacomo Savorgnani al n. 1088, a pon. restanti fabbriche e cortivo —del — Taffoni e parte del — co. Monaco ed a tram. con le — sorelle Cucchiare —. Quest’assoluta — vendita — fatta viene per il prezzo — d’it. — L 2200 —» (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10630, 2360).
1824   È di Antonio Barbetti (A.S.U., C.A. I, 88/IX).
  * Il capo del quarto quartiere riferisce che la casa è dotata di un pozzo (ibid.).
1824, sett. 26 °° Vedasi n. 1088.
     
1852 * Appartiene a Luigi Monaco (Competenze, I, f. 29v).
[1937]   Lo stemma che vedesi sull’architrave del portone è eguale a quello murato sul campanile di S. Cristoforo; sembra quello della famiglia Monaco.
     
NOTE 1 Pare invece lo stemma Monaco (nota del della Porta).