1767, genn. 26 |
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Notaio Francesco Brunelleschi1. Vedasi n. 1080. |
1801 |
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Ignazio Brunelleschi e fratelli. «Loro abitazione» (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 |
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Appartiene ad Andrea e fratelli Brunelleschi (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1811, mar. 20 |
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« Alessandro ed Andrea fratelli Brunelleschi cedono al sig. Domenico de Marco la loro casa dominicale con cortivo ed orticello, posta nel borgo di Villalta al n. 1079 ; confina a lev. Pietro Del Negro, mezz. il borgo di Villalta, pon. casa toccata in parte al sig. Ignazio Brunelleschi, fratello di detti cedenti, e parte calle che da detto borgo va all’androna dello Spagnolo, ed a tram. parte la stessa androna e parte Pietro Del Negro . Quali beni sono toccati in parte rispettivamente alli sudetti Brunelleschi colle divisioni di fraterna seguite li 7 luglio 1807 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10586, 388). |
1831, sett. 15 |
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« Teresa Locatelli ved. Brunelleschi e di essa figlio e figlia, Bortolo ed Elisabetta , vendono alla nob. Giulia n. Antonini, maritata Valentinis, la casa al c. n. 1079 con fondi, cortivo ed orticello , compresi i fabbricati interni tra i confini a lev. eredi del fu Pietro Del Negro , mezz. strada del borgo, pon. casa al c. n. 1078, apparteneva alla massa concorsuale del nob. Ignazio Brunelleschi, ora Francesco ed Antonio De Zorzi, e tram. calle dello Spagnolo. Il prezzo dell’immobile resta convenuto in austr. L 14000» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10557, 3654). |
1832, apr. 5 |
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È di Marco Valentinis. Modifica la disposizione delle finestre (A.S.U., C.A. I, 193/I, 1447 Orn. II C, con dis.). |
1834, magg. 31 |
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Marco Valentinis vende la casa a Pietro Bonini (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4818, 1522). |
1841, mar. 17 |
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Pietro Bonini la vende a Francesco Branzi. |
1845, mar. 1 |
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Francesco Branzi la retrovende (Atto privato, vedasi infra atto Clochiatti, 4836, 6031 alla stessa data). |
1845, mar. 1 |
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Pietro fu Angelo Bonini vende la casa 1079 a pre’ Vincenzo Dominissini ed a sua sorella Maria, moglie di Costantino Tonutti. «Confina lev. eredi del fu Pietro Del Negro, indi Cociancich, ora Puppatti, mezz. strada di detto borgo, pon. Bonini con altra casa, era in origine n. 1078, fu De Zorzi ed a tram. calle del Spagnolo. Pervenne nel Bonini per vendita fatta dalli nob. Marco del fu co. Daniele e Giulia n. Antonini iugali Valentinis col contratto 31 maggio 1834 rogiti del not. G.G. Clocchiatti e da essi acquistata dalla nob. Teresa n. Locatelli ved. Brunelleschi e dalli essa figlio e figlia Bortolo ed Elisabetta maritata Del Calice venduta col contratto 17 marzo 1841 . Questa vendita viene fatta per — austr. L 13000 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4836, 6031). |
1852 |
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Appartiene al dott. Vincenzo Dominisini (Competenze, I, f. 29v). |
1853, apr. 7 |
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Angelo Tonutti rivolge domanda alla congregazione municipale per «costruire due fornelli come i due tipi che unisce, per uso di filandiere di seta, nella casa di sua abitazione situata nel borgo di Villalta al c. n. 1079 ». Nella relazione dell’ispettore d’ufficio F. Colussi, in vista del rilascio del permesso, viene redatta una relazione sullo stabile, nella quale tra l’altro si dice: «La casa ha un ampio cortile che si estende al lato di settentrione, con orto annesso fino alla contrada Spagnolo; al lato di levante questo cortile è diviso da un muro dal cortile del sig. Giovanni Puppatti, a pon. evvi altro muro che limita la corte che mette nella contrada Spagnolo; a mezz. è l’abitazione del petente Tonutti. Adossato al muro di pon. dovrebbe esser collocato il porticato, sotto il quale saranno posti li due fornelli colla relativa vasca sotterranea coperta sullo scolo delle acque. Per vastità di cortile, per posizione isolata, per luce viva, per ventilazione continua e per lontananza di altre abitazioni, la località proposta è adattissima all’uso al quale si destina » (A.S.U., C.A. II, 66, 2415 Orn. II C, con dis.). |
1937 |
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È dell’orefice Enrico Santi, loco Tonutti. |
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L’edificio è vincolato con D.M. del 12 apr. 2002 ai sensi del D.Lgs. 490/1999. |
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NOTE |
1 |
La grafia oscilla tra Brunelleschi e Brunalleschi negli antichi documenti, con prevalenza della seconda forma. |