1801 |
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Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 |
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È di Tomaso e fratelli Goz, agricoltori (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1837, ag. 3 |
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Divisione dell’eredità di Antonio Goz. La «facoltà consiste in una porzione di casa — sotto il c. n. 1006, nel lato di tram. consistente in una mettà del sottoportico promiscuo, piccola cucina attigua con stanza annessa, due camere superiori e granaretto sotto il coperto, il tutto in mal statto, con relativi fondi e corticella a pon., con alcuni muri scoperti — fra li confini a lev. borgo Villalta, a mezz. restante casa della stessa, possessa da Antonio Cantoni, a pon. orto ed a tram. particolari; item la metà dell’orto in seguito a pon. —». Le eredi Paola ved. di G.B. Minotti e Teresa n. Sclibino, moglie di Leonardo Bertoni, la vendono al creditore Nicolò Caneva (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4821, 1968). |
1841, magg. 6 |
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Vedasi n. 1007. |
1841, giu. 23 |
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«— L’avv. — G.B. del fu Girolamo dott. Cossio, curatore dell’assente Costantino Goz —, vende al — sig. Leonardo Caneva — le seguenti realità —: a) la terza parte dell’indivisa porzione di casa posta — nel borgo di Villalta faciente parte del n. 1006 nel lotto di tramontana, consistente in una mettà del sottoportico promiscuo con restante casa di Antonio Cantoni, piccola cucina attigua con stanza annessa, due camere superiori e granaretto sotto il coperto con relativi fondi e corticella a pon. con alcuni muri scoperti —, fra li confini a lev. borgo di Villalta, a mezz. restante casa possessa da Antonio Cantoni, a pon. orto ed a tram. Minotti Giuseppe q. Michele —; b) la terza parte della — indivisa mettà dell’orto in seguito a pon. — sotto il n. 516 —. Qual porzione di casa, fondi, cortivo ed orto è dell’eredità intestata del fu Antonio Goz —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4827, 3672). |
1845, genn. 4 |
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Leonardo Caneva vende a Paolo fu Pietro Piccoli «la metà della casa con fabbriche di muri coperte a coppi con relativo fondo, cortile ed orto —, coscritta col c. n. 1006 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10510, 16955). |
1852 |
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Appartiene ad Antonio Cantoni (Competenze, I, f. 27v). |
1852, magg. 31 |
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La deputazione d’ornato, rappresentata da Pecile, Scala e Bassi, esprime il parere sul progetto presentato da Mattia Turco per la casa: «Visti la condizione promiscua del portone d’ingresso, la divisione della proprietà e sopratutto lo stato minaccioso della fabbrica, e dopo aver invano esaurite le pratiche per conciliare i proprietari, malgrado la sconvenienza del proposto lavoro, è forza dichiarare doversi accordare il lavoro medesimo, a condizione che siano lasciati gli addentellati per la futura sistemazione generale e uniforme dell’intero fabbricato» (A.S.U., C.A. II, 66/1852, 3829 Orn. II C, con dis.). |
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Il disegno è firmato dall’impresario G.B. Rizzani. |
1876 |
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Bottega del calzolaio Antonio Turco(COSMI-AVOGADRO, 88). |
1883 |
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Falegnameria di Francesco Zuliani1 (AVOGADRO, 144). |
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NOTE |
1 |
Per Francesco Zuliani: PICCO, Ricordi, 91. |