Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1397, febbr. 28   «Deliberatum fuit quod dominus camerarius subitto facere debeat duas portas defficientes, unam videlicet ad turim sive portam S. Marie post ecclesiam S. Petri Martiris et aliam ad turim sive portam sitam post ecclesiam Sancti Francisci» (Annales, VI, f. 191r).
1534, ott. 25   «D. deputati —, ad evitandam aeris contagionem qua inficiuntur habentes domos vicinas macello magno Utini et decus civitatis Utini, posuerunt partem quod removeatur scortigatorium a macello magno1 Utini et construatur apud portam burgi S. Marie prope aquam que post ipsam partem labitur —» (Annales, XLVIII, f. 74r).
1550, giu. 25   «— Il — luogotenente — et li — deputati mettono parte che sia levato il scorticatoio degli animali che si occidono in le becharie dal loco ove hora è et sia fabricato lν nell’angulo pubblico, accosto al horto del hospitale grande in la contrada dela porta de S. Maria et acosto ala via pubblica che va per appresso gli muri di questa terra et che fabricatto che sia tal novo scorticatoio, per levar ogni fraude e sospetto di fraude che nasce potesse per lontananza del loco, nissun macellaro o becharo possa occider alcuno qual prima non sii visto da uno — dei zuradi del comun —» (Annales, XXI, f. 192v).
1564, apr. 9   Fantuccio di Strassoldo, allo scopo di abbellire la via S. Maria, propone di cedere terreno al comune, a condizione che questo rifaccia il muro di cinta del suo orto del canton superiore delle sue case sino alla casa del sellaio (Annales, LVI, f. 45r — 45v).
  * «Qua scriptura perlecta — dd. deputati posuerunt partem quod — oblatio facta per — ser Fantutium de Strasoldo — admittatur —» (ibid.).
1577, sett. 2   Era dipinta una Madonna su una casa dell’ospedale2 sita in S. Maria (Annales, LXIX, f. 246v — 247r).
  * «Scriptura incolarum contratę S. Marię. Essendo nela contrata di Porta — di S. Maria di questa — città una cantonata posta per mezo le case di mess. Paolo Strasoldo cavaliero, in quale con non poco danno de’ passazieri, incommodità degli habitanti in essa et travaglio dei carri, che incontrandosi in questo loco non si possono dare strada l’un l’altro, non viene frequentata a quel modo che si converrebbe; et desiderando noi tutti habitatori d’essa contrata, che la sudetta — s’accomodi cosa a beneficio nostro — com’anco dei viandanti stranieri et per publico honore et utile di tutta la città, siamo mossi a supplicare Vv.Mm. che siano contente abbracciare parte in questo — consiglio che detta cantonata sia levata et concia talmente, che rimosso il muro, che al presente si ritrova, incominciando dala casa del Savonaro, habitata per l’ecc. Orsetto, ne sia tirato un altro muro per diritta linea ala volta de l’imagine dela Madonna, che è appoggiata al loco de l’hospedale; perché a questo modo la strada venirà ad esser larga et commoda —, essendo — che ser Blozo, possessor d’una parte del terreno — che si ha a torre in questa fattura, si contenta di donarlo al publico, purché il muro li sia rifatto. Similmente contentano anco li rr. frati di S. Pietro Martire, possessori del restante d’esso terreno, ogni volta che anco a loro sia restaurato nel loco che sarà designato quel muro, che per tal causa sarà buttato a terra —» (ibid.).
1580, nov. 7 ° L’ospedale vende ai nob. Maseri3 i suoi beni fuori la porta di S. Maria (Not. Daniele Fabrizio, Arch. dell’Ospedale, Libro memorie per livelli, n. 3477).
1581, mar. 31   «Havendo io Francesco Masero — deliberato di fare una fabrica bella et honorevole, quanto capiranno le forze mie, in questa città, tolsi li mesi passati dal pio hospedal grande un loco assai capace situato nella contrada di S. Maria; et perché la torre publica contigua a detto loco sarebbe molto opportuna ala fabrica et a me di non picciola commodità, mi son persuaso che le Mm. Vv. non saranno meno cortesi meco in concedermi detta torre ad habitare et usufruttuare di quello che furono già con m. Michiel Bussetto battilana, che per un tempo la possedette. Però havendo io pagati già ducati 122 et L 4 s 2 agli heredi del q. egr. m. Francesco Mara-mano, altre volte di lei possessore, et a ser Zuanetto presente habitatore per miglioramenti sopra essa fatti, et stimati da periti, come appar per mano di mess. Zuane Moroldo — nodaro, supplico le Mm. Vv. che — vogliano concedere la torre predetta a me et ali miei heredi —, offrendomi di pagare ogni anno la consueta recognitione di un paro di pernici —». La torre viene concessa verso l’annuo canone di due pernici (Annales, LX, f. 242r — 242v).
[1608 c.] * «Porta de S. Maria. Mess. Hieronimo Masaro q. Francesco Masaro e nipoti pagano de livello emphitheotico a primo novembrio L 124, specialmente sopra il suo palazo et broylo in porta di S. Maria in virtù della livellation fatta al detto q. mess. Francesco l’anno 1580, 7 novembrio, per mano de mess. Daniel Fabritio mio padre» (A.C.U., A.A.O., Libro general de’ livelli, f. 39r).
1630, sett. 2 ° Avendo li giorni passati il sig. co. Lodovico Manin4 fatto acquisto del palazzo che era delli heredi Maseri confinante colla casa Sbruglio5, Sbruglio Sbruglio vende ai Manin la stalla in compenso di altre concessioni (Raccolta Frangipane).
1630, sett. 12   «— La — sign. Vanda, relitta q. — Adriano Masero, come madre, legitima tutrice et governatrice delli — figliuoli suscetti con detto q. sig. Adriano —, salvo gl’ infrascritti patto et carico che si paga al pio hospitale grande di questa città, ha — venduto —al — co. Ludovico Manino, — comprante per nome suo et delli — coo. suoi fratelli —, il palazzo hora habitatione di detta sign. Vanda et figliuoli Maseri, posto — nella contrada del borgo di S. Maria, giusto li suoi confini, con corte, horto, brolo, torre verso la roia, stalle et altre sue haderentie — et questo —per pretio — di ducati dodecimille —» (A.S.U., N., Antonio Mattioli, 7149, XXVII instr., f. 60r — 63v).
1631, apr. 17 * «Lo — co. Ludovico Manin — in ragion di semplice affitto ad anni cinque — ha — locato — a Iacomo, figliuolo di ser Michel Forte, hortolano in Udine, l’horto et brolo — spettanti al palazzo della sua habitation, con le stanze da basso in detto palazzo sopra esso brolo, tenute per l’hortolano passato — con questi patti —, che detto conte sii tenuto — in termine di mesi sei —far serrar detto horto di muraglia dove hora è cascata et nell’istesso tempo anco far ridur a cultura la parte oltre la roia verso la muraglia et d’indi in poi — Iacomo debba mantenerla —. Nel qual horto et brolo — si ritrovano — le viti et rovari acconciati bachette di rovera dalla parte di sopra nove n. 217; dalla parte di sotto bachette nove n. 370 —» (A.S.U., N., Antonio Mattioli, 7149, Instr. VIII, f. 41v — 42v).
1631, magg. 19   Supplica del co. Lodovico Manin, che nei mesi passati aveva comperato il palazzo dei sigg. Maseri con i loro diritti su la torre, per ottenere la cessione di piccola porzione di terreno pubblico tanto da poter includere la torre nella sua proprietà impegnandosi di restaurarla (Annales, LXXIV, f. 86v — 87r).
  * La concessione è subordinata all’obbligo di «atterrare et chiuder l’apertura della roia, fatta nel condurre i cavalli all’acqua et rimetter poi quella commodità nel luogo proposto» nella sua supplica, ossia sotto il muro degli orti di S. Pietro Martire (ibid.).
1646, giu. 27 * «Il nob. sig. Quintilio Masero, gentilhuomo di Udine —, per sé e per — suo fratello et — heredi — et per la sign. Vanda loro madre, hora moglie del nob. —Lorenzo Sacchia —, a cagione di dar dote alla — sign. Masera sua sorella —, monaca nel monastero di S. Nicolò di questa città —, ha dato — ducati ventinove annui del corpo del livello di d 250 che è tenuto a pagare alli —sigg. Maseri il — co. Lodovico Manino a 12 di settembre in ciascun anno sopra il palagio di sua habitatione in questa contrada, consegnato per parte di restitutione di dotte alla sign. Vanda — sua madre —» (A.S.U., C.R.S., 768, 872/1b, f. 12r — 14v).
1649, genn. 9 * «In Udine, nella contrada di S. Nicolò, o vero Porta di S. Maria, nel palazzo del — co. Lodovico Manino, nel mezado primo da baso verso l’horto —» (A.S.U., N., Giacomo Causilico, 72677, Instr. XIX, f. 68r).
[s.d.] °° Disegno del portale (Venezia, Museo Correr, M. 13786).
1733   «Si diede anche principio alla chiesa Manin in borgo S. Maria» (CIPOLLA, Memorie, B.C.U., ms. 133, f. 12r).
1768, ag. 30   Il Palazzo Manin passò ai Torriani6 per scrittura privata (A.S.U., C.A., 27/11, f. 2r).
1772 °° Planimetria dell’area (M.C.U., presso Associazione Industriali Udine).
1780, ag. 11   «In adempimento di quanto restò stabilito nella scrittura convenzionale firmata li 23 maggio p.p. dal — co. Niccolò Romano per conto — delli nob. — Bernardino e nipoti Masero — da una e dal — co. Giacomo Caymo per conto — del — co. Lucio Sigismondo della Torre dell’altra —, il nob. — Bernardino q. — Niccolò Masero, facendo per nome suo, delli nob. — Ettore, Adriano e Francesco fratelli q. — Quintilio — suoi nepoti —, renunzia al — co. Lucio Sigismondo q. — Lucio della Torre Valsassina — tutte quelle azioni, ragioni e titoli che ad essi — zio e nipoti Masero competivano di risolvere il contratto 12 sett. 1630 di mano del q. — Antonio Mattioli — not. — e di riavere il palazzo con tutte le sue adiacenze indicate nel contratto — 12 sett. 1630, col quale dagli autori di essi — Masero è stato ceduto al fu — co. Lodovico Manin, indi con priv. scritt. 30 ag. 1768 passato in dominio del — co. Lucio Sigismondo della Torre —. E ciò — fa detto nob. — Bernardino Masero — perché il — co. della Torre — ha esborsato — la summa di d 2500 —» (A.S.U., N., Andrea del fu Francesco Brunalleschi, 9966, 74, f. 82r — 85r).
1801   Co. Sigismondo della Torre (Nomenclatura, f. 36v).
1809 * Appartiene a Raimondo e fratelli Torriani (Registro delli aloggi, f. 26v).
1829, dic. 14 * Il co. Raimondo della Torre Valsassina «nella cinta di muro che dà ingresso alla casa coscritta col c.n. 947 — che si riferisce sulla pubblica strada borgo S. Maria, si propone di aprire e custruire la porta indicata a rosso dal disegno che — rassegna, il quale dimostra anco lo statto attuale della cinta —». La deputazione d’ornato però propone dei cambiamenti, per cui si rende necessario presentare un nuovo progetto (A.S.U., C.A. I, 168/XIV, 5219 Orn. II C).
1830-1831 * Fascicoletto di carte relative alla Torre di proprietà del co. Raimondo della Torre. Il 4 ottobre 1830 la deputazione d’ornato denuncia alla congregazione municipale la necessità di urgenti restauri allo stabile. Il 23 ottobre segue la relazione del capomastro Antonio Battigelli sul sopralluogo da lui fatto alla torre. A suo avviso non esistono gli estremi per cui allarmarsi. Il documento è allegato alla risposta redatta dal co. della Torre che contesta la comunicazione municipale, secondo la quale «il secondo cane dopo l’angolo superiore esterno» minaccerebbe crollo. L’8 novembre il podestà manda in sopralluogo l’ingegnere capo del comune Francesconi. I128 gennaio 1831 l’ingegnere municipale invia la relazione d’ufficio indicando i restauri da operare (A.S.U., C.A. I, 182/V, con dis.).
1842, giu. 24 ° Atto di finale liberazione del censo su la torre (A.M.).
1849, ag. 19   Riformasi il fabbricato tra il palazzo e la cappella Manin (A.S.U., C.A. I, 469, 500 Orn. II C, con dis. firmato da Eusebio Brida). La domanda è inoltrata da Lucio Sigismondo della Torre. Il progetto ottiene l’approvazione della deputazione d’ornato (ibid.).
1852 * Appartiene al co. Lucio Sigismondo della Torre (Competenze, I, f. 25v). Morto il co. Lucio della Torre, nel 1890 il palazzo passò alla figlia co. Fleury Felissent e da questa alla figlia Teresa Felissent Catemario di Quadri.
  °° L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 15 ott. 1951 ai sensi della L. 1089/1939.
     
NOTE 1 Per il macello vedasi n. 715.
  2 Per la confraternita e l’ospedale dei Battuti di Udine, vedasi n. 93.
  3 Sulla famiglia Maseri: AMASEI, piani udinesi, 76; MONTICOLI, Cronaca, 66-67; SAMBIN, Gregorio Amaseo, 25; P. SOMEDA de MARCO, Medici, 38.
  4 Sulla famiglia Manin: BATTISTELLA, I Toscani, 252; della GIUSTA, Il conte Lodovico; della GIUSTA, La famiglia Manin; della LASTE, Il sig. co. Lodovico Manin; LOSCHI, Documenti storici; SPRETI, Enciclopedia nobiliare, 313-314; TOMASINI, Illustre serie; di VARMO, Di Lodovico Manin.
  5 Vedasi n. 705.
  6 Per i della Torre: DE VITT, La signoria; MONTICOLI, Cronaca, 40.
     
STUDI INEDITI   FACCIOLI-JOPPI, Chiese, 56v.
     
BIBLIOGRAFIA   AVOGADRO, Guida, 36; BASSI, Architettura, 211; BATTISTELLA, Udine nel sec. XV, 14; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 202-206; BERGAMINI-TAVANO, Storia, 394, 413; BERRIS, Monografia, 12; BRAGATO, Guida, 35, 91-92; CICONI, Udine, 468; COMELLI, Passeggiate, 160-163; COMELLI, La storia, 6-7; CORONA, Nell’antica torre, 32; DEL PUPPO, La cappella Manin, 33-37; ERMACORA, Guida, 156-158; FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 176; FORATTI, La cappella Manin, 1117-1122; di MANIAGO, Guida, 52-53; Il museo della città nella torre Torriani; Museo Torriani; G.F. PALLADIO degli OLIVI, Historie, I, 272; L. PALLADIO degli OLIVI-CAIMO DRAGONI, Memorie, 15; Parti prese ... 1913, 35; PILOSIO, La monumentale cappella Manin; della PORTA, Toponomastica, 210, 245; RIZZI, Pluralità, 388, 402; RIZZI, Storia... Il Settecento, 14, 27; RIZZI, Udine, 122, 123; SEMENZATO, Giuseppe Torretto, 131; SEMENZATO, La scultura veneta, 39, 107; C. SOMEDA de MARCO, Il museo civico, 85-86; La torre di Via Zanon; VALENTINIS, Udine antica, 7, 8, 24, 27.