1650 |
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Giacomo Simeonio intende vendere ai coo. Leonardo e fratelli Caiselli una casa in borgo di S. Cristoforo; confina a mattina borgo, a mezzodν androna di S. Cristoforo, ponente e monti co. Caiselli. La facciata su via Palladio era lunga m 9,53, su vicolo Caiselli 14,98. La facciata su via Palladio era sostenuta da modiglioni (Archivio Caiselli)1. |
1655, apr. 9 |
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Dalla «stima della casa di borgo di S. Christofolo di ragione del nob. Giacomo Strasordo, che vende alli coo. Leonardo et Pietro fratelli Caiselli» si ricavano dati utili per la ricostruzione del fondo dei venditori, che si estende con alcune costruzioni, cortili e orto da via S. Cristoforo alla calle dei Florio: « Una casa posta nel borgo di S. Cristoforo, a lev. il nob. G.B. Mantica, a mezodν, pon. et ai monti strada ». Il documento ne fornisce le misure: «fazada de muro sopra la strada longa ps 10 pd 4, alta con fonda ps 7 pd 1, fa ps 77 pd 3». Abbastanza chiaramente viene descritto il primo piano., Nel «camerino presso la salla» dotato di una «nappetta in piera alla francese» si apre una «fenestra in piera, lavorata col suo volto sopra la strada, con doi palle, telai, rame di veri et scuro». La sala, col pavimento «battudo», lunga ps 7 pd 2 per ps 3 pd 3, si apre su un «poggiolo di piera lavorato sopra la strada, longo pie 17, alto pie 2 1/4, con parapetto trasforato e 4 puttini , palle tonde, due antili alti pie 14 1/2, dui colonne tonde con base e capitelli, tre volti, cornise, fassa o friso, per il zagado di lastre con modeoni sotto, telaro di piera sopra la salla longo pie 10 »; all’incontro troviamo una «balconada sopra la corte pur in pietra con telari, rame di veri delle 3 balconate o fenestre».
Le scale sono di legno, tranne la «scalletta di piera compatta che va nel mezado» come quella di sette gradini che scende in cantina. Il sottoportico d’ingresso, di ps 7 pd 4 per ps 3 pd 3 ha una «fenestra in piera con fenestra sopra la strada» ed è «salizado de modoni in cortei». Al pian terreno e nei granai le stanze hanno il «solaro pianellado». Tutti gli stipiti interni ed esterni di porte e finestre sono di pietra. Piϊ grande ’t la «casa sopra l’androna» con la «fazzada di muro sopra l’androna di S. Christofforo longa ps 20, alta con fonda ps 6 pd 3 1/2, fa ps 136 pd 2, fazzada di drio larga ps 17 pd 3 1/2, ps 114». È dotata di una «stanza del forno». La «porta dell’ingresso in piera a volto con paracarri, ferrada sopra col suo baston di ferro et scuro in doi parti con ferramenta» apre sul «portigo salizado di cogoli». Una stanza «sopra la corte» è indicata come «studiol», un’altra è quella della «stua» con «banche attorno da sentar fodrate de tole, fornello rotto». Anche in questa casa esiste, benché piϊ modesto nella pretesa, un «poggiolo sopra l’androna», costituito da «lastra di pietra con modeoni sotto, telaro di ferro con parapetto di liste, porta in piera con ferrada sopra e rame di veri». Indirettamente è citata anche una «camera de’ libri», alla quale si accede tramite una «scalla di tole». La casa è fornita di stalla, con «fazzada di muro sopra la corte longa ps 5 alta ps 4 pd 2 1/2» e finestre con stipiti di pietra. La sostengono all’interno «dui colonne di pietra tonde con base et capitelli», ma il «mangiadore de’ cavalli» è «triste». L’edificio confina con una proprietà Florio, con la quale divide un muro di passa quadrate 17 ed ha una «porta sopra l’androna delli sigg. Fiorii in piera». Nel complesso sono compresi un «gallinaro», una «lisiara», una cucina con ambienti annessi e varie stanze che danno sull’androna dei Florio.
La modesta «casa del fornaro», lunga ps 5 pd 3 e alta ps 5, è caratterizzata dalla presenza di un «forno stabilido» e da un «pozzo coni suo vaso di pietra, profondo ps 3 1/2». Seguono «dui casette nell’androna di S. Christoforo» e un orto di ps 101 (A.S.U., N., Gaspare Agricola, 7730, filza). |
1656 |
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I coo. Strassoldo vendono ai Caiselli le case in borgo S. Cristoforo con altre casette contigue (Archivio Caiselli). |
1656, ott. 11 |
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«Intendendo già il nob. Lugretio co. di Strasoldo, facendo tanto per nome suo quanto del nob. Giacomo suo padre et delli fratelli , di vendere alli nob. coo. Leonardo et Pietro fratelli Caiselli le loro case poste in borgo di S. Christoforo appresso la chiesa con altre casette contigue le parti divenero ad acordo per tutto il contenuto nella stima in prezzo di d 5300 . Per pagamento del quale li coo. Caiselli dano in permuta al co. Strasoldo tanti beni in diversi luoghi » (A.S.U., N., Gaspare Agricola, 7730, filza). |
1657, apr. 25 |
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«Il co. Lugretio di Strassoldo, facendo a nome suo e come procuratore delli coo. Giacomo e Giorgio suoi padre et fratello , ha venduto alli coo. Lonardo et Pietro fratelli Caiselli le case poste in Udene nel borgo di S. Cristoforo tanto la portione per li sigg. Strassoldi posseduta, quanto quella possessa dalli nob. fratelli Palladii, casa del fornaro sul canton dell’androna Floria, casette drio la chiesa di S. Cristoforo, cioè tutto quello si contiene nella stima Nepoti et Contrina di 9 apr. 1655 data presso me nodaro, del tenore e con tutte le sue habenze, pertinenze, ingressi e regressi per il prezzo tra le parti convenuto di d 5300 , come nel manuscritto di 11 dic. p.p. et detratto il carico di formento st 1 vino conzi 2 1/2, solito pagarsi annualmente sopra le dette case alla chiesa et curato di S. Cristofforo resta in d 5190 L 3 et in contracambio il co. Lonardo Caisello depositò sopra il sacro monte di pietà di Udine d 2000 sotto li 7 genn. p.p., quali forono dalli Palladii levati li 21 di detto mese » (A.S.U., N., Gaspare Agricola, Instr. I, f. 25v — 27v). |
1658, apr. 10 |
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«Giacomo Simeonio, Candiano et Gierolamo suoi figliuoli hanno venduto pro tempore al co. Lonardo Caiselli la loro casa posta in Udene, in borgo di S. Cristofforo, appresso la chiesa di detto Santo, attaccata a quelle del co. comprante, con tutte le sue habenze, pertinenze, ingressi e regressi fino alle strade publiche, per ducati 750 » (A.S.U., N., Gaspare Agricola, Instr. I, f. 36v — 38v).
La casa Caiselli era Brazzà (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 174v, nota di V. Joppi). |
1665, mar. 5 |
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«Si dichiara con la presente scritura di locacione come il co. Lonardo Caisello à conceso a ragione di semplice affitto una sua casa posta nel borgo di San Cristofolo drio la chiesa, apreso il suo orto, a G.B. Bitino, pitore in questa città, per anni cinque, con obligo di pagare ogni anno lire setantasei » (Arch. Caiselli, Istrumenti di locazione per Udine e pertinenze, con autografo del pittore). |
1665, ag. 27 |
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Scrittura di locazione redatta per i Caiselli: «Si dichiara per la presente scrittura di locatione come il co. Lonardo Caisello ha concesso a ragion di semplice affitto una sua casa, posta drio alla chiesa di S. Christofforo, ataccata al stanzione d’esso conte, a donna Pasqua q. Pietro Salvadore et a Luisa sua figlia per anno uno, con obligo di pagare d’affitto ogn’anno ducati cinque ogni sei mesi » (A.S.U., Arch. Caiselli, Istrumenti di locazione per Udine e pertinenze). |
1668, lugl. 25 |
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Scrittura di locazione redatta per i Caiselli: «Si dichiara con la presente scrittura di locatione qualmente il co. G.B. Caisello, facendo anco a nome del co. Lonardo suo fratello, ha dato a ragion di semplice affitto per anni due a ser Zuane Della Mora sarto la bottega sotto la sua casa dominicale, che per avanti teniva il Tissano Vedran, con obligo di corrispondere ogn’anno ducati cinque» (A.S.U., Arch. Caiselli, Istrumenti di locazione per Udine e pertinenze). |
1672, giu. 6 |
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« Il co. Bernardino Caisello dà a ragion di semplice affitto la sua casa per mezzo la sua della sua propria abitacione a mess. Iosefo Bernardinis et a mess. G.B. Bitino pitore insieme incominciando l’anno e il giorno sudetto con l’obligo di pagare di affitto in contadi ducati disdotto » (Arch. Caiselli, Istrumenti di locazione per Udine e pertinenze, con autografo del pittore). |
1672, ott. 5 |
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«Il co. Bernardino Caiselo a conceso a ragion di semplice affitto la sua casa dietro la chiesa di S. Cristofolo atacata al suo orto, che per avanti teneva affittato il rev. pre Iosefo Tuli, al rev. pre’ Biasio Agosto et al rev. pre’ Lonardo Zenarola con obligo di pagare ogni anno di affitto ducati dodici » (Arch. Caiselli, Istrumenti di locazione per Udine e pertinenze). |
1688, nov. 25 |
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«Con la presente scrittura di locatione si dichiara come li coo. G.B. et Leonardo fratelli Caiselli hanno locato per anno uno, una loro casa posta nell’androna drio la chiesa che per avanti la teniva ad affitto mess. Andrea Dordolino, a mezz. Andrea Fulchera con obligo di corrispondere ogn’anno L 49 s 12 » (Arch. Caiselli, Istrumenti di locazione per Udine e pertinenze). |
1689, genn. 10 |
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«Udine, in casa degl’infrascritti coo. Caiselli in contrada di S. Christofforo» (A.S.U., N., Antonio Orgnani, 7846, XIX instr., f. 1r). |
1741, magg. 6 |
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Si concede ai coo. Caiselli permissione di poter «nella pubblica androna che si dilunga sin all’ingresso delle case Mantica, occupar un pezzo di sito pubblico attaccato alla loro abitazione in lunghezza di piedi cinque onze dieci, larghezza di piedi quattro onze tre» (Acta, LXXX, f. 141r — 141v; dis. in A.S.U., C.A. I, 14/1, n. 14). |
1744 |
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«Caiselli. Il palazzo loro è tra la chiesa di S. Cristoforo e quello dei Florio. Qui abitavano molte famiglie, Brazzacco, Strassoldo dai quali comperarono le loro fabbriche essi Caiselli; alle medesime aggiunsero due altre case, una abitata dal D.r. Cornacchino ch’era posta sul cantone verso la chiesa sotto cui vi era una barbieria, dall’altro canto verso i Florio vedevasi altra casetta chiusa e disabitata» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 175). |
1798 |
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Casa Caiselli nel borgo di S. Cristoforo: «camera tutta dipinta dalla prima maniera di G.B. Tiepoletto» (de RUBEIS, Catalogo, 6 (1938), 13). |
1801 |
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Coo. Carlo2 e Girolamo Caiselli «Loro abitazione» (Nomenclatura, f. 34v). |
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La facciata fu costruita al tempo del Regno italico su disegni d’un ingegnere militare francese3 (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 174v). |
1802, sett. 22 |
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«Li coo. Carlo e Girolamo fratelli Caiselli, sin da quando hanno divisato di rifformare ed ampliare il palazzo di loro abitazione, situato in questo borgo di S. Cristoforo , hanno ricercato il co. Filippo Florio di ceder loro l’infrascritte fabbriche e fondo confinanti con detto loro palazzo ed avendo il co. Florio aderito alle brame delli coo. Caiselli , ha venduto alli suddetti le fabbriche di muro, coperte di coppi con corticella annessa situate nell’androna detta dei coo. Florio, che confina a lev. e mezz. detti Caiselli, a pon. casa e corticella restante alli Florio e coo. di Brazzà ed a tram. la androna . E questa vendita ha fatto pel prezzo di d 3500 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9980, Prot. XLV, 3367, f. 4441r — 4442v). |
1809 |
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Proprietà di Carlo e fratello Caiselli, che vi abitano con la famiglia e undici domestici. Nell’edificio sono ospitati Filippo e nipoti Florio, nonché il domestico Antonio Caneva e gli industrianti Rosa Cantona e Domenico De Marco (Registro delli aloggi, f. 25v). |
1824, ott. 28 |
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Il capoquartiere segnala l’esistenza di un pozzo coperto al n. 912 (A.S.U., C.A. I, 88/IX). |
1852, apr. 20 |
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Progetto di fabbrica su la calle Florio al n. 912 (A.S.U., C.A. II, 66/1852, 2803 Orn. II C, con dis., firmato da A. Scala). |
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Francesco e Gerolamo Caiselli «hanno divisato di erigere una fabbrica sopra un loro fondo annesso al palazzo sotto il c. n. 912 in borgo S. Cristoforo, per cui ne presentano il tipo della facciata ». Il progetto viene approvato. Nella nota in calce del podestà A. Caimo Dragoni si legge che l’edificio avrà «il prospetto sulla calle detta Florio» (ibid.). |
1876 |
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Studio del geometra Osvaldo Kiussi (COSMI-AVOGADRO, 96). |
1900 |
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Osteria “All’ortolano”. |
1937 |
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È del co. Bernardino Caiselli. |
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°° |
L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 03 sett. 1955 ai sensi della L. 1089/1939. |
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NOTE |
1 |
L’archivio Caiselli, depositato attualmente presso l’A.S.U., è in via di riordino dopo gli sconvolgimenti avvenuti nel corso del secolo XX. Le antiche segnature pertanto non aiutano nel reperimento, né del resto la citazione del della Porta è corredata da sufficienti dati per permettere di rintracciare il documento originale. I documenti di questo fondo utilizzati nel corso del lavoro sono stati segnalati dalla dott. Liliana Cargnelutti. |
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2 |
Per Carlo Caiselli: PIERI, Napoleone, 277. |
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3 |
Che il francese fosse un ingegnere militare è aggiunto dal della Porta, il quale non cita la sua fonte d’informazione, anche se il dato da lui riportato è esatto. Vedasi infatti il disegno nel M.C.U.. |
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STUDI INEDITI |
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FACCIOLI-JOPPI, Chiese di Udine, f. 174v; VISENTINI, Architettura civile, 69-74, 147-165, 184-185; ZURICO, Della pittura friulana, 18, 22. |
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BIBLIOGRAFIA |
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Gli affreschi nelle ville venete, 156; BERGAMINI, Vino, 120; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 188-193; BRAGATO, Guida, 59; ERMACORA, Guida, 142; von FRIMMEL, Aus dem Palazzo Caiselli, 25-35; GEIGER, Antonio Carneo; GROSSATO, Antonio Urbani, 18; LANZI, Storia pittorica, 181; di MANIAGO, Guida, 64; MARCHETTI, Il Friuli, 409-418; MARI, Quel curioso mistero; MIOTTI, Le nature morte di Paolo Paoletti; I nostri tesori d’arte, 95-96; Il palazzo azzoppato; G.F. PALLADIO degli OLIVI, Historie, 323; A. PALLUCCHINI, L’opera completa di Giambattista Tiepolo, n. 38 e 145; R. PALLUCCHINI, La pittura veneziana del Settecento, 235; PICCO, L’arte ornamentale, 20; PICCO, Ricordi popolari. L’antico piazzale di S. Cristoforo; PLANISCIG, Lessico, 156; della PORTA, Toponomastica, 37, 86, 87; di PRAMPERO, Napoleone in Friuli, 62; de RENALDIS, Della pittura friulana, 123; RIZZI, Antonio Carneo, 13-15; RIZZI, Mostra della pittura veneta del Seicento, 26, 34, 36, 120-122; RIZZI, Mostra della pittura veneta del Settecento, 168-169, 190-193; RIZZI, Pluralità, 482; RIZZI, Storia... Il Seicento, 67-70; RIZZI, Storia... Il Settecento, 43; RIZZI, Tiepolo a Udine, 102-105; ROTA, Cenni, 26; de RUBEIS, Catalogo, 6 (1938); 13, 16; S[ACCOMANI], Il ristauro, 15, 40, 48; TESSITORI, Giambattista Tiepolo in tribunale; VALENTINIS, Udine antica, 22. |