Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
892
1445, sett. 20 ° Ugolino di Antonio Ugolini affitta a Giacomino q. ser Giacomo di Cergneu una casetta situata «ultra pontem —; ab una parte possidet Antonius de Belgrado, a secunda est molendinum fraternitatis Verberatorum, a tertia, videlicet a posteriori, defluit rivus, a quarta est via per quam habetur accessus ad ipsam domunculam pretensam infra dictum molendinum et quasdam domos pudicissime mulieris d. Benvenute, uxoris relicte olim ser Nicolai de Coloreto» (B.C.U., not. Nicolò di S. Lucia).
1662, mar. 3 * Valentino Mattiono del fu Battista, molitore «in molandino vici Divi Christophori» (A.S.U., N., Orazio Agricola, 7735, II instr., f. 75r).
1758, ott. 7 * Giacomo e Angela Capeler, per il restauro della loro casa, chiedono una porzione di suolo pubblico «per l’evidente pericolo che il tempiaro che riguarda verso il mulino Brizzi» presenta (A.S.U., C.A., 14/41, con perizia di Alessandro Rota).
1763, febbr. 27 * Richiesta autografa dello Zanon1 alla comunità udinese: «Per ridurre a miglior simetria la fabrica del molino che possedo io Antonio Zanon — presso il ponte di S. Cristoforo e per unire allo stesso una piciola ruota che serva unicamente a girare una molla da arrotare e congiungervi una ristretta officina per lavori minuti e gentili da fabro, io devo invocare — la concessione di un poco di fondo publico che rimane disoccupato finanzi all’ingresso del molino medesimo in quella quantità che non pregiudichi il libero transito per la laterale vicina strada. La grazia ch’io imploro — non apporterà in alcun tempo pregiudizio o disturbo ai vicini, poiché io non alzerò la fabrica da terra sino alla sommità piϊ di ventitré piedi, né ergerò alcun battiferro —» (A.S.U., C.A., 14/46).
1801   «Sbroiavacca. Edifizio» (Nomenclatura, f. 34v). «Poi Ongaro» (Registro anagrafico, f. 22v).
1807 * Dalla relazione di Giovanni Rioli in esecuzione dell’avviso del 12 giugno 1807: «Al n. 892, in borgo di S. Cristoforo, filatoio con un corente» che appartiene a Giuseppe Fabris (A.S.U., C.A., 1/2, 283).
1808, mar. 21   «Domenico q. Giacomo Visentini negoziante — vende — al sig. Giuseppe q. Michiele Fabris edificante di sette, — la fabrica situata — al di sotto del ponte di S. Cristoforo, segnata col c. n. 892, un tempo ad uso di molino, ora di settifizio; confina a lev. il borgo di S. Cristoforo, mezz. contrada conduce alla roia, pon. G.B. e fratello Bertoli ed a tram. — roia; qual fabrica fu di — Benedetto q. Giuseppe Brizzi, che con istr.—30 lugl. 1759, rogato dal not. — q. Francesco Tracanelli, la vendette al — q. Antonio Zanon, li di cui figli — la cessero poi — al sig. Francesco q. Lorenzo Sbroiavacca col contratto — 2 ag. 1779 in note del fu G.B. Peruzzi e finalmente è passata nel — Visintini — in virtϊ de’ di lui titoli riportati dallo — Sbroiavacca —. E questa — vendita ha fatta — Domenico Visentini — pel prezzo — di L 14702 ven. —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10583, 41).
1809   Giuseppe Fabris filatoiaio (Registro delli aloggi, f. 24v).
1813, mar. 29 * Giuseppe Fabris chiede il permesso di restaurare la latrina contigua all’edificio (A.S.U., C.N., 180).
1831   La casa, ex mulino, fu rifatta2.
1841, febbr. 7   Leonardo q. Gregorio Mazzolini e Caterina Celotti sua moglie vendono a Giuseppe q. Manasse Luzzatto di Gorizia casa con filatoio al n. 892 per L 21000 (Atto privato citato nell’atto del 14 febbr. successivo).
1841, febbr. 14   Leonardo del fu Gregorio Mazzolini vende a Caterina Celotti sua moglie la casa n. 892 «che serve per abitazione e per uso di setifizio con due filatoi da seta in attività, condotti ad acqua, con l’uso dell’acqua stessa, nonché tutti gli edifizi entro esistenti, attrezzi e mobili servienti ad uso di quelli edifizi e per uso del ricevimento e consegna delle sete». Confina lev. via, mezz. calle, pon. G.B. di Lenna, tram. roggia (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/1, 89).
1842 ° Facciata sul borgo di tre porte di due finestre, sopra la porta esiste una Madonna dipinta (A.M., 1842, b. 342).
1852 * Appartiene a G.B. Mes (Competenze, I, f. 24v).
1853, ott. 25 * Francesco Ongaro, «dovendo — applicare alla ruota idraulica esterna —del proprio setificio in borgo S. Cristoforo altra ruota dentata — per la trasmissione interna —, trovasi obbligato ad erigere un piccolo muro — a ridosso dell’attuale, affine di riparare questa ruota dai guasti» (A.S.U., C.A. II, 66/1853, 7960 Orn. II C, con dis., inoltrato il 2 nov., A.S.U., C.A. II, 66, 8100 Acque II C). Fu riformata tutta nel quarto decennio di questo secolo.
  °° Il disegno è firmato da «Brida Eusebio».
     
NOTE 1 Per l’attività di A. Zanon nella città, vedansi n. 870-871.
  2 Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte.
     
BIBLIOGRAFIA   BARTOLINI, Filande, 72-73; ERMACORA, Vini, 85; MIOTTI, Cenno sulle antiche opere, 23.