1512, ott. 20 |
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«Actum Utini in capite Foro veteri in domo habitationis nob. ser Antonii de Rainoldis1 » (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, Prot. VII, f. 10r). |
1549, magg. 14 |
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Zuan Francesco Rinoldi vende a Paolo Rigolino2 «una casa posta in capo di Mercà vecchio, per d 900, la qual confina a oriente con la casa di ser Zuan Maria spiciaro, la qual al presente è del Torsi, a meggiodํ con la strada , da occidente con la casa del nob. Prosdocimo Sbroiavacca et suo fratello, dai monti con una strada consortiva, la qual va al molin » (A.S.U., Arch. Florio, 108/5, Memorie... Regolina, f. 11r). |
1575 |
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«Casa della propria habitation comprata da mess. Francesco Rinoldo in capo Mercà vecchio andando verso S. Pietro Martire, confina da l’oriente con un’altra casa fu di essi Rinoldi in fazza di Mercà vecchio, da l’occidente con li heredi del q. mess. Pietro Antonio Sbroiavacca, dalla parte davanti verso mezodํ con la strada publica che va a S. Pietro Martire, dalla parte de drio, verso septentrion, mediante una altana et una cortesella, confina con un poco di stradella comune et con le parte de drio delle predette case di Sbroiavacca et Rinoldi et altre vicine insino a piedi del ponte che tende alla contrada di S. Christophoro. Et a questa casa alla parte de drio, mediante la stradella predetta, si aggionge una stalla cangiata con un’altra che risponde alla preditta delli Rinoldi. Et una et l’altra di queste dui terminano da l’altro canto con la roia che gli corre appresso». Acquistata il 14 marzo 1549 (A.S.U., Arch. Florio, 240, Rotolo Regolino, f. 10v). |
1752, giu. 26 |
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Giuseppe q. G.B. e Lucrezia Natola coniugi Picini per d 1704 L 6 vendono ai nob. fratelli Antonio e Giulio Pisenti la «casa di abitazione posta in capo a Mercavecchio nella contrada che tende a S. Pietro Martire, la qual confina a lev. col sig. Camillo Favetti, a mezz. con strada di detta contrada, a pon. con detti compratori, ed ai monti parte colli medesimi e parte con stradella che conduce alla roia » (A.S.U., N., Giuseppe Andrea Pilosio de Zeraffinis, XX instr., 8873, 1194, f. 45v — 47r). |
1752, ag. 26 |
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Ai deputati della città: «Acquistata da noi Antonio e Giulio fratelli Pi-senti la casa del sig. Giuseppe Picini, contermine a quella di nostra abitatione, al dissegno della neccessaria fabrica per cui unir amendue li cortivi, ci riesce indispensabile di trasportare il nostro portone d’ingresso a carri a pie’ della picciola riva, che dalla parte posteriore in contrada di S. Christoforo serve di consortiva alle due case predette, e chiudere con muro la riva medesima in modo però che resti nello stato attuale la publica stradda, che dà la comunicatione al ponte sopra la publica roia. Riccoriamo pertanto ad V.S.V.S. ill.me affin degnino decretare e permettere l’opera da noi divisata » (A.S.U., C.A., 20/3). |
1801 |
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Nob. G.B. Pisenti (Nomenclatura, f. 33v). |
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Affittuale Caterina Franceschinis (ibid.). |
1809 |
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Appartiene a Pisenti e Manin (Registro delli aloggi, f. 24v). |
1831, ott. 22 |
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È di Leonardo Tavosanis (A.S.U., C.A. I, 182/V, 4673 Orn. II C, con dis.). |
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Il proprietario fa presente alla deputazione d’ornato che «nella facciata sono le quattro finestre del primo piano con contorno di pietra e le altre superiori a queste sono di pietre cotte o sia mattoni». Chiede il permesso di cambiare queste ultime in pietra viva. Presenta il disegno, dove Giuseppe Presani figura come «assuntore della proposta». La deputazione d’ornato ritiene positiva la riforma e aggiunge che sarebbe anche auspicabile sostituire con pietra la colonna che non è di tale materiale. Sarebbe opportuno inoltre «che alle finestre in terzo piano vi fosse un contorno almeno in calce a finta pietra, il quale per la sua distanza potrebbe illudere e tollerarsi » (ibid.). |
1832, mar. 26 |
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Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato a questo numero l’avviso municipale n. 1050 al pizzicagnolo G.B. Morelli (A.S.U., C.A. I, 193, Ellenco... esercenti). |
1833, febbr. 14 |
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Leonardo Tavosanis chiede ed ottiene il permesso di sostituire un gradino di pietra piacentina «alla sommità della rampa che mette alla casa 881 » dove «esiste un logoro profilo ritenente il marciapiedi del porticato quanto pericoloso altrettanto sconcio» (A.S.U., C.A. I, 206/I, 579 Orn. II C). |
1834, dic. 29 |
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Leonardo Tavosanis inoltra domanda per «riformare la facciata della bottega sottoposta alla sua casa situata in fondi Mercatovecchio, vicina a quella del sig. Santo Di Lenna, portante il c.n. 881 ». Il permesso è accordato (A.S.U., C.A. I, 236/XVI, 6264 Orn. II C, con dis.). |
1853, genn. 1 |
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Vi si trasferisce l’ufficio della ricevitoria provinciale e cassa delegatizia (“L’alchimista friulano”, 4, IV, 9 genn. 1953, 16). |
1867, ott. 16 |
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«È da vendere una casa sita in Mercatovecchio al c.n. 881 ora denominata Trattoria e Birreria alli “Tre Amici”, avente due ingressi uno dal lato suddetto e l’altro dal lato del borgo S. Cristoforo. Questa è composta come segue: Piano terra cinque stanze con cucina, corte ridotta ad uso Giardinetto con due cantine, oltre a ciò havvi tre piani contenenti 15 stanze con tutte le relative mobiglie ed addobbi necessari a quell’esercizio. Chi desiderasse approfittare dell’acquisto si rivolga al domicilio del sottoscritto Giuseppe Snoy» (“Giornale di Udine”, 2, CCXLVI, 16 ott. 1867, 4). |
1876 |
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Trattoria e ristorante “Alla Fenice” di G. Martinis e laboratorio del falegname Luigi Collavitti (COSMI-AVOGADRO, 86, 93, 116). |
1883 |
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Birreria “Alla Fenice” (AVOGADRO, 139). |
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Gestione di M. Venier (ibid.). |
1937 |
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È del dott. Oscar Luzzatto. |
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NOTE |
1 |
Per i Rinoldi: MONTICOLI, Cronaca, 35. |
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2 |
Per Paolo Regolino: P. SOMEDA de MARCO, Medici, 59-60. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 187; BROILI, Le corse, 316; MIOTTI, Cenno sulle antiche opere, 23; VALENTINIS, Udine antica, 9. |