Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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  * Nei documenti del convento di S. Pietro Martire, alla quale appartiene fino al 1806, è chiamata casa dietro il coro.
1618, sett. 30 * «— Hippolitus M. Taleapetra bacalareus prior —. Sixtus Sandolinus Utinensis sacrae theologiae magister et — Lodovicus Porcarius subprior —, Rugerius Plettus —, Benedictus — Mardis, — Albertus Candani de Monte Silice, — Bonifacius Perabonus lector, Ioannes Sixtus Nimis, — Thomas Tassello de Padova, — Sixtus Pasqualis de Tarvisio omnes de familia dicti conventus — constituerunt d. Christophoro Rigla, filio d. Antonii Cini et mercatori Utini et paterno nomine stipulanti — annuam responsionem livellariam librarum septuaginta quatuor soldorum 8 —, persolvendam in singula die ultima septembris — super una dicti — conventus canipa cum adherenti stabulo, posita in contrata S. Petri Martiris, iuxta ab ortu solis viam publicam —, a meridie et occasu hortacium — conventus et a montibus aedes — Gabrielis de Zucco —» (A.S.U., C.R.S., 783/18, Casa dietro il coro, 287-288).
1685, magg. 9 * «Il — p. fra’ Benedetto Polame, lettor priore, e fra Giovanni Porta, predicator generale, — locano — a m. Gioseffo Vidone q. ser Biasio d’Artegna, habitante in questa città —, la casetta di muro coperta di coppi posta in questa città —; confina a sol lev. strada publica, a mezo dν et a sol a monte col stesso — convento et alli monti con li nob. — Ferdinando e fratelli di Zucco —». Nell’inventario allegato, si precisa che la casa consta di «tre stanze a piepiano, cioè camera, stalla verso il nostro coro et altra sotto il volto contigua alla casa — di Zucco —» (A.S.U., C.R.S., 783/18, Casa dietro il coro, n. XXV). Seguono locazioni del 24 magg. 1694, a Giuseppe q. Biagio Vidone da Artegna; del 19 ag. 1698 a Francesco di Zirraco Padovano, del 15 nov. 1702 a Francesco del q. Giuseppe Masotto, con il magazzino sito sotto il coro della chiesa con la stalletta annessa. Vi è infine una confinazione del pubblico perito Nicolò Codutti in data 5 sett. 1774: «Una casa con picola corticella —, che confina a lev. strada publica del borgo, mezodν altra casa di ragione del convento medesimo e parte coo. Zuchi ed a tram. detti — coo. Zuchi —» (A.S.U., C.R.S., 783/18, Casa dietro il coro, f. 354r). Nel 1775 si aggiunge: «Nella corticella vi è ora un porcile il quale fu fatto da Santo Zamparo —» (ibid.). Nel 1787 è ancora affittuale detto Zamparo (ibid.).
1801   «Rr. pp. Domenicani» (Nomenclatura, f. 33v).
  * Affittuale Susanna Zampari (ibid.).
1807, nov. 19 * Vedasi n. 875.
1809 * È di Enrico di Zucco. Affittuale è l’agente Taddeo Tadeo (Registro delli aloggi, f. 24v).
1852 * Appartiene ad Enrico Zucco (Competenze, I, f. 24v).
1858 ° È del co. Enrico di Zucco q. Giuseppe. Viene riformata. Risulta casa a due piani di cinque finestre al primo, tre al secondo, ai lati due terrazzette (A.M., Ornato, 1857-1864).
1883 * La casa ospita lo studio del dentista dott. Odoardo Toso e la fabrica di parafulmini di G.B. De Faccio1 (AVOGADRO, 143, 153).
     
NOTE 1 Per G.B. De Faccio: FALCIONI, Industrie udinesi, 315.
     
BIBLIOGRAFIA   MIOTTI, Cenno sulle antiche opere, 23.