1771, ott. 17 |
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Giacomo Flumiani, agente dei fratelli Zanon, vende ad Anna Scrigna, moglie di G.B. Piva «un granaro posto presso la casa de’ medemi in contrada S. Pietro Martire e sovraposto alla casa abitata dalla predetta d. Anna, come erede Scrigno» per d 209 L 5 s 5 (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9788, VI instrom., 427, f. 912r — 916r, alleg. stima dei pubbl. per. Francesco Leonarduzzi per gli Zanon e Aurelio Manetti per Anna Scrigna). |
1772, ag. 11 |
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« Tommaso e Francesco fratelli q. Antonio Zanon , tanto per la loro specialità, quanto per parte delli sigg. Giuseppe e G.B. loro fratelli , instarono annotarsi che, sebbene nella vendita fatta per conto di tutti essi Zanon a Anna n. Scrigna, moglie di G.B. Piva , con pubblico instromento 17 ott. in mie note, d’un granaro di detti fratelli posto in questa città fra i confini espressi nella stima , apparisce stabilito il prezzo in d 209 L 5 s 5 , contentano che s’intenda regolato esso valore in soli d 130 s 3 ». Nella stima allegata si precisa che si tratta del granaio « che fu venduto dal sig. Pietro Tramonti a mess. Nadal De Zorzi e poscia passato al sig. Antonio Zanon » (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9788, VII instrom., 533, f. 1137v — 1140r). |
1801 |
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G.B. Piva (Nomenclatura, f. 33v). |
1809 |
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È del muratore G.B. Piva e di Natale Noale. Affittuali sono il pistore Giacomo Orlando, il mastellaio Antonio Vicario, l’orefice Antonio Tavellio1 (Registro delli aloggi, f. 24v). |
1810, ag. 21 |
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I «capi mureri» Giovanni M. Pariotti e Andrea Zinio hanno presentato progetto di riforma della casa, che è stato respinto dalla deputazione d’ornato. Secondo il proprietario G.B. Piva, la casa è in rovina (A.S.U., C.N., 178/XIX). |
1810, sett. 1 |
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Vi abita l’orefice Antonio Tavellio (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10421, 321, Chiesa di S. Tommaso). |
1812, lugl. 4 |
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«Vendita fatta dalla sign. Maria n. Zanussi, moglie del sig. Andrea del fu Domenico Del Ponte , al sig. Giuseppe del fu Vincenzo Broili delle stanze in primo appartamento consistenti in n. 3 camere ed in camerino aldisopra d’una delle medesime nel corpo della casa sita in questa contrada, detta di S. Pietro Martire, coscritta al c.n. 873, pel prezzo di it. L 921 » (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10323, Rep. III, 785, f. 10r). |
1814, ag. 22 |
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Anna Scrigno, ved. G.B. Piva, e figlio Francesco Piva vendono a Domenico q. G.B. Piva casa n. 873, confinante lev. contrada di S. Pietro M., mezz. Noale e Broili, pon. e tram. Pecile (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10301, 607, con stima). |
1826, sett. 27 |
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Domenico q. G.B. Piva vende a Nicolò q. Antonio Chiapolini la casa n. 873, confinante «a lev. con strada , a mezz. Giuseppe Broili, a pon. Gabriele Pecile , ed a tram. parte Pecile particella con strada » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10311, 2185). |
1836, ott. 22 |
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«Angela fu Natale Noale vende al sig. Gabriele Pecile porzione della casa portante il n. 873 formata da camera, ossia camerone nella fabrica verso pon. sotto il volto di mattoni, altro camerone in primo piano , cucina e peppiano sotto questo camerone , metà di passalizi, scale e fondo e metà della corticella comune . Questa vendita si fa pel prezzo di austr. L 2697,69 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10613, 4955). |
1852 |
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Appartiene, col n. 873 A fino alla Z, a Nicolò Chiappolini (Competenze, I, f. 24v). |
1876 |
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Vi hanno negozio Celso di Prampero, che vende liquori e commestibili diversi, nonché Andrea Galvani2 che vende terraglie di produzione propria, oltre che porcellane e cristalli (COSMI-AVOGADRO, 92, 99, 114). |
1883 |
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La casa ospita tre negozi: quello del cappellaio Giusto Livotti, un secondo dei fornai fratelli Molinaris, un terzo di liquori e commestibili diversi di M. E. di Prampero (AVOGADRO, 141, 145, 147). |
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NOTE |
1 |
Per i Tavellio vedasi n. 441. |
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2 |
Per Andrea Galvassi: Esposizione, 16; PICCO, Ricordi, 146. |