1705, magg. 15 |
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«Il co. G.B. di Prampero con li rev.mi co. Francesco decano e co. Enrico di lui figli , imborsando il capitale di d 165 di rata di mesi cinque dal sig. Giovanni q nob. Antonio della casa situata in Mercà novo, nella contrada che porta a S. Pietro Martire, tra le case Zeneria e Mettis, francano detto Vicario dal capitale livellario di summa consimile che fu venduto dal q. Griffoni al q. co. Celso di Prampero, fu vicario generale patriarcale d’Aquileia, con instrumento 1692, 18 giugno, pure di man mia » (A.S.U., N., Girolamo Dell’Oste, 7907, VIII instr., f. 168v — 169r). |
1744 |
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«Grifoni Antonio1, antiquario e numismatico, aveva la sua casa vicino alla chiesetta della Madonna del Rosario, casa venduta poi dal suo erede alli Zanoni mercanti di seta2» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 192). |
1760, giu. 2 |
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Si concede al sig. Antonio Zanon di fare nell’alveo della roia le opere necessarie per «la eretione dell’edificio alla bolognese» per la filatura della seta (Acta, 85, f. 121r). |
[1761] |
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Antonio Zanon domanda il permesso di applicare un riparo alla ruota che deve collocare nella roggia per la sua filanda (A.S.U., C.A., 1/II, n. 121). |
1780, ag. 14 |
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«In relazione alla privata scrittura 11 aprile 1780 segnata dalli sigg. Giuseppe e fratelli Zanon per una parte e dal sig. Domenico Bidinosto per l’altra parte, sono fin dal 26 giugno cad. seguente le stime della casa dominicale ed adiacenti fabbriche con sedifizio di detti Zanon e d’altre loro fabbriche ad uso di fornelli, il tutto posto in questa città, mediante i pubbl. per. Francesco Leonarduzzi e Niccolò Comuzzi coll’intervento anche del per. Antonio Bernardinis , e sono pure seguite mediante altri periti in arte le stime degli edifizi e mobili inservienti al prefato sedifizio e cose degli edifizi e mobili pe’ predetti fornelli ; dovendosi per esecuzione della premessa privata scrittura passare alla stipulazione della compra e vendita , li sigg. Tommaso e Francesco fratelli q. Antonio Zanon, abitanti in Venezia, per nome anco del sig. Giuseppe loro fratello e del sig. G.B. altro fratello , hanno venduto al sig. Domenico, figlio del sig. Vincenzo Bidinosto l’antonominata casa dominicale posta nella contrada di S. Pietro Martire, vicina al Mercato novo, con fabbriche per uso dell’ediffizio di seta e con altre fabbriche e fondi aderenti, confinante il tutto unito a lev. colla contrada di S. Pietro Martire, a mezz. case del sig. Natale Brovedano, a pon. la roia e di là il borgo di S. Maria ed a tram. parte il convento di S. Pietro Martire e parte gli eredi Scrigni ed eredi Di Cecco ; item tutti gli edifizi esistenti in dette fabbriche coi mobili inservienti al sedifizio ; item le fabbriche ad uso di fornelli, poste nel borgo di Poscolle con cortivi, le quali fabbriche con fondi annessi confinano a lev. con callesella promiscua, che mette capo nel detto borgo con Vincenzo e fratello Sguazzi e con casa che resta in proprietà dei suddetti Zanon, a mezz. con li march. Mangili, a pon. con altra casa d’essi Zanon, con Antonio Lanzutto e col sig. Domenico Moro ed a tram. con gli eredi Smiola e col nob. Maffio Albini ; item gli edifizi di fornelli per filar seta in esse fabbriche coi mobili tutti aderenti egualmente descritti ed apprezziati in unione alle dette fabbriche e fondi nelle preccitate stime ; di piϊ essi Tommaso e Francesco hanno ceduto ad esso Bidinosto il ius che loro compete di valersi , per l’antedetto sedifizio, dell’acqua della roia, che vi scorre annessa . E queste vendite fanno detti fratelli pel prezzo di d 22292 s 8 » (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9790, XVI instrom., 1911, f. 2811v — 2814v). |
1794, nov. 21 |
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«Con la privata scrittura segnata li 25 apr. p.p. in Venezia dall’ill.mi sigg. Francesco, col Giuseppe, Tommaso e Francesco fratelli Zanon q. Antonio e dall’altro fratello G.B. li 15 magg. in Bologna, si obbligarono li medesimi di vendere per il dν primo ottobre decorso al sig. Pietro q. Antonio Pilosio di questa città , la casa di loro abitazione situata in questa città, con tutti gli edifici annessi nonché le fabbriche dominicali e coloniche con loro adiacenze situate nella villa di Risano, territorio di Cividale del Friuli, fabbriche, beni, molino, livelli dipendenti dalle partite esistenti nelli rottoli 1788 e successivi , esclusevi unicamente le fabbriche in Udine vendute in addietro al sig. Giacomo Del Bon . Li sigg. Zanon hanno venduto tutte le suddette case, edifici, beni, capitali raccolti nell’inventario 26 ott. p.p. formato dal pubbl. per. Antonio Bernardinis per il convenuto prezzo di d 52500 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9977, XXIX instr., 2060, f. 2801r — 2805r). |
1800, sett. 15 |
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Lettera a Pietro Pilosio circa l’occupazione della sua casa ex Zanon da parte dei militari (A.S.U., C.A., 152/120). |
1801 |
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Pietro Pilosio. «Edifizio di seta e casa fu Zanoni» (Nomenclatura, f. 33v). |
1809 |
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È di Pietro Pilosio. Affittuali sono il rigattiere G.B. Savia, il locandiere Melchiorre Contini, l’industriante Giuseppe Urbani, il facchino Giuseppe Passero (Registro delli aloggi, f. 24v). |
1816 |
° |
La casa già Zanon era di Antonio q. Pietro Pilosio (Arch. Pilosio, XV, p. 60). |
1843, genn. 21 |
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Vedasi rilievo planimetrico, trasmesso dalla congregazione municipale alla deputazione d’ornato per la sistemazione della zona di proprietà Pecile (A.S.U., C.A. I, 359/IX). |
1845, apr. 3 |
° |
Pietro Pilosio cede la casa alla moglie (Not. Antonio Cosattini). |
1845, ag. 7 |
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La nob. Caterina fu Giuseppe Simonetti, moglie di Pilosio, vende a Carlo Giacomelli, per austr. L 57000, le case in contrada di S. Pietro Martire n. 871; confinanti lev. Antonio Broili e Morelli de Rossi ed altri, mezz. Micoli Toscano ed altri, pon. roggia, tram. Gabriele Pecile ed Antonio Broili (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/II, 741). |
1852 |
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Appartiene, con 1’871 A e B, a Carlo Giacomelli (Competenze, I, f. 23v). |
1861 |
° |
È di Carlo Giacomelli (A.M., Atti Ornato, 1857-1861). |
1867, febbr. 8 |
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«Si accorda sanatoria per il lavoro di allineamento del portico nel nuovo rettifilo della contrada di S. Pietro Martire sulla fronte delle case Giacomelli e Toscano ai n. 871-870» (Parti prese ...1880, 13). |
1876 |
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Osteria “Al Romagnolo” (COSMI-AVOGADRO, 107). |
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Gestione di Paolo Scala (ibid.). |
1883 |
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Trattoria “Alla Terrazza” (AVOGADRO, 157). |
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Gestione di Antonio Segatti (ibid.). |
1903, ott. 21 |
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«È autorizzato il sindaco a concorrere all’asta per farsi acquirente per conto del comune della casa al n. 1078 dalla mappa di Udine città, se la giunta con apposita deliberazione ciò crederà conveniente e dentro i limiti di quella somma che la giunta stessa trovasse di stabilire» (Parti prese ...1903, 206). |
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NOTE |
1 |
Di una casa Griffona in cui si trova una delle piϊ fornite librerie di Udine, parla Virginio Della Forza nella sua cronaca, ms. B.C.U., 608. |
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2 |
Nell’abbondante letteratura relativa alla figura e alla personalità di Antonio Zanon, l’attività dei suoi opifici udinesi è considerata in particolare nelle opere: BIASUTTI, La malalingua, e A. ZANON, Lettere a Fabio Asquini (1762-1769) a c. di L. CARGNELUTTI con introduzione di G.P. GRI, dove trovansi anche le indicazioni bibliografiche relative alla tecnologia e all’organizzazione dei mulini di seta del tempo. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BARTOLINI, Filande, 72, 73; BIASUTTI, Un problema biografico, 54; CICONI, Udine, 387-389; FALCIONI, Industrie, 340; KECHLER, Monografia, 11, 26; MARCHETTI, Uomini e tempi, 430; MIOTTI, Cenno sulle antiche opere, 24; Parti prese... 1880, 150; P. SOMEDA de MARCO, Via del Gelso, 131-137; ZANON, Lettere a Fabio Asquini, a c. di L. CARGNELUTTI, 19. |
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ICONOGRAFIA |
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MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, n. 29. |