1737, febbr. 12 |
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Antonio q. Giovanni Domenico Vicario1 vende alla congregazione delle Anime del Purgatorio una casa in piazza Mercatonuovo, confinante a «1ev. con detta piazza, a mezz. con Bernardina Vicaria e parte con la sacrestia della chiesa di S. Giacomo, a pon. con la roia, et a tram. con casa di habitazione degl’altri fratelli Vicarii» (A.S.U., N., Antonio Martinelli, 8264, filza). |
1773, magg. 16 |
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Natale Brovedan, avendo acquistata la casa in Mercato nuovo presso la chiesa di S. Giacomo, al lato sinistro della stessa, nel di cui cortivo che forma l’angolo d’essa sua abitazione formò, alla meglio, la bottega, desiderando estendere e continuare la casa sino all’angolo erigendo un arco simile a quello dei portici, chiede di poter piantare una colonna sul fondo pubblico (A.S.U., C.A., 14/1, 59). |
1801 |
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Natale Brovedani (Nomenclatura, f. 33v). |
1809 |
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È del negoziante Natale Brovedani e di Giuseppe Vicario; affittuali sono il libraio G.B. Micoli, il domestico Nicolò Ondervolt, l’industriante Nicolò Borco, Valentina Boccaletti, il «latonajo» Andrea Zuzzi, il domestico Giuseppe Gastaldis, il calzolaio Francesco Bidini, il libraio Pietro Giorda, il pistore Giuseppe Galiussi, gl’industrianti Antonio Treppo e Mattia Ondervolt, il negoziante Giovanni Picottini, il cameriere Santo Bettoni, l’arrotino Giuseppe Trasi (Registro delli aloggi, f. 24v). |
1812, magg. 14 |
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« Giacomo q. Zuanne Orlando cede alla di lui futura sposa Lucia Maiolla una porzione di casa d’esso Orlando situata in Udine dal corpo delle case furono Brovedani, interna alla corte e dal corpo della casa n. 870; confina verso lev. con calisella consortiva , a mezz. transito consortivo a pon. ed a tram. Antonio q. Pietro Pilosio , ed importa essa porzion di casa L 1240 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10297, 265). |
1812, nov. 17 |
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« Natale Antonio del fu Natale Brovedano negoziante , domiciliato al n. 870 , loca al dott. Pompeo del fu Daniele Billia un apartamento di sua ragione in secondo piano, consistente in cinque camere, cucina, tinello, salletta e locale per riporre le legna e pollame » (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10426, 679). |
1814, genn. 11 |
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Nell’Elenco dei pistori, quali tengono depositi di farine presso di loro, è segnalato al n. 870 Giacomo Orlando (A.S.U., C.N., 185, 72 Pol.). |
1821, dic. 17 |
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Natale Antonio Brovedano «ai termini delli due avvisi 1 sett. e 7 dic. corr., riguardanti le riforme delle imposte e stipiti delle botteghe e case di questa città , avendo stabilito di riformare li ribatti della sua bottega sottoposta alla sua casa d’abitazione in questo Mercanuovo al c.n. 870, presenta modello » (A.S.U., C.A. I, 53/III, 5597 Orn. II C, con dis.). |
1827, mar. 20 |
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Natale Antonio fu Natale Brovedano ed Angela Cancellier coniugi vendono per L 33000 a Francesco fu Giovanni Micoli Toscano «la casa in in Mercanuovo al c. n. 870, consistente in due botteghe in peppiano, magazzino retroposto, sei stanze rustiche pure ad uso di magazzino in peppiano, parte delle quali sono affittate, in primo piano sei camere civili ed una rustica per cucina, altre sette stanze simili, per grannaio una ed una per cucina, in secondo piano sette stanze rustiche e camere, in terzo camere ordinarie, una rustica e tre grannai ed in quarto piano grannai ed in quarto piano grannaio ». Confina a lev. Mercatonuovo, mezzodν piazzetta, pon. Micoli Toscano, Giacomo Orlandi e Domenico Petri, a tram. Antonio Pilosio, loco Zanon (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10553, 2840). |
1831, sett. 27 |
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Orsola q. Francesco Gozzi, vedova Bruni, moglie di Angelo Locarni, erede di Giuseppe Vicario, vende a Francesco e Giovanni fratelli Micoli Toscano porzione di fabbricato immedesimate nelle case al n. 870, furono Brovedan, per L 5600 (Not. Nicolò Cassacco). |
1832, mar. 26 |
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Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa al salsamentario Pietro Sabucco l’avviso municipale n. 1050 con l’ordine di rimozione delle merci esposte dalla spazio pubblico (A.S.U., C.A. I, 193). |
1835 |
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In questa casa vende veleni Giuseppe Benuzzi, uno dei quattro negozianti del genere segnalati in città (A.S.U., C.A. I, 237/XII). |
1836, ott. 11 |
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Carlo Facci chiede ed ottiene il permesso di aprire una porta al posto di una finestra al pian terreno. L’ambiente è di sua proprietà (A.S.U., C.A. I, 254/X, 5676 Orn. II C). |
1838, sett. 24 |
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Era di Francesco Micoli Toscano (A.S.U., C.A. I, 285/VII, 5336 Orn. II C, con dis.). |
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« Determinatosi di far riparare internamente le due botteghe poste a piano terreno della sua casa al c. n. 870, guardanti la piazza di Mercatonuovo, poté riconoscere che la faciata delli ribatti, anziché essere, come credeva, di pietra, invece ella è di legname fracido e malsicuro. Per togliere un tale inconveniente stabili di costruirla di pietra viva nella foggia che figura dal prospetto ». Ne ottiene l’approvazione (ibid.). |
1842, magg. 16 |
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Francesco Micoli Toscano presenta progetto per riformare la propria casa n. 870, «che guarda il canale della roggia ; domanda di poter alzare ed ingrossare il muro attualmente sussistente a fiancheggio dell’alveo roiale occupando fondo proprio». Si prospettano varie difficoltà, anche perché il disegno, sebbene, a detta del proprietario, sia dell’ing. Ballini, non è firmato da un professionista, come invece richiederebbe il decreto 3 nov. 1805.
Una composizione amichevole con le suore delle Zitelle confinanti avviene il 20 luglio (A.S.U., C.A. I, 359/IX, 2994 Orn. II C, con dis.). |
1843, genn. 21 |
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Vedasi rilievo planimetrico trasmesso dalla congregazione municipale alla deputazione comunale d’ornato per la sistemazione della proprietà Pecile (A.S.U., C.A. I, 359/IX). |
1845, sett. 22 |
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Lucia Majola D’Orlando vende a Carlo Giacomelli porzione della casa in Mercatonovo n. 870, confinante lev. callesella consortiva, mezz. transito consortivo, pon. e tram. Giacomelli, per L 1330. «La porzion di casa viene costituita da una stanza con porzione di stanza annessa ad uso di cuccina dal suolo al coperto dalla metà della callesella promiscua e colla promiscuità del destro e delle scale cogli eredi Petri q. Sebastiano e dalla metà del transito consortivo per le corticelle a mezzodν » (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/II, 744). |
1852 |
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Le parti dall’870 A all’870 N sono di proprietà di Francesco Toscani (Competenze, I, f. 23v). |
1854, apr. 15 |
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L’Orlandi vuole rialzare la casa, che si trova a ponente di quella n. 870. Vorrebbe inoltre sostituire «al coperto attuale di copi, quello d’asfalto». Ne ottiene l’autorizzazione, purché ometta di aprire le finestre che gli vengono indicate (A.S.U., C.A. II, 66/1854, 2656 Orn. II C, con dis.). |
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L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 27 ag. 1958. |
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NOTE |
1 |
Di una casa dello stesso personaggio in Mercatonuovo è data notizia in un atto rogato il 7 marzo 1710: «Fatto in Udine, in Mercà novo in casa del sig. Giovanni Domenico Vicario» (A.S.U., C.R.S., 546, Rot. 390, f. 140r). |
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BIBLIOGRAFIA |
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BERGAMINI, Motivi d’arte rinascimentale, 13-15; L. PALLADIO degli OLIVI-CAIMO DRAGONI, Memorie, 16; della PORTA, Toponomastica, 34. |