Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1383, mar. 18 ° Cristophorus porcarius q. Cignotti de Utino vendidit Iacobo q. Petri Curbelli1 de Tarcento quasdam domos et quandam curiam in Foro novo ad murum castellanum iuxta plateam Piscarie de Utino, iuxta macellatorium comunis Utini (B.C.U., ms. 944/II).
1392   «Christoforus porcarius Cignotti solvit pro anima olim Francisci a Bragis de livello cuiusdam domus site in pertinenciis Mercati novi, post becarias, iuxta Vidonum de Beglano et iuxta ‹murum› castellanum terre Utini et iuxta presb. Danielem de Coloreto Prati et viam, denarios quadraginta» (A.S.U., Confr. Calzolai, Libro rosso, II, f. 12r).
1395, ott. 31   Francesco Candido2 compera da Gregorio Arcoloniani per marche 60 di denari la grande casa in Mercato nuovo presso le case Ottacini (B.C.U., ms. Joppi 215; A.S.U., Arch. Lovaria, 38, Inventario scritture Candidi).
1406   «Çanitellus notarius q. Cordivadi de Porta Chusignaci Utini solvit de livello unius domus olim Francisci a Bracis murata et tegolis coperta, sita in Foro novo post ecclesiam — S. Iacobi iuxta terrenum ser Nicolai Candidi de Utino a duabus partibus et per ante est terrenum becharie Stephani becarii —, denarios XL quos legavit dictus q. Franciscus —» (A.S.U., Arch. Confr. Calzolai, 425, Libro rosso, III, f. 30v).
1410, mar. 30 * «In Foro novo, in curia domorum — ser Curbelli —» (A.S.U., N., Giovanni Missulini, 5150, Prot. istr. 1410, f. 10v).
1485, magg. 7   «Deputati — concesserunt — ser Petro de Curbellis quod ipse possit fieri facere unum portellum parvum in domo sua quam emit, que fuit q. ser Antonii de Latisana civis Utinensis; ex quo portello possit exiri in collem et viridarium dicti ser Petri versus Postcollem. Et concesserunt sibi faciendi omnibus modis et conditionibus, sicut habent alii cives terre Utini portellas in muro castellano interiore terre Utini —» (Annales, XXXVI, f. 244r).
1497, sett. 5 * «Utini, in Foro novo, in domibus solitæ habitationis — Andreę de Curbellis super salla —» (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, Istr. 1496-1533, f. 156r).
1619, mar. 9 * «— Joannes Joseph Zanerius et Petrus Patriellus, — curatores filiorum q. d. Ioannis Josephi Albini —, vendiderunt — Jervasio Maioli, fνlio — Petri Bergomensis, civi et mercatori Utini —, unam — domum sitam Utini in Foro novo, cum curia et colle postposito, iuxta confines descriptos in æstimatione — et hoc — precio ducatorum trium mille quingentis septuaginta octo —» (A.S.U., N., Pietro Fistulario, III E, f. 95v — 97r).
1634, magg. 24   Supplica di Gervasio Maioli per poter costruire un ponte sulla roggia che unisca alla via pubblica la fabbrica nelle sue case da alcuni mesi principiata in Mercatonuovo. Viene esaudito, con l’imposizione dell’annuo censo di tre paia di pernici (Annales, LXXV, f. 17r — 17v).
1656, ag. 26 ° In Mercato nuovo, nelle case del nob. sig. co. Pierino Maioli (Arch. Prampero, Processo Prampero-Maioli, p. 10).
1669, mar. 23   Si esonera Giacomo Marchi, successo ai Maioli, dal pagamento del censo di pernici tre, in compenso d’aver ceduto gratuitamente per tre mesi la casa per abitazione dell’ecc. Girolamo Renier procuratore sopra i beni comunali (Annales, LXXXVI, f. 16r — 17r).
1685, ag. 11 * «Fatto in Udine in Mercato-nuovo, in casa del sig. Giacomo Marchi —» (A.S.U., C.R.S., 546, Rot. 390, Istr. e test., f. 94r — 96v).
1744   «Marchi. La loro abitazione fu già dei Maioli presso la chiesa di S. Giacomo tra la piazza e il Borgo di S. Maria» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 192).
1767, sett. 25   Si concede al co. Tomaso e fratello Ottelio di demolire la poca quantità di muro rimasto dell’antico recinto che isolata sussiste sopra l’arco dell’apertura fatta nel passato secolo per una facile comunicazione della contrada di S. Maria con la pubblica piazza fra la chiesa di S. Giacomo e la casa Ottelio a condizione di conservar l’arco (Acta, LXXXVI, f. 201v — 202r).
  * Il documento precisa che il muro «ora toglie e impedisce un libero apperto lume ad una delle stanze della — abitazione —» (ibid.).
1788, magg. 24   Si concede ad Aurelia Marchi e nipoti Ottelio di poter gettare un arco fra la loro casa e la chiesa di S. Giacomo (A.S.U., C.A., 20/III, f. 13 , con dis.).
1801   Coo. Luigi e Giacomo Ottelio (Nomenclatura, f. 33v).
1802, lugl. 17 * Dal verbale della fraterna di S. Giacomo e Ss.mo Sacramento di Mercatonuovo: «— Riconosciuto nella tenuta conferenza che la permissione implorata col memoriale delli — coo. Alvise e Giacomo fratelli Otttelio — di potersi valere del piccolo sito posto sopra il volto che appoggia alla casa Ottelio e corrisponde all’organo di questa chiesa —, ad oggetto di costruire una fenestrella per poter ascoltare la s. messa verso l’oblazione di fare un esborso a questa — fraterna d 800, ovvero di annualmente contribuire la somma di d 400, non pregiudica in minima parte li diritti e proprietà della fraterna stessa, resta proposta parte che sia — accordata la richiesta concessione con semplice titolo precario, verso l’annua prestazione di d 40, cosicché sia sempre in piena libertà la fraterna in qualunque tempo di poter riavere il sito medesimo, nel qual caso cessarà la presente contribuzione di d 40, e col debito in tal caso alli coo. Ottelio o loro eredi di ripristinare a tutte loro spese il sito predetto nel modo in cui presentemente si attrova —» (A.S.U., C.A. I, 329/VI).
1809 * È di Alvise e fratello Ottelio (Registro delli aloggi, f. 23v).
1812, dic. 22 * Per i fratelli Alvise e Giacomo Ottelio, il loro agente Leonardo Fantini chiede alle autorità competenti il permesso di «dare l’ingresso ad un mezzado terraneo della loro — abitazione, coscritto al n. 869 —, ove presentemente esiste una finestra nella facciata — sopra il Mercanovo». Il permesso è accordato (A.S.U., C.N., 180/XIX).
1821, giu. 3 * Tommaso Ottelio chiede ed ottiene il permesso di aprire una finestra sopra la calle del Portello. La deputazione d’ornato sostiene la concessione, con la motivazione secondo la quale la modifica «va ad eseguirsi in una situazione quasi del tutto nascosta ed in fabbricato che per sua costruzione non può esigere né permettere regolarità di sorte» (A.S.U., C.A. I, 53/III, 2470 Orn. II C, con dis.).
1830, apr. 24 * Alvise Ottelio, «desiderando — di munire il suo ponte sopra la roia, che dalla di lui casa mette alla contrada di S. Nicolò, di laterali in legno», presenta progetto. La commissione d’ornato esprime parere favorevole in merito (A.S.U., C.A. I, 168/XIV, 1595 Acque IV, con dis.).
1837, magg. 4   È di Alvise Ottelio, che domanda di abbassare il muro verso la roggia, demolire il portone di pietra e costruire un cancello in ferro (A.S.U., C.A. I, 269/III, 2401 Orn. II C, con dis.).
1837, ag. 3 - 1841, mar. 22   Carte relative ad un passaggio progettato dalla casa Ottelio alla chiesa di S. Giacomo (A.S.U., C.A. I, 329/VI, 4581 Orn. II C, con dis. firmato da Giuseppe Presani).
  * L’Ottelio sostiene di aver già ottenuto la necessaria licenza dall’autorità ecclesiastica. La deputazione d’ornato ritiene “ammissibile” il progetto ad alcune condizioni che precisa nei particolari (ibid.): Il podestà chiede alla fraterna di S. Giacomo e del Ss.mo Sacramento copia della concessione fatta e la invita a spiegare i motivi per i quali la famiglia Ottelio non abbia fatto uso di quella concessale il 17 luglio 1802; vuole inoltre sapere se quell’atto sia stato confermato o no all’autorità di allora. Inoltre ricorda che la concessione non si potrebbe rilasciare «senza un congruo corrispettivo in proporzione dell’utile che la famiglia Ottelio conseguirebbe dalla proposta aggiunta di fabbrica —» (ibid.).
1852 * Proprietà del co. Alvise Ottelio (Competenze, I, f. 23v).
1875   La «casa al pozzo di S. Giacomo fu Corbelli sino al 1589, quindi Valvason-Corbelli, che nel 1632 la vendettero per d 3050 a Gervasio Maioli, quindi venduta ai nob. Marchi, da cui, per donna erede, in Ottelio; ultimamente comperata dal sig. Carlo Giacomelli (1875). Fino nel 1612 la detta casa aveva di dietro un colle, che apparteneva al munimento dell’antico recinto della città» (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 177v).
1876 * Nel complesso sono ospitati lo studio dell’avv. Giuseppe Tell, il negozio di cristalli, terraglie e porcellane di Elisa Gobitti, la pizzicheria di Maria Celotti Vallis, nonché la drogheria di Angelo Scaini che svolge anche l’attività di cambiavalute. Vi ha inoltre recapito il sensale di cavalli Domenico Pepe (COSMI-AVOGADRO, 85, 89, 91, 110, 113).
1883 * Oltre allo studio dell’avv. Tell, vi sono attivi tre negozi: di caloriferi e cucine economiche, di Elisa Gobitti; di seta, di G.B. Mazzaroli; di liquori e commestibili diversi, di G.B. Pellegrini (AVOGADRO, 138, 139, 142, 147, 156).
     
NOTE 1 Sulla famiglia Corbelli: MONTICOLI, Cronaca, 44.
  2 Per la famiglia Candidi vedasi n. 427.
  3 Per gli Ottelio vedasi BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 186-187, 298-300 e infra al n. 1683.
     
BIBLIOGRAFIA   BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 185-187; CORGNALI, Quistions di atualitβt. Parcè che in plazze dal Gran si ciate; ERMACORA, Guida, 156; FORLATI, Restauri, 56; Parti prese... 1880, 53; VENTURINI, San Giacomo, 31-32.