1343 |
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Giorgio Arcoloniani, detto Marchetto, stava nella sua casa «in foro Utini» (JOPPI, Notariorum, VIII, f. 107r). |
1497, lugl. 6 |
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Daniele Cremonese, maestro di scuola, chiede per le scuole un locale piϊ ampio di quello che sia il presente. Il comune prende in affitto una sala ed una stufa in casa Arcoloniani1 in Mercato nuovo (Acta, II, f. 131r — 131v). |
1501, febbr. 9 |
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Leonardo Arcoloniani, avendo un terreno vuoto presso la casa in Foro nuovo e presso altro terreno vuoto della città, dove una volta era il macello, propone di acquistare questo terreno a qualunque prezzo. Si delibera di dividere il terreno pubblico da quello dell’Arcoloniani e di decidere in seguito (Annales, XL, f. 50r). |
1501, apr. 21 |
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Si concede all’Arcoloniani il terreno pubblico «sito Utini, in Foro novo, iuxta ecclesiam S. Iacobi et iuxta terrenum vacuum ipsius ser Leonardi, quod quidem terrenum emptum fuit per comunitatem nostram a ser Alovisio et Francisco Michisoti de Avenzono et in quo terreno alias fuit macellum comunis Utini» (Annales, XL, f. 66r — 66v). |
1502, dic. 27 |
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«Ser Ioseph ac ser Petrus fratres q. ser Danielis Tonini pretio ducatorum viginti octo vendiderunt ser Danerio de Merlana eorum fratri unum annuum censum unius marchę soldorum, quod annuatim exigunt ab heredibus q. ser Blasii Savorgnani de Foro novo super angulo versus puteum S. Iacobi, iuxta domos nob. d. Iacobi et fratrum de Corbellis, a parte ante iuxta viam publicam et plateam Fori novi » (B.C.U., ms. 1232, Perg. IV, not. Nicolò Madrisio). |
1509 |
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Dal rotolo di Gerolamo Onesti: «Ser Biasio de Forgiaria, fo fator del magn. mess. Antonio Savorgnan, paga de livello sopra le case della sua habitation poste in Mercà novo sul canton della cisterna, le qual case foreno de m. Lonardo Castellan pellizaro, come apar instrumento adν 28 zugno 1482 per man del q. ser Antonio Del Degan» (A.S.U., Arch. Florio, 288, f. 68r). |
1582, febbr. 1 |
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Tomaso della Porta e la moglie Vincenza q. Biagio Sauroniano vendono due terzi della casa loro pervenuta dall’eredità di Biagio Sauroniano «in contrata Fori novi super angulo de Taconariis» (A.S.U., N., Domenico Fabrizio, VII instr., f. 22r — 24v). |
1801 |
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Angelo Deliadonna (Nomenclatura, f. 33v). |
1808, genn. 5 |
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Angelo e Francesco q. Carlo Deliadonna vendono ad Andrea q. Antonio Vida la casa al n. 868 e due terzi della casa Astori al n. 867 per L 24155, confinante a lev. e tram. Mercatonuovo, mezz. casa Astori, pon. Ottelio (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10583, 11, registraz. dell’atto privato del 1 ott. 1807). |
1809 |
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È di Angelo e fratello Deliadona; affittuale è G.B. Arigoni (Registro delli aloggi, f. 23v). |
1832 |
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Il capo del terzo quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa al fruttivendolo Bortolo Cirich e al venditore di mastelli G.B. Vincenzutti l’avviso municipale n. 1050 «per la remuzione degli effetti ed articoli ingombranti le strade, piazze, selziati» (A.S.U., C.A. I, 193). |
1832, giu. 6 |
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«Carlo Metildo Pez per sé e come procuratore delli sigg. Francesco del fu Giovanni Carlo Deliadona, Teresa Luigia Deliadona ex monaca, Pietro Antonio e Giovanna n. Deliadona coniugi Pez, Francesco, Luigi, Giovanni, Teresa ed Enrico fratelli e figli di esso Pietro Antonio Pez, tutti domiciliati in Porpeto, ad eccezione di Francesco domiciliato in Gorizia , vende al sig. Carlo Giacomelli la casa in angolo della piazza San Giacomo, detto anco Mercatonuovo, al c. n. 868; confina a lev. piazza , pon. Ottelio, mezz. Braida Francesco in luogo Scrosoppo e tram. piazzetta del pozzo S. Giacomo . Il prezzo resta convenuto in austr. L 25250 » (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10558, 3804). |
1835 |
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Vi ha negozio Carlo Giacomelli, uno dei quattro venditori di veleni della città (A.S.U., C.A. I, 237/XII). |
1835, magg. 6 |
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È di Carlo Giacomelli, che domanda di poter riformare la facciata delle due case 867-868 di due archi l’una. Ne risulta una unica casa sostenuta da colonne doriche. Vedasi n. 867. |
1852 |
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Con l’868 A, appartiene a Carlo Giacomelli (Competenze, I, f. 23v). |
1936 |
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È ridotta stile Novecento. |
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NOTE |
1 |
Per gli Arcoloniani vedasi n. 37. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BATTISTELLA, Udine XVI, 211; BRAIDOTTI, Udine, 6-7. |