1783, giu. 3 |
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Catterina n. Cortese ved. Rizzi e la figlia Orsola vendono a Giuseppe q. Pontone Pontoni «una casa posta nella contrada della Pescaria, che confina a lev. la contrada , a mezz. Francesco q. Bortolomio Favetti, a pon. la corte delle fabbriche nuove di esse venditrici giusto il cordone di pietra ed a tram. Canciani . E questa vendita ha fatta pel prezzo di d 5000 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9973, IV instr., 267, f. 331r — 333r). |
1801 |
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È di Giovanni Pontoni (Nomenclatura, f. 32v). Poi Tuzzi, indi Giacomelli e Tellini (Registro anagrafico, f. 22r). |
1804, mar. 27 |
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Giovanni e Filippo fratelli q. Giuseppe Pontoni vendono a Domenico q. Vincenzo Tuzzi per L 53500 «la casa dennominata Tacconariis, con due botteghe », (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10351, 492, f. 528r — 529r). |
1809 |
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È del «casolino» Domenico Tuzzi. Affittuali sono l’impiegato Francesco Tilati e il negoziante Luigi Possa (Registro delli aloggi, f. 23v). |
1822 |
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È di Domenico Tuzzi «esercente di casolino» (A.S.U., C.A. I, 68, 939 Orn. II C). |
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Alla sua richiesta di rinnovare le imposte della casa, la deputazione d’ornato raccomanda di applicare una fascia lungo i riquadri della bottega, nella quale inoltre dovrà fare il soffitto che manca (ibid.). |
1832 |
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Il capo del terzo quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa ai venditori di lesca Battistina Fabris e G.B. Rosselli l’avviso municipale n. 1050 per la «remuzione degli effetti ed articoli ingombranti le strade, piazze, selziati» (A.S.U., C.A. I, 193). |
1840, dic. 4 |
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«Luigi q. Domenico Tuzzi vende al fratello Antonio la metà delle realità facienti parte della casa con aderente cortile posta nella contrada della vecchia pescaria n. 863 ; lo stesso Luigi vende al fratello Antonio la metà del magazzino a pianterreno nel fabbricato delle scale lett. B » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10497, 13527). |
1841, apr. 30 |
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Antonio Tuzzi chiede ed ottiene il permesso di «levare un volto nel sottoportico e riquadrarlo» (A.S.U., C.A. I, 328/VIII, 2888 Orn. II C). |
1846, nov. 5 |
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Marietta Tuzzi Trevisan vende a Giacomo del fu Pietro Pividor « la sua porzione di casa posta in contrada della Pescheria Vecchia al c. n. 863 , composta di un appartamento in secondo piano e di uno al terzo, questo per uso di granai coi relativi diritti ed aggravi di servitϊ di transito e promiscuità d’ingressi, come ed a termini dell’assegno fatto alla alienante nelle fraterne divisioni 28 giugno 1837 compite li 31 luglio seguente; la qual porzione di casa confinava a lev. dell’intiera casa strada pubblica della Pescheria Vecchia, mezz. eredi Boldi, pon. altro fabbricato di Vincenzo ed Anna Tuzzi ed a tram. Pasini ora Ventura e Vicario . La vendita segue pel prezzo di austr. L 6600 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10514, 18156). |
1852 |
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Appartiene a Giacomo Pevidori e Antonio Tuzzi (Competenze, I, f. 23v). |
1876 |
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Oltre al berrettaio Angelo Zaninotti, nella casa è segnalato il negozio di panni, pannine e stoffe diverse di Vidoni e Scrosoppi (COSMI-AVOGADRO, 86, 109). |
1883 |
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G. Della Vedova vi ha negozio di chincaglieria e bigiotteria; Vidoni e Scrosoppi vendono mercerie e stoffe (AVOGADRO, 142, 149). |
1937 |
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Casa di tre archi (forse due case unite) di tre piani di cinque finestre. Negozio di manifatture del sig. Del Mestre. |
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L’edificio è vincolato con D.M. del 23 ag. 2000 ai sensi del D.Lgs. 490/1999. |