Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1801   Lazzarina Simonetti (Nomenclatura, f. 32v).
  * Poi Pecile (Registro anagrafico, f. 22r).
1809 * Appartiene a Rosa Lazzarini. Vi abita l’impiegato G.B. Burazzoni (Registro delli aloggi, f. 23v).
1818, mar. 31 * Andrea Danelone, a seguito della pubblicazione dell’avviso 679, chiede invano esenzione dagli obblighi imposti. Si definisce «esercente la vendita di lini, canapa e cordaggi — al c. n. 857 —». A suo dire, dovrebbe «continuare, per l’esercizio del suo comerzio, tenere esposte alla pubblica vista delle ceste con delli articoli attinenti al suo negoziato nelo spazio fra le colone del porticato rimpeto alla sua bottegha —» (A.S.U., C.A. I, 18/II, 991 Orn. II C).
1819, febbr. 26 e giu. 23   È di Rosa Lazzarini Pecile. Consta di due case di un arco ciascuna, quella verso mezzogiorno è pili bassa. Si chiede di alzarla come l’altra. Risulta una casa di due archi, quattro piani di quattro finestre l’uno; gli archi sono bugnati (A.S.U., C.A. I, 24/1819/XI, 709 Orn. II C, con dis.).
  * In giugno i lavori non hanno ancora preso avvio. La deputazione d’ornato fa presente che, dato lo stato rovinoso, è indispensabile «puntellare le due contigue case per garantirsi dal pericolo» di un crollo (ibid.).
1819, ott. 14 * In una comunicazione all’autorità competente, Rosa Lazzarini Pecile dice che, accintasi alla riparazione e alla riforma della casa secondo il progetto presentato, «ebbe lo sconforto di ritrovare lo stato rovinoso della medesima molto al di sopra di quanto dapprima avealo calcolato. Da ciò le derivò la necessità di operare dei cangiamenti nella facciata in confronto del disegno dimesso, all’intento di garantire alla propria abitazione quella solidità permanente che si richiede. Quello che ha maggiormente determinato il cambiamento, che è nella necessità di fare, si è lo stato rovinoso delle contigue due case Geatti ed eredi Folli, quella parte cioè in cui fassi la vendita del sale; queste due case tardar non devono ad aver bisogno di una seria riparazione —. Se la casa Lazzarini si trovasse sostenuta da due volti, come si era fissato col disegno prodotto in cambio di due architravi che or voglionsi sostituire, sarebbe di bel nuovo esposta la facciata della sua casa della certezza di un crollo —». In seguito a questa comunicazione, viene affidato l’incarico d’ispezione al commesso d’ornato Giuseppe Presani. Dopo la relazione particolareggiata della deputazione d’ornato alla congregazione municipale sull’argomento, i cambiamenti vengono approvati (A.S.U., C.A. I, 24/XI, 3927 Orn. II C).
1852 * Appartiene a Gabriele Pecile (Competenze, I, f. 23v).
1876 * Negozio di tele, lino, canape e cordami di Francesco Turco (COSMI-AVOGADRO, 115).
1883 * Deposito di calce idraulica e cementi di Pietro Barnaba (AVOGADRO, 140).
1937   Negozi D’Orlando e Bonutti.