Sulla pianta Lavagnolo questa casa porta, per errore, il n. 821. | ||
1801 | Francesco Cancelliere1 (Nomenclatura, f. 32v). | |
1809 | È di Carlo Cominetti (Registro delli aloggi, f. 23v). | |
* | Vi abitano il «casolino» Francesco D’Este e Andrea Danelone (ibid.). | |
1816 | Carlo Cominetti domanda di inalzare parte della casa 848 in contrada di S. Pietro Martire; confina a tramontana con casa dei fratelli Pecile, a mezzodí con la piazza (A.S.U., C.A. I, 53/III, 779 Orn. II C, con dis.). | |
* | Giuseppe Presani, inviato per l’ispezione dalla commissione d’ornato, approvando nelle linee generali il progetto, suggerisce che il Cominetti elimini «l’asporto del muro che osservasi in fuori in detta casa e che rende angusta quella contrada». I confinanti Pecile e Morelli de Rossi si oppongono al progetto per l’«oscurità che andrebbe ad inferire nei loro fabbricati» e la «mancanza di ventilazione» nonché la «maggior servitú» che ne deriverebbero. Mancato l’accordo (24 nov. 1816), le persone coinvolte decidono di adire a vie legali (ibid.). | |
1821, sett. 17 | * | Il podestà sollecita Carlo Cominetti a «produrre regolare disegno delle opere che intende verificare avendo particolarmente in vista la disciplinale 1 settembre». I lavori saranno sospesi «fino a tanto non siano praticate le verificazioni d’istituto» (A.S.U., C.A. I, 53/III, 4230 Orn. II C). |
1852 | * | Appartiene ad Antonio Cuminetti (Competenze, I, f. 23v). |
1876 | “Caffè allo Svizzero” (COSMI-AVOGADRO, 87). | |
1937 | Caffè Manzoni e macelleria Esente. | |
°° | L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 27 ag. 1958. | |
NOTE | 1 | Il ms. della Porta attribuisce a questa casa un documento per altro irreperibile attualmente, che non sembra apportare elementi pertinenti alla storia dell’edificio: ° 1552, ag. 28. «Actum Utini in contrata Sancti Petri Martirys in domo testatoris. Ibi prudens vir ser Alovisius Arlattus civis Utini, q. ser Nicolai Arlatti» (Perg. B.C.U., Francesco Legale). |
BIBLIOGRAFIA | BIASUTTI, Una casa di via Paolo Canciani, 9-13. |