1527, apr. 4 |
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La casa d’angolo tra Mercato nuovo e Pelliccerie era, in parte, di Francesco Stainero ed in parte di Elisabetta sua sorella ed era stata di loro madre, Dorotea De Masis1 e poi fu comperata da Zanino de Girardis (A.S.U., Arch. della Porta, 5). |
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Il documento precisa che il «loco dove è sita — è il piú bello di questa città et essa casa — è constructa a pauco tempore citra». Si tratta di una nota dell’arbitro Bartolomeo Marmossio, eletto nella divisione tra Francesco Stainero e i figli di “Zanin de Girardis” (ibid.). |
1601, genn. 11 |
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«— Iacobus filius — Ioannis Baptistæ Ghirardei, nepos et hæres q. — Ioannis patrui civis Utinensis, et — Fabius a Robore et Lucas Pontonus —, curatores — Danielis pupilli fratris — Iacobi —, vendiderunt d. Ioanni q. ser Iusti filatorii Utini — unam — dictorum — fratrum domum sitam Utini in Foro novo in angulo e converso sacri montis pietatis, ad pręsens habitatam per ser Paulum Aiardi fructarolum et ser Ioannem Moscatellum inquilinos, iuxta a duobus partibus stratam publicam Fori novi et contratæ Pellipariorum, ab uno latere versus platheam iuxta domum ser Petri Gargasini, et ab alio latere in contrata Pellipariorum iuxta domum ser Bazanai pelliparii —, et hoc precio — ducatorum mille et centum» (A.S.U., C.R.S., 631/1, f. 80r, not. Matteo Paulitti, copia del not. Marino Sporeno). |
1644, nov. 6 |
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«Fu infinita molestia i mesi andati agli eredi del q. Giovanni Antonio Pascoli per nome della — sign. Elena, moglie del — sig. *** Paolucci, secretario dell’ ecc.mo collegio, fu figliola del — clar.mo — Lorenzo Tiepolo, cittadino veneto, e della q. — Proserpina Gozadina, moglie in primi voti del q. — *** Girardeo, cittadino di questa città, sopra la casa posta — in Mercà novo, sul cantone al rimpetto del — monte di pietà, per esso — Giovanni Antonio comprata sotto li 18 ag. 1628, per mano del q. — Pietro Fistulario not. dall’ecc.mo — Filippo Giusti, bora fisico stipendiato in Gorizia, mediante la dimanda proposta contro detti heredi dall’interveniente d’essa sign. Elena di pretesi livelli per un capitai di ducati seicenti e dai medesimi heredi fu data subito certezza di tal molestia ad esso — Giusti, il quale, col mezzo del nob. — Benedetto Milliana, dottor di leggi, suo procuratore, prese il giuditio per detti heredi —. Di qui è che — G.B. Pascolo, uno dei detti heredi —, per nome suo e come — procuratore — degli altri coheredi —, ha — cassato — l’instrumento d’acquisto — fatto per il q. — Giovanni Antonio suo fratello della predetta casa, cosí che il detto ecc.mo Giusti sia — di nuovo d’essa fatto padrone —» (A.S.U., N., Bernardino Orgnani, 7321, X instr., f. 124r — 125v). |
1801 |
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Francesco Tomba (Nomenclatura, f. 31v). |
1809 |
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È del negoziante Giacomo Tomba (Registro delli aloggi, f. 23v). |
1816, magg. 14 |
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Su richiesta del commerciante Giacomo del fu Francesco Tomba, descrizione e stima della casa ad opera del pubbl. per. Gaetano Periotti (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10330, 1889). |
1832, mar. 26 |
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Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa al salsamentario Pietro Rossi l’avviso municipale n. 1050 (A.S.U., C.A. I, 193). |
1832, giu. 2 |
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Francesco ed Antonio fratelli Tomba vendono la casa ad Antonio fu G.B. Tami (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10610, 4368). |
1833, nov. 13 |
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Antonio Tami retrovende ai fratelli Tomba la casa n. 829; «confina a lev. — Pellizzerie, mezz. — Mercatonuovo, pon. Giuseppe e Giovanni fratelli Gervasoni, tram. — Pietro Sabucco, loco Piccoli —. Questa retrocessione — si fa pel prezzo — di austr. L 13000» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10611, 4551). |
1846, sett. 17 |
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«Ferdinando e Francesco Tomba — vendono — al sig. Bernardo Bortolotti — casa con relativo fondi situata in Mercato nuovo al n. 829 —, composta a pian terreno da portico di pubblico passaggio —, sottopor-fico —, bottega, magazzino e cantina sotterranea, nel primo piano da cucina e due camere, nel secondo piano da tre camere, nel terzo pure di tre camere e nel quarto piano di granaio di tutta dimensione della casa —. Confina a lev. — Pelliccerie —, mezz. la piazza —, pon. Gervasoni Catterina n. Totamasi, ora fratelli Bassi, tram. Sabucco Pietro loco Piccoli —. La vendita segue pel prezzo di austr. L 27000 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4840, 6850). |
1846, ott. 2 |
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È di Bernardo Bortolotti (A.S.U., C.A. I, 422/IV, 6712 e 7861 Orn. II C, con dis. firmato dall’ing. Fantoni). |
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Il proprietario chiede di aprire una finestra a levante. Il progetto gli viene modificato. Ciò nonostante il 3 dic. 1847 l’ingegnere municipale G.B. Locatelli denuncia la diversa costruzione della cornice, «sconcia» (ibid.). |
1852 |
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Appartiene a Bernardo Bortolotti (Competenze, I, f. 23v). |
1876 |
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Macelleria di Giacomo Zilli (COSMI-AVOGADRO, 100). |
1928 |
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È di Giuseppe,Del Negro macellaio. Fu restaurata nel 1926. Tra le finestre del primo piano doveva esserci una pittura. |
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L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 27 ag. 1958. |
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NOTE |
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Un documento del 25 marzo 1491 indica la presenza di una casa degli Amasei in Mercatonuovo: «Actum Utini, in Foro novo, sub porticu domus ser Leonardi et fratrum de Masiis» (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, Istr. 1496-1533/1, f. 67r — 68r). |