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Su la pianta del Lavagnolo questa casa è senza numero ed il n. 821 è segnato verso via Sarpi, per errore, su la casa 848. |
1511, magg. 16 |
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Nobiles viri Petrus, Iohannes et Leonardus filii olim Sebastiani de Brazacho francano G.B. q. Marco di Cremona da un livello che pagava in et super domibus quibusdam sitis Utini in Foro novo in angulo versus contratam de Spelavilan, a tribus partibus iuxta vias publicas et a quarta iuxta domum olim ser Antonii Petri Pauli stacionari alias in emphiteusim conductis a dictis fratribus (Not. Matteo della Scala). |
1693, magg. 19 |
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Un atto notarile viene rogato nella casa di Tomaso Tessarino in Mercatonuovo (A.S.U., N., Giovanni Domenico Vinacese, 7887, XII istr., f. 7v). |
1703, magg. 11 |
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«L’ecc. Tomaso Tessarini vende al sig. Giacomo Socrate una casa in Mercà novo, fa canton entro i confini infrascritti, statagli cessa dal detto Andrea Spaietti con contratto di permuta de dν 22 apr. prossimo passato di man mia, fu già di ragione Sarmeda, confinante a lev. casa Candida, mezo dν contrada Cortazzis, a pon. strada pubblica et a tram. la strada della piazza di Mercà novo , e ciò per lo prezzo di d 2100 (A.S.U., N., Girolamo Dell’Oste, 7908, VIII instr., f. 324v — 325v). |
1705, genn. 1 |
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«Riddotti a conviver insieme Bortolo di d. Zuanne Socrate Bressano e Giovanni Pietro Andreussi q. Francesco di Resiutta, hanno prescielto un posto privilegiato in questa città in una casa del sig. Giacomo Socrate, situata in Mercà Novo sopra il canton che porta alla Pescaria, fu già di ragion Sarmeda, et ultimamente dell’ecc. Tomaso Tessarini, di cui fece l’acquisto esso sig. Giacomo ; et havendo detti Bortolo e Giovanni Pietro stabilito di erigere un negotio di pelli, corami, salumi et altro a titolo di società , fecero riccorso al sig. Giacomo Socrate acciò le somministrasse il capitale in contanti per far la compra e provvigione di dette merci, quali anco anuendo sendo massime l’uno nipote ex patre e l’altro già giovane del di lui negotio le sborsò sotto li 22 ott. passato et altri tempi susseguenti la somma di L 8359 s 8 in tanti cechini e di presente anco altre L 4040 s 12 in tanti scudi d’argento, con li quali devono suplire al sortimento di detto negotio, che in tutto rileva il capitale di ducati duemille per lo quale Bortolo e Giovanni Pietro constituiscono un’annua pensione livellaria di ducati cento in ragion di cinque per cento e per la casa, cioè portion d’essa già separatta dall’altra portione habitata dal sig. Francesco Fiorentino, altro inquilino, promettono di pagarle d’affitto annuo d 50 » (A.S.U., N., Girolamo Dell’Oste, 7907, IX instr., f. 114r — 115v). |
1738, febbr. 15 |
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«In una camera cubiculare» della casa, detta testamento Giovanni Socrate, «oriundo della Bressana, mercante di corami in questa città» (A.S.U., N., Francesco Lorio, 8710, Instr. 1738, f. 21r). |
1787, genn. 24 |
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«Ricercato io sottoscritto pubblico perito dal sig. Giovanni de Senibus1 col nunc q. Valentino Broili a liquidare in conto d’avviso li affitti derivanti dalla casa situata in Mercà nuovo sul canton della Pescaria di questa città, che è parte dell’eredità del q. Valentino Broili, per quanto era affittata e cosi di quelli affitti che potevano derivare dal rimanente di essa casa veniva abitata dalla sign. Rosa relitta ed erede del q. Valentino Broili cioè dal dν della morte dello stesso seguita li 31 maggio 1784 sino a 10 dic. 1786 passato, che per parte della predetta Rosa fu lasciata a disposizione del De Seni-bus la mettà di casa aspettante alli di lui figli ; per il che liquido la mettà delli affitti antedetti .
Affitti derivati. Dalla portione di casa era affittata; Innocente Sinico pagava d’ affitto per il granaro L 50; G.B. Tomasi pagava d’affitto per il terzo appartamento sottoposto al granaro sudetto d 35; Domenico Comuzzi pagava e paga d’affitto per la bottega L 496 (B.C.U., vacch. pubblici periti). |
1801 |
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Pietro Sailaro (Nomenclatura, f. 31v). |
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Affittuale Antonio Mazzarola (ibid.). |
1809 |
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Giovanni e fratelli de Senibus, negozianti; Giuseppe Sailer (Registro delli aloggi, f. 22v). |
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Affittuale è l’agente Paolo Lodolo (ibid.). |
1822, mar. 12 |
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Giuseppe de Senibus aveva bottega al n. 821 (A.S.U., C.A. I, 68, 1000 Orn. II C, con dis.). |
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Il documento cui si fa riferimento è una richiesta di riforma del negozio e di pittura della porzione di sottoportico corrispondente. |
1832 |
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Il capo del terzo quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa all’arrotino Lorenzo Zandigiacomo e al pizzicagnolo Antonio Este l’avviso n. 1050 «per la remuzione degli effetti ed articoli ingombranti le strade, piazze, selziati» (A.S.U., C.A. I, 193). |
1852 |
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I proprietari sono de Senibus ed Este (Competenze, I, f. 22v). |
1858, febbr. 5 |
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Danneggiata dall’incendio della casa n. 820 (A.S.U., C.A. I, 649/X, 7229). |
1876 |
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Nell’edificio sono ospitati i negozi del droghiere G.B. Pellegrini e del pizzicagnolo Angelo Raddi (COSMI-AVOGADRO, 110). |
1932 |
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Verso la via Cortazzis, in alto, vi sono ancora due finestre ad arco, romaniche. |
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L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 27 ag. 1958. |
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NOTE |
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Un omonimo è inserito tra i marzeri nell’elenco compilato il 23 dic. 1794 dal parroco di S. Giacomo (A.S.U., C.A., 305/1). |