1773, mar. 27 |
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Si concede ai sigg. Nicolò Montegano e Domenico Semenzati soci il fondo pubblico, circondato da bassi muretti, in contrada delle Pescarie che, anziché servire per la vendita del pesce «vedesi tutto giorno dalla feccia del volgo rivolto in certi usi, che per la sua situazione nel centro della città continuamente frequentata riescono molto disdicevoli, scandalosi ed incompatibili colla polizzia publica » (Annales, CXXI, f. 61v — 62v). |
1783 |
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Sito e fondi serviva per uso dell’antica Pescheria confina a levante casa fu del sig. Girolamo Bassi ora Semenzati, mezz. e pon. contrade, a tram. casa Fontanini. Pervenuta nei Fontanini per investitura del luogotenente (Not. Daniele Marquardi, Divisioni Fontanini). |
1797, dic. 9 |
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« Ettore q. Giovanni Domenico Fontanini in permuta concede al nob. Giusto Fontanini suo frattello la porzione di case tutte sittuate in Udine, tocateli in parte nelle divisioni seguite tra esso e li di lui fratelli; sittuate in Pescaria, Beccaria e Cortacis, come pure la porcione di case sittuate in contrada delli Brenari. E questo fa detto nob. Ettore, perché detto sig. Giusto in permuta concede due pezzi di terra in pertinenza di Farla, loco detto Salt » (A.S.U., N., Daniele Marquardo, 4248, Istr. 1756-1799, 444, f. 287v — 288r). |
1797, dic. 15 |
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« Francesco Cesare q. Domenico Fontanini in permuta concede al nob. Giusto di lui fratello la sua porcione di casa in contrada delle Pescarie, Beccarie e Cortacis, ora tenute a semplice affitto parte dalla ditta Semenzatti e parte d’altri particolari, descritte nelle divisioni seguite tra detti permutanti e li altri loro fratelli, pubblicate in atti del sottoscritto nodaro . E questo fa detto sig. Cesare, perché all’incontro detto sig. Giusto in permuta concede una braida in villa di Farla, detta del Baret o Albaret » (A.S.U., N., Daniele Marquardo, 4248, Istr. 1756-1799, 443, f. 287r — 287v). |
1801 |
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Nicolò Semenzati (Nomenclatura, f. 30v). |
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Affittata a Menega Quaina (ibid.). |
1809 |
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È di Nicolò Semenzati. Affittuale è l’ostessa Anna Quaina (Registro delli aloggi, f. 22v). |
1812 |
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Osteria al Ponte di Rialto (Esercenti). |
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Gestione di Anna Quaina (ibid.). |
1822, mar. 22 |
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È del sig. Domenico Semenzati. Vi aveva bottega Paolo Volpe1 (A.S.U., C.A. I, 68, 1220 Orn. II C). |
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Il proprietario chiede ed ottiene il permesso di sostituire la cornice sopra le imposte della bottega (ibid.). |
1825, febbr. 25 |
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Nicolò Semensati chiede ed ottiene di rialzare le facciate di m 2,15 (A.S.U., C.A. I, 100, 752 Orn. II C). |
1839, dic. 27 |
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È di Giovanni Volpe. Domanda di ridurre ad uso bottega il fondo chiuso da muri di cinta in angolo tra le vie Pescarie e Rialto (A.S.U., C.A. I, 315/VI, 7102 Orn. II C, con dis.). |
1850, giu. 14 |
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Nuova costruzione dell’edificio, domanda di Antonio Volpe (A.S.U., C.A. I, 487/VI, 3326 Orn. II C, con dis.). |
1852 |
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Appartiene ad Antonio Volpe (Competenze, I, f. 22v). |
1852, lugl. 28 |
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Antonio Volpe chiede di costruire un’altana. Il permesso è concesso a patto «che i pilastri che sostengono la terrazza si facessero della larghezza di m 0,60 per lo meno» (A.S.U., C.A. II, 66, 5266 Orn. II C, con dis., firmato da Giacomo Brida). |
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NOTE |
1 |
Sulle attività dei Volpe: FALCIONI, Industrie udinesi, 307, 308, 316, 317-318, 321-322, 323, 345; PICCO, Ricordi, 141. |