1292, febbr. 29 |
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Andreas qui fuit de Flambro vendidit Dominico nepoti suo qui fuit de Flambro filio olim Vidalis unam domum sitam Utini infra muros veteres cuius hii sunt confines: ab uno latere possidet Henricus de Orgniano, ab alio Iacobus de Coloreto, ab alio est murus castellanus et ab alio currit via publica (Perg. del not. Amato da Udine, Istrumenti del monastero di S. Bernardino, tomo X, C.R.S). |
1307, nov. 30 |
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Benvenutus cramarius vendidit Raynerio de Venzono unam domum sitam in Utino prope forum novum , ab uno latere est domus d. Raynerii, ab alio est domus Alexandri beccarii, a tertio post est murus terre Utini a quarto est via (Perg. del not. Martino di S. Odorico, Istrumenti del monastero di S. Bernardino, tomo X, C.R.S.). |
1484, giu. 2 |
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«Actum Utini in hospicio S. Georgii, in salla magna» (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, Istr. 1480-1485, f. 22r — 23v). |
1492, dic. 6 |
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«Actum Utini in contrata Furnorum super salla hospicii S. Georgii» (A.S.U., N., Simone Lovaria, 5256, XXI instr., f. 55r). |
1503, ott. 1 |
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«Havé Raynerotto contadi da Goberli, hosto in la hosteria di S. Zorze, d 15» (A.S.U., C.R.S., 586/1, Nota allegata alla racc. n. 30). |
1525, sett. 13 |
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«Actum Utini in hospicio S. Georgii nominato del Cavaletto» (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, Istr. 1487-1533, f. 31v — 33v)1. |
1536, ott. 16 |
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«Ser Iacomo q. Christiano hosto olim ala hostaria de S. Zorzi de Udene» (B.C.U., ms. 1017, Rotolo Belgrado, f. 138v). |
1541, nov. 4 |
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Actum Utini in contrata dicta Udene sive delle Speciarie in barbaria mag. Baptiste q. mag. Antonii Venerutti tonsoris, sita sub hospitio S. Georgii (Not. Leonardo Pontano, Perg. B.C.U.). |
1548, nov. 14 |
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I deputati della città di Udine, procuratori delle monache di S. Bernardino, affittano la casa dell’osteria di "S. Zorzi", posta in Udine nella contrada delle Beccherie «con la bottega dela barberia incorporata , a ser Roccho de’ Boi hosto in Udene per anni cinque continui , pagando ser Roccho conduttore ogni anno de affitto ducatti 69 » (Annales, LII, f. 123v — 124v). |
1548, dic. 16 |
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«Li deputati della città, li procuratori delle monache di S. Bernardin affittano la casa dell’osteria di S. Zorzi, posta nella contrada delle beccarie, con la bottega della barberia incorporata in essa casa» (B.C.U., ms. 1329, f. 48r). |
1549, genn. 22 |
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« M. Lunardo del q. m. Bastian Del Basso de Coloreto de Prado fornaro in Udene appresso la hostaria de S. Zorzi» (B.C.U., ms. 1017, f. 200v). |
1559, mar. 31 |
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«Die ultimo mensis marcii quidam sacerdos Germanus ideoque canonicus assertus, apulit in civitatem nostram Utini fugiens, ut serebatur, Germanicam heresim a Luthero excitatam aportavitque secum nonnullas reliquias sanctorum, inter quas et spinam sanctam unam ex corona spinea, qua Dominus noster Ihesus Christus tempore divinissimæ passionis suæ coronatus fuit et quidem veram . Qui, dum dictus sacerdos adversatus fuisset ad publicum hospitium in ipsa civitate die veneris sancti 24 ipsius mensis marcii sacerdos disolvit involucra qua spina sancta ab reverentia involuta erat et adhibitis facibus ipsa stillavit sanguinem . Quam spinam reverenter condonatam civitati nostrę ab ipso sacerdote, deputati in civitatem Utini colocatam in capsa tribus clavibus observata in sacrario templi maioris Utini cum summa reverentia adservari curarunt » (Acta, XVIII, f. 79r). |
1661, sett. 6 |
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«Fatto in Udine, nelle case dell’hosteria della Nave, in una camera verso la contrada di Rialto, dove Francesco q. Giovanni Gioseffo Mazzolenis di questa città, habitante in Casteons di Strada, particolare erede del q. Antonio Mazzolenis suo zio , franca mess. Carlo ed Antonio Maria di Ancona, hoste al presente in questa hostaria, di un livello di capitale di d 118, che, in ragion di ducati cinque per cento all’anno, pagava sopra una casa posta in questa città nella contrada di Rialto rimpetto a questa hostaria, fu di ragione del detto ecc. Antonio et per esso cessa all’ecc.mo Giovanni Giorgio Tonato di questa città sotto li 6 ag. 1659, qual casa poi fu cessa et renunziata al predetto mess. Carlo di Antonio Maria» (A.S.U., N., Gaspare Agricola, 7730, III instr., f. 93v). |
1690, apr. 13 |
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Locazione della casa della città ad uso di osteria detta della “Nave”, a Gaspare Guerra e Giacomo Susino (A.S.U., C.A., 3/1). |
1719, mar. 24 |
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«Compenso all’esattore del dazio vino per il dazio a spina dovuto dall’osteria della Nave che era esente» (A.S.U., C.A., 70, 17). |
1752, mar. 23 |
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Odorico e fratelli Simonetti, conduttori dell’osteria alla “Nave” o “S. Giorgio”, desiderando ridurre l’osteria a decente locanda, domandano di essere esonerati dall’obbligo di dar alloggio ai soldati di passaggio. Viene loro accordato (Annales, CXIII, f. 192v). |
1774, ag. 2 |
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L’osteria viene affittata a G.B. Fadini, dopo di Giacomo Battaia, che, contro i regolamenti, l’aveva subaffittata (A.S.U., C.A., 3/35). |
1801 |
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Vi era la locanda “Alla nave” (Nomenclatura, f. 30v). |
1809 |
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Appartiene al convento di S. Bernardino. Affittuale è il locandiere Francesco Sperzoli (Registro delli aloggi, f. 22v). |
1810, ott. 17 |
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Il demanio vende per it. L 11693,195 a G.B. q. Stefano Bertuzzi, che acquista per persona da dichiarare, la casa già del monastero di S. Bernardino, n. 793, detta “Locanda della Nave” (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10422, 335).
I veri acquirenti erano Francesco e Virginia Spersoli. |
1811, giu. 1 |
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« Francesco del fu Erasmo e Virginia n. Boffi coniugi Spersoli locandieri, cedono alli sigg. Niccolò Simonetti ed Elena Patrizio Simonetti la porzione di fabbrica composta da due camere in primo piano, cucina e spazzacucina in secondo piano e grannari sopra, faciente in ora parte della casa di detti Simonetti al c. n. 723, il tutto descritto nell’ operazione del perito Moro del 7 dec. 1810 . Questa cessione fanno pel prezzo di it. L 2050 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10587, 434, alleg. perizia Moro). |
1812 |
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Locanda “Alla Nave” (Esercenti). |
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Gestione di Francesco Spersoli (ibid.). |
1825, dic. 20 |
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I coniugi Spersoli vendono a Domenico q. Pietro Rubini la casa uso locanda “Alla Nave” n. 793 (Notizia desunta dall’atto 1826 luglio 21, vedasi infra). |
1826, lugl. 17 |
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Domenico Rubini retrovende la casa (ibid.). |
1826, lugl. 21 |
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« Francesco q. Erasmo e Virginia nata Boffi coniugi Spersoli vendono ad Elisabetta q. Pietro Pelosi, moglie di Francesco Filaferro, parte del locale ad uso di locanda detta della "Nave" al n. 793 ossia «la corticella dalla parte di mezzodν sulla contrada di S. Tommaso, con annesso fabricato al lato di pon. ad uso di stalla con sopraposto fenile, scala di pietra e picciola terazza sopra il volto dal lato di tram, il tutto confina a lev. colla casa della sign. Elisabetta n. 718 , a mezz. colla strada di S. Tommaso, a pon. con casa delli iug. Catterinuzzi, a tram. colli Catterinuzzi e colla casa restante alli coniughi Spersoli. La vendita si fa pel prezzo di locali L 8000, eguali ad austr. L 4571,42 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10606, 3582). |
1828, febbr. 22 |
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La deputazione comunale d’ornato chiede alla congregazione municipale una sede «nella casa n. 793 senza verun aggravio nell’amministrazione, sopra il quale sarà esposta la iscrizione con lo stemma della città». In data 25 febbr. il podestà accorda il permesso. Il 2 marzo la deputazione avanza una richiesta di mobilio (A.S.U., C.A. I, 148/X). |
1828, magg. 14 |
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«Francesco Spersoli vende al proprio figlio Mario Spersoli la mettà della casa posta al c. n. 793 tra i confini a 1ev. rappresentanti la dita Odorico e fratelli Simonetti, mezz. Elisabetta Pelosi Filaferro e Odorico Piccoli, pon. Giacomo e Sabbata Cattarinuzzi e sett. contrada di Rialto » (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10554, 3052). |
1848 |
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È di Nicolò e Francesco Braida. Locanda alla “Nave”. Vedasi prospetto su via Rialto (A.M., Ornato, 1843-1851). |
1852 |
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Appartiene ai fratelli Braida figli del fu Francesco (Competenze, I, f. 22v). |
1873 |
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È di Teresa Fanzutti. Le quattro finestre a destra al primo e secondo piano sono ad arco. A destra del primo e secondo, due bifore; quella del primo ha un poggiolo in legno sporgente sulla strada (A.M., Atti Ornato, 1865-1873). |
1876 |
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Albergo “Alla croce di Malta” di T. Fanzutti (COSMI-AVOGADRO, 85). |
1883 |
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Albergo “Alla croce di Malta” di Antonio Fanzutti (AVOGADRO, 137). |
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Vedasi storia dell’albergo Croce di Malta in Arch. mun. 32, IX, 180. |
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Vedasi n. 723. |
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BIBLIOGRAFIA |
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Vedasi n. 723 e in particolare: BATTISTELLA, I sindaci inquisitori, 194; BATTISTELLA, Udine... XIV, 65, 80, 116; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 160-161; BRAGATO, Guida, 45, 174; PALLADIO degli OLIVI-CAIMO DRAGONI, Memorie, 35; PIERI, Napoleone, 329; della PORTA, Toponomastica, 191-192. |