Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1523, mar. 24   «Utini1 in Foro veteri, in domibus ser Laurentii Sachia apud palatium» (B.C.U., ms. 1017, f. 78v — 79r).
1537   «In Foro veteri in domo proprię habitationis dell’egr. ser Lorenzo Sacchię (Racc. Frangipane, ms. 1510, Schede per case, M).
1545, dic. 2 * «In Foro veteri, in appothecha ser Antonii Quadra aromatarii, posita super angulo in regione palatii —» (A.S.U., N., Mario Albino, 5949, Istr. 1545, f. 41v).
1549, ott. 18 * «In Foro veteri, in appotheca ser Laurentii Sacchia — posita super angulo in regione palatii comunis, tenta per ser Antonium Quadra aromatharium —» (A.S.U., N., Mario Albino, 5949, Istr. 1549, f. 33v).
1550, mar. 3 * «— In Foro veteri, in appotheca d. Laurentii Sacchia —, tenta per ser Antonium Quadra aromatharium —» (A.S.U., N., Mario Albino, 5949, Istr. 1550, f. 6v — 7v).
1559, febbr. 28 * «— Nos Antonius Persius, civis Utinensis, et Andreas Busulottus Tarvisianus, Utini incola, — amicabiles compositores — inter — d. Iacobum Sacchia civem Utinensem ex una et ser Antonium Quadra aromatharium Utini ex altera in — differentiis vertentibus — inter dictas partes, — occasione contractus per — d. Iacobum dati —ser Antonio de domo et eius appotheca — decidimus — ut infra —: ch’esso ser Antonio possa — continuare in la location a lui fatta dela casa et botega di esso — Iacomo sino per tutto il mese di zugno prossimo futuro et ancho per giorni vinti di piϊ over di meno, per qual tempo esso — Antonio habia a pagare — il tuto solito sν di essa casa, como dela botega pro rata dicti temporis et, finito ditto tempo, che lo predetto ser Antonio si obbligato — relassare al predetto lacomo la ditta casa et botega senza alcuna altra ecetion over impedimento; item che il predetto mess. Iacomo per anni cinque di poi — non possa —affittar essa bottega ad alcuno speciaro né ad alcuno altro che facesse — far l’arte del speciaro, neanche far far in quella l’arte dela speciaria per conto suo —» (A.S.U., N., Mario Albino, 5950, 1559 istr., f. 22v — 23r).
1561   In Mercato vecchio nelle case del d. Giacomo q. Francesco Sacchia (Racc. Frangipane, ms. 1510, Schede per case, M).
1588, giu. 21 * «— Ser Marcus Garzonius q. — Iosephi Ligulaii Utini, incola Romæ cessit — d. Francisco Privasio civi et causidico Utini —, iura livelli quæ habet — super domibus q. ser Ioannis Baptistę et Hypoliti Sachiæ sive de Maniaco civis Utini in capite Fori veteris, iuxta suos confines —» (A.S.U., Arch. Caimo, 51, not. Giacomo Saraceno).
1593, febbr. 24   «Actum in scriptorio meo sub domibus Sacchiis e regione palatii» (A.S.U., N., Leonardo Mistruzzi, 6610, Instr. VIII, f. 2r).
1623 * «Udene, in capo Mercavechio, in casa del magn. et ecc.mo sig. M. Antonio Stainero dottor —» (A.S.U., N., Rocco Carminati, 7114, V instr., f. 98r).
1667, lugl. 2 * «In capo Mercà vecchio» in casa di Giovanni Francesco Boreatto (A.S.U., N., Giulio Bonecco, 7861, I instr., f. 8v - 9r).
1669, giu. 19   Gli eredi di Lorenzo Sacchia ossia il nipote Cesare Rinaldi, Ulisse di Colloredo, G.B. Elti e Giulio Marostica affittano una casa in Mercatovecchio, presso il palazzo, al sig. Marcantonio Sforza (Stampa al laudo Renaldis-Sforza, 3).
1674   I Marostica di S. Vito vendono al nob. Marcantonio Sforza la loro quota di comproprietà (un quarto) della casa in Mercatovecchio (Stampa al laudo Renaldis-Sforza, 4).
1737   La casa appartiene agli Sforza, Rinaldi e Mattioli (Stampa al laudo Renaldis-Sforza, 8-9).
1740, magg. 18   Il co. Lorenzo Rinaldi2 compera da Fioretta q. Nicolosa Manzoni, vedova del nob. Fabrizio de Beatiano, «il caratto o sieno caratti di casa» pervenuti, in seguito a transazione col nob. Giovanni Maria Marostica suo cugino e quale erede della q. Bionda Sacchia Colloredo (Stampa al laudo Renaldis-Sforza, 16-17).
1741, dic. 13   Lo stesso acquista da Matilde da Mosto Egregis l’altra porzione (Stampa al laudo Renaldis-Sforza, 17-18).
1744   «Sforza. La loro abitazione è in capo Mercavecchio vicino alla pubblica loggia dalla parte del borgo del Fieno; fu già dei Rabatta poi delli Sacchia» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 191).
1752, apr. 14   La casa è posseduta dagli Sforza e Renaldis (Stampa al laudo Renaldis-Sforza, 28).
1772, magg. 16 * «Abbisognando di pronto ristauro il coperto grande della casa fu Sacchia, ora — del — co. Cesare Renaldis et heredi e rappresentanti il q. — Giovanni Domenico Sforza, resta convenuto tra lo stesso — co. Renaldis — e — Catterina Boreatti nonché — Antonio Lombardini, — G.B. Dottori e — co. Antonio Valentinis, tutti rappresentanti — il — sig. Sforza e compossessori — della casa —, che abbia immediatamente ad effettuarsi il necessario ristauro — mediante — Luca Andrioli capomistro muraro in questa città, colla sopraintendenza del — sig. Antonio Lombardini, che all’importar del ristauro medesimo, che rissulterà dalle — polizze — di — Andrioli, abbia ad esse suplito dal —co. Renaldis per caratti — cinque e dalli —compossessori — sudetti par caratti — sette —» (A.S.U., Arch. Liruti, Casa Boreatti-Renaldis).
1772, magg. 18 * «Noi Cattarina Boreati, moglie rel. del q. Giovanni Domenico Sforza, co. Antonio Valentinis, Giovanni Antonio Lombardini, G.B. Dottori — lochiamo —alli sigg. Biaggio e Vittoria iugali Boneschi di questa città, per mesi sei e cosi di sei in sei —, la casa posta — in Mercavecchio fu del — sig. Sforza, a noi pervenuta nell’allibramento della facoltà subordinata del medesimo —. Detti —Boneschi promettono — pagare — L 210 s 10 per affitto di — sei mesi —» (A.S.U., Arch. Liruti, Casa Boreatti-Rinaldi).
1773, ott. 15 * «— Antonio q. Francesco Lombardini, facendo a nome della nob. —Anna di lui figlia, erede e rappresentante la q. nobile — Aurelia n. Sforza di lui madre, fu moglie del detto — nob. Antonio — e facendo pure per nome — del — co. Antonio q. — co. Coriolano Valentinis —, e il nob. — G.B. Dottore, come procuratore della nob. Elisabetta di lui moglie, figlia della q. — Claudia n. Sforza —, hanno — venduto alla nob. — Catterina n. Boreatta, moglie del nob. —Giuseppe Antonio Lirutti —, la porzione di casa fu — Sforza, posta — fra le contrade di Mercà vecchio e di Barberia, stata assegnata alli — eredi e rappresentanti le — nobb. —Aurelia Maria e Claudia sorelle —, nate Sforza —. E questa vendita — fanno pel prezzo — di d 2372 L 5» (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9788, IX istr., 686, f. 1341v — 1343v).
1774, apr. 23 * «Nota distinta di quanto io Giuseppe Antonio Liruti ho speso nel restauro della casa in Mercavecchio fu del q. nob. — Giovanni Domenico Sforza —». Vi sono elencate voci relative al tetto, alle botteghe e alla scala; per il «restauro della salla, due camere sopra, granaro — necnon delli pergoli et scalla di legno» viene saldato un Presano non meglio definito; le opere di fabbro sono pagate ad Andrea Pascolo. Il tutto assomma a L 1242 s 16 1/2 (A.S.U., Arch. Liruti, Casa Boreatti-Rinaldi).
1774, giu. 14 * «Con la presente privata scrittura — la nob. — Catterina n. Boreatti, relitta del q. nob. — Giovanni Domenico Sforza ed ora moglie in secondo voto del nob. — Giuseppe Antonio Lirutti, — accorda la vendita de’ suoi caratti dello stabile d’Udine in Mercavecchio, fu Sforza, tanto queli che consegui come donazione ressiduaria, quanto li posteriormente acquistati con istr. 1773, 15 ott., atti del — sig. Giovanni Socrate nod. —, dalli — coo. Antonio Valentinis, Antonio Lombardini e G.B. Dottori —» (A.S.U., Arch. Liruti, Casa Boreatti-Rinaldi).
1775, febbr. 4 * Perizia del pubbl. perito Francesco Leonarduzzi: «Sulle ricerche del — co. Cesare de Rinaldis, incontrata da me sottoscritto la misura del fondo della casa Sforza, fu Sacchia, posta sul canton di Mercavecchio verso la pubblica loggia di questa città, che con instr. 21 luglio 1774 fu da lui acquistata dalle mani della nob. — Catterina nata Boreati, moglie rel. q. — Giovanni Domenico Sforza, ed ora in secondi voti del nob. —Giuseppe Lirutti, trovo che il fondo stesso corrisponde giustamente alla quantità da me ritrovata all’occasione della misura della casa stessa contenuta nell’allibramento Sforza 30 apr. 1772, di ps 114 —». Il documento riporta la descrizione dello stabile nel quale sono compresi stalla e corticella. A proposito della bottega si precisa: «fondo della cantina con botega sopra, stato separato per detto — conte coll’escorporazione 12 marzo 1753 dalli periti Faventini e Vicenzuti —» (A.S.U., Arch. Liruti, Perizia per la casa Sacchia dopo la vendita al co. Cesare Renaldis).
1797, nov. 9 * «Con la presente privata scrittura — la — co. Paolina Rinaldis, moglie del — co. Paolo Rotta — vende al — co. Ascanio Antonini — le tre botteghe nel Mercà vecchio — e l’altra bottega nella contrada dirimpetto alla bottega di caffè, detta del Meneghetto, con li magazini e cantina, il tutto in ora condotto in semplice affitto dal sig. Steffano Rubini. E questa vendita fa — essa — contessa — per il prezzo — di d 5148 L 2 s 8 —». La registrazione dell’atto avviene il primo febbr. 1798 (A.S.U., N., Antonio Cavassi, 9880, XV istr., 929, f. 1441v — 1443r).
1801   Coo. Francesco e fratelli Rota (Nomenclatura, f. 30v). «Affittuali diversi» (ibid.).
1809 * Appartiene a Paolo e fratelli Rota. Affittuali il caffettiere Giacomo Micheloni e il negoziante G.B. Centa (Registro delli aloggi, f. 22v).
1810, magg. 8 * Il commissario di polizia segnala pericolo di crollo presso la bottega di proprietà Centa all’angolo della calle detta Barberia (A.S.U., C.A., 178/XIX).
1812   Osteria “Al commercio” (Esercenti).
1826 ° Vi era il Caffè del Commercio condotto da Francesco Arrivabene; comprendeva il terzo e quarto arco (A.M., 1825, 100).
1847-1853   È dei fratelli coo. Rota. Propongonsi modificazioni alla facciata (A.S.U., C.A. II, 66, 4164 Orn. II C, con diss. firmati dal muratore Valentino Dreussi e dal capomastro).
  * Il 17 giugno Giuseppe Rota «nell’accingersi ad eseguire la riduzione della casa in Mercatovecchio al c. n. 788 —, ha trovata la convenienza di fare alcune modificazioni» per le quali presenta il progetto. La deputazione d’ornato, che tra i membri vanta anche A. Scala, rileva che «la posizione centrale in cui è collocata la casa —, la sua prossimità a fabbriche di molto merito e il suo stile pronunciato, obbligano la scrivente a rimettere i tipi, essendo suo voto che venissero proposte delle riforme corrispondenti alle suaccennate osservazioni». Il 25 giugno vengono ritenute opportune le riforme disegnate in azzurro (ibid.).
1847, sett. 3 * Lodovico Rota presenta progetto per la riforma della propria casa al n. 788. I componenti della deputazione d’ornato rilevano che «la sussistenza di quel pergolato forma all’occhio un cattivo aspetto, tanto piϊ sensibile, stante le proposte modificazioni da farsi e il prolungo del pergolato stesso dalla parte del Mercatovecchio». Il Rota però non vuole accettare le critiche (A.S.U., C.A. II, 66, 5939 Orn. II C).
1852 * Appartiene ai fratelli Rota del q. Paolo (Competenze, I, f. 22v).
1852, ott. 24 * «Al negozio manifatture della ditta Teresa fu G.B. Centa sito in Udine in Mercatovecchio al c. n. 788, assortito di generi per tutte le stagioni sν da uomo che da donna, va per stralcio» (“L’alchimista friulano”, 3, XLIII, 24 ott. 1852, 348).
1853, giu. 17 °° Pratica edilizia di modifica della facciata (A.S.U., C.A. II, 66/1853, 4164 Orn. II C, con diss.).
1855, mar. 1 °° Pratica edilizia di modifica della facciata (A.S.U., C.A. II, 66/1855, 1265 Orn. II C, con dis.).
1855, ag. 26   I fratelli Parpan, restaurando il vecchio caffè del Commercio, aprirono il Caffè Nuovo, architettato da Andrea Scala (VATRI, Il Caffè Nuovo).
  ° La casa del Caffè Nuovo porta lo stemma Rabatta3 sul capitello della colonna della casa Sacchia, poi Sforza (Archivio Florio, Storia. Bibliografia del Friuli).
1876 * Orologeria di Giovanni Nascimbeni. Benedetto Borsan vi gestisce il caffè “Alla nave” (COSMI-AVOGADRO, 87, 105).
  °° L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 06 ott. 1955 ai sensi della L. 1089/1939.
     
NOTE 1 Nel ms. della Porta è attribuita a questo fondo la notizia riportata dal Raimondi (Gioia preziosa, p. 73-74), il quale sostiene che nelle case degli Staineri «in capo Mercavecchio» aveva avuto sede per un certo periodo il monte di pietà nel secolo XVI. Non esistono però documenti che comprovino una proprietà Stainero su questa casa. Si è pertanto spostata la notizia al n. 882, che meglio accoglie questo dato.
  2 Una nota priva di data riporta la notizia: «Dovrà il — co. Cesare de Renaldis, volendo acquistare la porzione della casa fu Sforza in Mercato vecchio: primo pagare li recenti restauri apparenti dalle polizze —, L 12444 s 16 1/2; secondo esborsare pel valore della medesima, che è d 4215 L 5 s 9, alla stipulazione d 2000 in s. monte al — co. Cesare Renaldis della Terra di S. Vito, padrone delli restanti caratti d’esso stabile —» (A.S.U., Arch. Liruti, Casa Boreatto-Renaldis).
  3 Sui Rabatta a Udine: BIANCHI, Indice, n. 5689, 181; SENECA, Un diplomatico goriziano.
     
STUDI INEDITI   CIPOLLA, Cronaca, f. 44v.
     
BIBLIOGRAFIA   BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 182-183; BRAGATO, Guida, 38; Caffè Nuovo di Udine, 279; CORGNALI, I nostri vecchi caffè, 111; ERMACORA, Guida, 189; Esperimenti con l’acetilene; PICCO, Negozi che abbelliscono; PICCO, Udine vecchia. I principali caffè; PICCO, Via Mercato Vecchio; PILOSIO, Aspetti dionisiaci, 322; RIZZI, Profilo ... Il Quattrocento, 111; Stampa al laudo nob. Renaldis contro nob. Sforza per la casa Sacchia in Mercà vecchio; VALENTINIS, Udine antica, 24; VATRI, I caffè di Udine, 21.