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Questo numero ha una facciata su Mercatovecchio e una su via Paolo Sarpi, fra i n. 760-762. |
1696, ag. 18 |
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«Fatto in Udene in casa Bruna, in un mezado verso la contrada di S. Pietro Martire» (A.S.U., N., Girolamo Dell’Oste, 7906, VI instr., f. 348r — 352v). |
1733, sett. 26 |
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Bartolomeo q. Francesco Bruni notifica d’aver acquistata una «porzione di casa in contrada S. Pietro Martire su l’angolo dell’androna dei Pulesi, confina da due parti col detto Bruni, a mezz. con la detta androna et a pon. con la contrada di S. Pietro Martire, chiamata anco delle Ceneri, assegnata a detti Antonini per d 344 L 3 s 3 in pagamento di un loro credito di medicinali nella subordinazione sive allibramento della facoltà del q. nob. Gabriele del nob. Cristofolo Conti, pubblicata nel mese di giugno 1731 negli atti dello sp. Carminati notaro; item la porzione assegnata come sopra al capitolo d’Aquileia per d 30 L 4 s 1 in pagamento di censi decorsi dovuti al rev. Giuseppe Vittorio, suo canonico e da questo cessa a detti Antonini per d 22, come appar da sua riceputa del 24 apr. 1732 » (A.S.U., N., Alessandro Brunalleschi, 8195, IX istr., f. 6r — 7v). |
1774 |
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Il sig. Giuseppe Bruni loco Conti «per cessione fatta dal sig. Giovanni Maria de Usubellis con instr. 9 apr. 1560» paga L 6 s 6 sopra una casa in Mercatovecchio che «confina dalla parte anteriore e posteriore con strade publiche ed alli fianchi con la casa di ser Appolonio de Cestariis e con la casa degli eredi q. Zenone di Savorgnan In presente la parte posteriore della casa è abitata dal sig. Bruni e la anteriore verso Mercatovecchio da Antonio Taffoni successo per acquisto al Bruni»1 (A.C.U., A.A.O., Catastico ... 1775, f. 5r). |
1779, ag. 2 |
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Stato e grado della casa, compilato da pubblici periti anonimi per «dare esecutione alla scrittura 31 luglio passato di compra e vendita seguita tra il sig. Antonio Taffon compratore da una e il sig. Giuseppe Bruni dall’altra, per fabbriche sopra Mercato Vecchio, ed altre fabbriche e fondi verso la contrada di S. Pietro Martire». Nell’inventario è citato un tinello sopra la bottega Taffoni, «annesso a ponente» con «soffitto con cornice in circondario, alzamento a mezza vetta e suo quadro soazato nel mezzo con pittura, e fiorami; si valuta, compresi li comparti e stucchi di esso tinello, L 200». Il portone d’ingresso, a ponente, è «a bugne , con paracarri lavorati e feraglia sopra, pian di pietra a tocchi e scuro doppio . Cornice sopra il porton di cotto, stabilita dall’una e dall’altra parte». L’edificio è dotato di stalla: «confina a lev. parte fabbrica del sig. Taffon e parte calisella intermedia tra la fabrica Taffon e questa stalla, mezz. androna detta del Pulise, pon. d. Paula Cecutta con casa fu di questa ragione e a tram. la loggia dell’antedetta fabrica». Dalla piantina allegata si deduce che il fabbricato d’angolo tra via Pulesi e la contrada di S. Pietro Martire alloga l’osteria di d. Paola Cecutta. Vedasi n. 760. |
1801 |
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Maria Taffoni ved. del fu Antonio (Nomenclatura, f. 29r e Registro anagrafico, f. 20r). |
1801, lugl. 18 |
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Francesco q. Antonio Taffoni vende la casa a Giorgio e al rev. Osvaldo q. Serafino Cappellani. «Siccome però non è abbracciato dalla vendita l’edifficio da seta esistente in varie stanze della casa, convengono le parti di far seguire la stima dell’edifficio stesso col mezzo del sig. Francesco Scrosoppi professore in arte, a norma della qual stima esso Taffoni cede ai fratelli Capellari l’edifficio stesso » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9980, XLIII instr., 3178, f. 4232v — 4233v). |
1807, nov. 28 |
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«Giorgio q. Seraffino Cappellani, oriundo di Forni di Sopra, vende al sig. Francesco q. Giacomo De Vit la casa n. 772; confina a lev. strada pubblica detta Mercatovecchio, a mezz. eredi Mattia Cossetti mediante porzione di casa ad esso Mattia venduta dalli Cappellani, a pon. strada di S. Pietro M. ed a tram. G.B. Carli . Questa vendita ha fatto pel prezzo di d 14500 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10583, 6). |
1809 |
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È di Michele e fratelli De Vit. Affittuale è lo “scrittore” Antonio Rossi (Registro delli aloggi, f. 21v). |
1810 |
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Giuseppe Moier chiede ed ottiene di esporre sul “rebatto” di Mattia Cossetti i pochi berrettoni “di propria manifattura” (A.S.U., C.N., 182, 5063 Pol. 20). |
1820, giu. 25 |
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I figli di Giacomo De Vit retrovendono la casa a Giorgio Cappellani (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10455, 2264). |
1822, mar. 7-11 |
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È di Giorgio Cappellani che vi aveva bottega di orefice (A.S.U., C.A. II, 68; 924 e 1014 Orn. II C, con dis.). |
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Il proprietario ha chiesto di spostare la porta del negozio. Il progetto viene modificato dalla commissione d’ornato (ibid.). |
1827, sett. 17 |
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M. De Vit chiede di spostare la porta che si apre al centro della «calle senza sortita» (A.S.U., C.A. I, 81/X, 7754 Orn. II C). |
1834 |
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Giorgio q. Serafino Cappellaris, loco Antonio Scala loco Taffoni e Pierina Scala e consorti, loco Giuseppe Bruni, loco Carati, loco Antonio q. Pietro Tollucis paga ven. L 6 sopra una casa che confinava nel 1512 con Apollonio Cestaris ed eredi Zenone Savorgnan (A.O.U., Ospitale C1. Quaderno Livelli, decime, conti. Principia 1834). |
1852 |
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Insieme col n. 772 A appartiene a G.B. Nadalini (Competenze, I, f. 21v). |
1876 |
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Nella parte marcata 772 B vi ha lo studio il geom. G.B. De Nardo (COSMI-AVOGADRO, 96). |
1883 |
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Farmacia Angelo Fabris (AVOGADRO, 144). |
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NOTE |
1 |
Il legato era destinato alla fraterna di S. Nicolò di via Rauscedo. |
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BIBLIOGRAFIA |
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VALENTINIS, Udine antica, 9. |