1795, giu. 23 | «— Giuseppe q. — Camillo Favetti, Francesco q. — Giuseppe — Favetti, zio e nipote respettive, necnon Orsola, moglie — del — q. Giuseppe —, tutrice — del sig. Camillo di lei figlio minore, suscetto col sudetto q. — Giuseppe —, vendono — alla signora Cristina Peratoner — una casa — posta — nella contrada di Mercatovecchio; confina a 1ev. strada —, mezz. casa — eredi Pitis, sol a monte casa del nob. — Agostino Diana ed alle monti casa delli eredi q. — Leonardo Antonini, e questa per il prezzo di — d 2000 —» (A.S.U., N., Ignazio Brunelleschi, 10601, II instr., 207, f. 264r — 266r). | |
1801 | Cristina Peratoner tirolese (Nomenclatura, f. 29v). | |
1809 | * | Appartiene al negoziante Melchior Peratoner (Registro delli aloggi, f. 21v). |
1832, mar. 28 | È di G.B. e Giorgio Cella (A.S.U., C.N., 193/Orn. II C, 1291, con diss.). | |
1852 | * | Appartiene ai fratelli Cella (Competenze, I, f. 21v). |
1853, dic. 23 | * | G.B. e Giorgio Cella chiedono di «aprire una porta nella facciata di tramontana della casa — nella contrada di S. Pietro Martire — n. 767 —». Desiderano inoltre di chiudere con una sbarra un angolo che per «inveterato costume» viene lordato. Essi si preoccupano «principalmente per lo scandalo che ne viene apportato ai loro fanciulli dalla finestra che ha luce superiormente al detto angolo». Ma l’ingegnere municipale G.B. Lavagnolo esprime parere favorevole solo sul primo punto (A.S.U., C.A. II, 66, 9405 con dis.). |
1936 | È unita al n. 768. |