1788, lugl. 26 |
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La casa è gravata di un livello a favore del convento di S. Pietro Martire: «Casa in Mercà vecchio, paga d’annuo livello lire *** ora posseduta dal sig. Pietro Natolo, n. XXIII». Il documento ne spiega il fondamento: «— Il sig. Pietro Genari causidico di questa città — a nome — delli — padri del convento di S. Pietro Martire di questa città —, espose esserli pervenuta, coll’allibramento seguito sopra la facoltà Miclaro li 19 nov. 1782 in atti Martinelli, l’infrascritta portione di casa dal corpo della casa feudale e censuale posta in questa città nella contrada di Mercà Vecchio, obligata in affitto di corte alla partita di Lodovica Travana per livelli di cui fu investito il q. detto Antonio Miclaro l’anno 1753, 18 febr., relativa a precedente del q. Benedetto — Leonardo Nimis, 1712, 6 dic., assegnata al sig. Serafino Serafini di Baldasseria e da esso renonciata alli predetti — padri, e volendo di quella riconoscere il ser.mo Dominio con la debita investitura in conformità delle leggi, fece perciò riverente instanza d’esser di quella portione — investito in ragione di feudo comunale —» (A.S.U., C.R.S., 783/19). |
1801 |
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Pietro Natolo (Nomenclatura, f. 29v). |
1808 |
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Vedasi n. 764. |
1809 |
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Appartiene al calderaro Rosario Anechini, al forense Pietro Natolo, a Francesco Trangoni. |
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Affittuale è l’usciere Giacomo Giacomini (Registro delli aloggi, f. 21v). |
1814, apr. 2 |
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In seguito ad atto oppignorativo del 2 genn. 1814, avviso d’asta per mora di pagamento della quarta rata dell’imposta prediale 1813: si tratta di una stanza al terzo piano, ad uso di camera. Debitrice risulta Perina q. Giuseppe Michlero (A.S.U., C.N., 81). |
1824, febbr. 20-30 genn. 1825 |
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È di G.B. Bassi, Pietro Antonio Damiani, Pietro Natolo e Antonietta Belumaschi Cocolo. Casa di quattro finestre. Si ordina di rifare un arco crollante (A.S.U., C.A. I, 100/Ornati. Case e fabbricati, 5214 Orn. II C). |
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Dopo reiterate rimostranze della deputazione d’ornato per il sussistere del disagio procurato ai cittadini dall’esistenza delle impalcature ingombranti il pubblico passaggio, si succedono ispezioni e collaudi (A.S.U., C.A. I, 89/X, 48 e 382). |
1826, lugl. 7 |
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Giuseppe Carli, per austr. L 40062,37, vende ai fratelli Giovanni, Leonardo e Pietro Manin «la di lui casa d’abbitazione, sita — in contrada Mercavecchio al c.n. 762 e nell’altra contrada di S. Pietro Martere — n. 771, composta al pian terreno di bottega, magazzini, cantina, cortivo —; confina a lev. la contrada di Mercavecchio, pon. la contr. di S. Pietro Martire, mezz. casa del sig. Giorgio Cappellari ed a tram. — Pietro Damiani e consorti —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10466, 5139). |
1828, ott. 1 |
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A G.B. Bossi, «per dare un altro ingresso alla bottega appartenente alla casa — n. 763 in Mercatovecchio, rendesi necessario — d’aprire una porta ove attualmente esiste un ribatto». Il progetto è approvato (A.S.U., C.A. I, 148/X, 4133 Orn. II C, con dis.). |
1852 |
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Appartiene agli eredi del q. Pietro Damiani (Competenze, f. 21v). |
1852, dic. 4 |
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Giacomo Gressani, comproprietario delle case n. 763 e 764, dovendo provvedere alle grondaie, giusta l’avviso municipale n. 4633, vorrebbe costruire un cornicione «che abbracci tutte e due le case». La deputazione d’ornato suggerisce alcune modifiche (A.S.U., C.A. II, 66, 8579 Orn. II C, con dis.). |
1876 |
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Nelle due case, ormai unite, trovano posto il negozio di abiti confezionati di Anna Pers e quello di ombrelli di Maria Fornara (COSMI-AVOGADRO, 84, 104). |
1883 |
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Il negozio di confezione è di P. A. Mocenigo. È ancora censita la bottega di ombrelli di Maria Fornara (AVOGADRO, 137, 150). |
1900 |
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Dott. Luigi Fabris. |