Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1230   «Federico di Colmalisio compera una casa in “Foro Utini”» (JOPPI, Notariorum, VIII, f. 2r, cassato da doc. coll. Concina, vol. III).
1405   In Mercatovecchio, in casa Uccellis (JOPPI, Notariorum, XI, f. 142r, da perg. di Antonio Portis della B.C.U.).
1507, genn. 16 * «— Ucellus de Ucellis de Utino — affictavit ser Mapheo et ser Martino fratribus draperiis et mercatoribus q. ser Donati de Bergamo, Utini in Foro veteri habitantibus, — unum magazenum situm sub domo habitationis dicti ser Ucelli in Foro veteri per eosdem fratres hucusque tentum, ad terminum quinque annorum — pro affictu quattuor ducatorum in anno —» (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, III istr., f. 18v).
1508, apr. 13 * «— Quum mag. Thomas marangonus q. mag. Bartholomei de Caprileis marangoni de Utino esset debitor — ser Panthaleonis de Ucellis de Savorgnano civis Utinensis de affictibus non solutis pro domo eius habitationis sita Utini in Foro veteri —, ducta ad affictum a dicto — Panthaleone — et pro parte affictuum non solutorum eidem ser Panthaleoni, idem ser Panthaleon habuisset in pignus unam vestituram panni morelli uxoris dicti mag. Thomę, sibi traditam per dictam uxorem —, modo — mag. Thomas tradidit prędictam vestituram antedicto Panthaleoni eam acceptanti — iuxta extimationem factam — per quendam sartorem de Foro novo Utini —» (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, IV istr., f. 26v).
1597, sett. 9   Guido Savorgnan aveva casa in Mercatovecchio (JOPPI, Notariorum, XIV, f. 21r, dall’Arch. Attimis Maniago).
    La casa che fa angolo con la contrada del Carbone apparteneva agli Uccellis della quale famiglia furono eredi i Savorgnan. Avrebbe dovuto passare al patrimonio della commissaria Uccellis, ma si addivenne ad una transazione, perché i Savorgnan l’avevano restaurata (Arch. Frangipane, Schede per case).
1798, magg. 31   1798, magg. 31. Avendo il comune deliberato di erigere tre archi coperti per uso dei Cargnelli venditori di vitelli nella contrada detta volgarmente del Carbone, di fianco alla casa dei fratelli Scala negozianti, questi assumono la spesa degli archi ed ottengono di poter fabbricare sopra per proprio uso. «Li — fratelli Scala si obbligano non solo di far erigere a tutte loro spese dalle fondamenta sino al colmo sopra collone di buona pietra ben lavorata li archi —, ma anco di far lastricare con quadrelli di pietra il piano dei sottoportici, oltre li scalini pure di pietra dell’altezza di oncie quattro sotto l’imposte delle collone, nonché di far chiudere li archi medesimi con forti ed alti rastelli di legno, dipinti con colore a oglio e muniti di forti catenazzi e sarature, per consegnarne le chiavi nella cancelleria della città —. Si obbligano ancora di far mettere attraverso di ogni arco ferri di sufficiente grossezza, tanto per maggior consistenza della fabbrica, quanto per comodo della vendita dei vitelli —. S’impegnano di sollecitare in modo le opere che la fabbrica al di sotto abbia ad essere perfettamente completta entro il mese di luglio — e quella di sopra entro il susseguente agosto —» (A.S.U., C.A., 20/17).
1801 * «Beccaria pe’ vitteli della Cargna» (Nomenclatura, f. 28v).
1809 * È di Antonio Scala. «Serve ad uso di beccaria di vitelli» (Registro delli aloggi, f. 26v — 27r).
1810, ag. 7   Si delibera di vendere al sig. Antonio Scala il «fondo e fabbrica in calle nuova del Monte che finora fu disposta alla vendita a quarti ed interi de’ vitelli della provincia della Carna in forza di privileggi da’ quali è caduta ed in cui li Cargnelli non possono né per diritto né per fatto esser conservati» (Annales, CXXVII, n. 20, prot. 3171).
1822, mar. 20   Vi era una farmacia diretta da Giuseppe Braida (A.S.U., C.A. I, 68/X, 1143 Orn. II C, con dis.).
  * L’amministratore presenta progetto di riforma delle vetrine e ne ottiene l’approvazione (ibid.).
1838, apr. 30   Giovanni Scala presenta progetto per modifiche, una parte delle quali da attuarsi con urgenza (A.S.U., C.A. I, 285/1838/VII, 2145 Orn. II C, con dis.).
1852 * Appartiene a Giovanni Scala (Competenze, I, f. 21v).
1852, sett. 9 * Giovanni del fu Antonio Scala «ha deciso di erigere in pietra la facciata della di lui bottega — faciente parte del c. n. 755». Il progetto è approvato (A.S.U., C.A. II, 66/1852, 6503 Orn. II C, con dis., firmato dal muratore Valentino Dreussi).
1886   Bottiglieria di Celestino Ceria.
1936   È di Gori. Viene riformata la facciata su via del Carbone.
     
BIBLIOGRAFIA   BRAIDOTTI, Udine antica scomparsa, 101.