Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
732
1619   Era del not. Galeazzo Affinio (Vedasi n. 730).
1659   Era degli Amigoni (Vedasi n. 730).
1801   Co. G.B. e fratello Amigoni (Nomenclatura, f. 27v).
  * Affittata al caffettiere Vincenzo Tirindelli (ibid.).
1808, apr. 11   Giuseppe Amigoni vende a Vincenzo Tirindelli la casa al n. 732 per L 29760 (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9973, Rep., 25, f. 2r).
1809   È di Vincenzo Tirindelli negoziante (Registro delli aloggi, f. 20v).
1815   «In contrada Merceria nell’esterno della casa Derindelli esisté fino al 1815 un grande affresco con numerose figure rappresentanti la tragica fine di Romilda, duchessa del Friuli» (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 44r).
1819, genn. 23 °° Progetto di riforma della casa (A.S.U., C.A. I, 24/1819/XI, 293 Orn. II C, con dis.).
1832, ag. 6   Antonio Tirindelli fu Vincenzo vende a Pietro Pelosi fu Giuseppe la casa n. 732 «con botteghe, — e corticella —», confinante parte Mercatovecchio e parte Mercerie, a lev. Orsola Cargnelli Cernazai e Marcatovecchio, mezz. Domenico e nipoti Vendrame, pon. idem, tram. Merceria e Cargnelli Cernazai. Prezzo: it. L 17640,86 (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10558, 3846).
1852 * Appartiene a Luigi Pelosi (Competenze, I, f. 20v).
1852, ag. 31 * Luigi Pelosi presenta un progetto per «riformare le finestre della facciata della sua casa». Da parte della deputazione d’ornato «trovansi lodevoli le proposte riforme» (A.S.U., C.A. II, 66/1852, 6292 Orn. II C, con dis.).
1876 * Nella casa tiene studio il notaio Alessandro Rubazzer. Vi ha pure sede il laboratorio di Giuseppe Codutti per la fabbricazione di scatole e astucci (COSMI-AVOGADRO, 103, 112).
1883 * Offelleria di Bernardo Tortora e negozio di stracci, spazzole e gabbie di Anna Faggini (AVOGADRO, 150, 156). Incendiata durante l’invasione, fu rifatta nel 1920.