Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
728
1523, genn. 6   Si delibera «quod — ematur a ven. d. p. Iacobo Vuaraio — domus que fuit mag. Simonis Cividini —» (Annales, XLIV, f. 119v).
1523, magg. 21   Pre Giacomo Vuarai vende al comune di Udine una casa che fu di Simone Cividino in borgo del Fieno sul cantone respiciente verso il palazzo, dalla parte anteriore verso strade pubbliche, posteriormente verso le case del comune, dall’altra parte verso le case di Antonio Comuzio calzolaio di Udine (Annales, XLIV, f. 150v — 151r).
1524, lugl. 31   Si decreta la costruzione di pubbliche panatarie «post pallatium comunis — sub domibus magn. comunitatis nostrę quę olim fuerunt mag. Simonis Cividini cerdonis» (Annales, XLIV, f. 10v).
1525, genn. 26 * «Per pistores Utini pro pannattariis commode fabricatis per — communitatem nostram apud logiam comunis sub domibus que fuerunt mag. Symonis Cividini cerdonis Locatio pannattariarum facta pistoribus Utini» (Annales, XLV, f. 37v).
1549, genn. 21 * «Actum Utini in auditorio supra panatarias publicas. Ibique nob. d. Josephus de Abbadibus doctor et Augustinus de Valantinis et ser Nicolaus Carabellus de Utino, curatores dati a — d. Petro Mauroceno — locumtenente — Ioanni Jacobo et Ioanni Andreæ fratribus filiis q. mag. Andreę Comutii de Utino ad infrascriptum actum alienationis dumtaxat, — considerantes in se statum et esse dictorum fratrum minorum annis vigintiquinque maiorum t(ame)n viginti, et cognoscentes in conscientia sua utilius fore dictis minoribus quod alienetur domus eorum propriæ habitationis et in qua quidem eorum pater habitare solebat, quam eam adservare, quippe quia onusta est pluribus livellis frumentariis, pro quibus solvendis quotannis errogantur affictus pene totus, pro quo locatur dicta domus certo sutori calceolario et quid minimum superest ipsis minoribus, et considerantes quod ex conditione fienda alicui propinquo et cohærenti dictis ædibus — pro commoditate sua egenti trahetur tanta pecunia ultra eam quæ erogabitur in livellis francandis, cum qua comparabuntur et ementur tot reditus cum quibus satis commode dicti minores alentur, et victum habebunt, quoque ut predictum est, ipsis erit longe commodius et utilius, ipsisque minoribus hoc persuaso, qui sunt iam eius ætatis quæ doli capax esse potest, ut prędictum est, et annuentibus ipsis, — proindeque — antedicti — curatores — vendiderunt — domos antedictas, sitas Utini in contrata dicta del Fen, iuxta ædes magn. comunitatis Utini a latere et a parte postica ab antica iuxta viam publicam dicti burgi et ab altero latere iuxta ædes ser Nicolai Carabelli et — alios — nob. — ser. Danieli de Andreotis et Joanni de Quadrivio et ser Ludovico Thealdo — habentibus — commissionem a magn. consilio civitatis Utini — et id pretio convento ducatorum trecentorum quinquaginta —» (Annales, LII, f. 134r - 135r).
1558, apr. 2 * «— Audita relatione præfectorum fabricæ palatii publici, decretum fuit suffragiis omnibus præter duo, — quod ser Johannes Maria de Uccellis exburset iuxta oblationem per eum factam ducatos octoginta et quod teneat iure simplicis affictus domum ligneam adhærentem palatio publico pro affictu annuo ducatorum quattuor, annuatim detrahendorum ex summa antescriptorum ducatorum —» (Annales, LIV, f. 175r).
1656, dic. 17   Il co. Leonardo Caiselli vende alla comunità di Udine «una casa posta — nella contrada — del Fieno, confina a lev. col palaggio pubblico, a rhezodν colla detta contrada, a sol a monte et ai monti colla casa Cortona —» per d 645. Questa casa, già Macheropio, era stata acquistata dai co. Caiselli con istr. 1644, nov. 29, atti Rocco Carminati e Andrea Brunalleschi (A.S.U., N., Nicolò Bergamino, 7351, Istr. 1656, 100).
1666, febbr. 5   «In giorno di venerdν se cominciò a disfare il muro verso il sig. Aloio abitador delle case Cortone per fabricar la nuova cancelleria di comun et nel medesimo giorno fu cominciata la detta nova fabricha» (B.C.U., A.C.A., ms. C.16).
1690   Le panatterie erano sull’angolo tra borgo del Fieno e la piazzetta del Vino (A.S.U., C.A., 3/2, f. 3r, Copia tratta dal libro del q. nob. sig. Antonio Valentinis cameraro cons. dell’anno 1690-1691, f. 12, ad opera del cancelliere Orgnani).
1690   «Ser Lionardo Tarlato panatier pubblico paga d’affitto semplice ogn’anno per la casa posta sul angolo del borgo del Fieno, e dalla piazzetta del Vino, sotto la sala dell’ill.ma convocazione e sopra le botteghe della pubblica panataria, la qual casa si lascia al medesimo a semplice affitto, in virtϊ della parte presa nel magn. consiglio il 8 dν 21 marzo 1686, ducati quatrodeci val L 86 s 16. Ed è l’affitto stesso che pagava il nob. sig. co. Prospero Antonini conduttor precessore. Continuarà esso panatiero a pagar la medesima summa fino ad altra locazione» (ibid.).
1706, mar. 26 * «Gl’ill.mi — deputati della città — hanno rilocato — a ser Francesco Marchiano — per anni cinque — la casa di ragion pubblica sotto le stanze del pubblico palazzo, da Ìui presentemente abitata e tenuta a semplice affitto —, con — espressa condizione che resti totalmente proibito ad esso conductor l’uso di far foco nella casa stessa, come pure il riponervi materie atte e facili a concepir il foco, in conformità della parte presa nel magn. consiglio il dν 21 marzo 1680 —» (Acta, LXXI, f. 241r).
[s.d.] °° Vedi n. 790.
1740-41 * Il cancelliere Orgnani indica in Giacomo Bragolino il pubblico “panatier” che paga l’affitto della casa (A.S.U., C.A., 3/2, f. 5v).
1798, mar. 23 * Autorizzazione per l’esecuzione di lavori nelle stanze previste per la farina (A.S.U., C.A., 93/28).
1801   Palazzo pubblico e panetteria (Nomenclatura, f. 27v).
1804, sett. 3 * Supplica degli affittuali delle botteghe sottostanti al palazzo per il rinnovo delle grondaie (A.S.U., C.A., 93/23).
1808 * «Alcune stanze terrene ad uso di panateria ed altre in primo piano ad uso di abitazione incorporate nel palazzo comunale formano l’affittanza 25 aprile 1805 a Antonio Piccoli pistore il suo principio nel giorno 1 ag. 1805 e progredire al 31 luglio 1811, sempreché — per sovrane disposizioni e sopra li due regi dazi pestrino a macina e sopra le pistorie non dovesse abbreviarsene la durata. Infatti, cessati li due dazi pestrino e macina, e surrogati li dazi consumo alle porte d’ingresso, nacque il caso preveduto e ne avvenne la caducità del contratto 25 apr. 1805 fin dall’epoca 1° maggio 1806 in cui fu firmato il locatario all’esecuzione del suo contratto ed invitato a rinnovarlo —» (A.S.U., C.A. I, 1/Attività e passività 1808, Relazione sulle attività..., Case e fabbricati, n. 7).
1809 * È del comune di Udine. Affittuale è il pistore Antonio Piccoli (Registro delli aloggi, f. 20v).
1809 * Relazione di Francesco Moretti al podestà di Udine: «Il palazzo comunale è situato nel centro della comune, di faciata alla piazza, e fabbricato serviente all’uso parte di camera notarile e parte della gran guardia. Li locali che lo formano sono la fabbrica della loggia, che consiste in un salone sotto il copperto con due camere, una a 1ev. e l’altra a pon.; qual poi è subdiviso in altre camere con tramezzere di cantinella, il tutto serviente all’uso della corte di giustizia civile e criminale. Un salone sotoposto al citato, o sia loggia o publico beneficio isolato, od apperto alli tre venti di levante, ponente e tramontana, sostenuto da collone e fraposti balaustri e tre scalinate alli descritti tre venti, servono d’ingresso alla stessa loggia. La fabbrica delle scale, ascendono al descrito salone, fraposte fra lo stesso salone e loggia, e la seguente fabbrica detta il palazzo verso mezzodν. La fabbrica, detta il palazzo, che consiste in un salone che abbracia tutta l’altezza del fabbricato, serviva un tempo per l’addunanza de’ consigliori della città, ora ad uso d’aula, tribunale della corte di giustizia ed il restante per l’uditorio. Una sala a levante di esso. Salone pur di tutta l’altezza serviva un tempo per il consiglio, cosν denominato convocazione della città, ora ad uso di addunanza della corte di giustizia per l’estesa delle sentenze. Mezzanelli sotto li descritti salone e sala. Una camera serve d’archivio o deposito dei scritti de’ trapassati notai. Tre camerini tenuti ad affitto dal sig. Antonio Piccoli. In piano. Una piciola botega, tenuta ad affitto dal sig. Canetti calzolaio. Altra piccola botega seguente tenuta ad affitto dal sig. Damiani peruchiere. Altre due botteghe pur seguenti tenute ad affitto dal — Piccoli. Piccola stanza oscura ad uso di cocina, tenuta ad affitto dalo stesso — Piccoli. Due stanze, servivano un tempo ad uso di camera de’ pegni. Altra stanza pur seguente ad uso del strenuo conestabile, chiamata guardiola. Altra stanza pur seguente ad uso di magazino in servizio della comune ed una cantina sotteranea tenuta ad affitto dal sig. G.B. Steffani. Altra porzione di fabrica a mezzodν della citata sala e salone, che consiste in due soffitte occupate una da carte notarili antiche e l’altra da carte della municipalità. Altra soffitta occupata da carte volumi antichi della città. In primo appartamento sotto dette soffitte. Una camera ad uso di ragionateria, serviva un tempo di anticamera alli — deputati della città. Altra camera ad uso di podestaria, o sia municipalità, un tempo di riduzione de’ — deputati della città. Altra camera ad uso di cancelleria di comunità. Mezzanelli sotto le descritte tre camere. Tre camere con ingresso, servono di archivio, o sia di deposito de’ scritti di notai trapassati. In piano. Una botega tenuta ad affitto dal sig. Fabrizio bolzer. Due stanze ed una cantina sotteranea, il tutto tenuto ad affito dal sig. Stefani. Il valor capitale in comune comercio di tutti li fabricati — è di L 212427,763» (A.S.U., C.A. I, 1, Relazione di Francesco Moretti al podestà, f. 3r — 4r).
1811, nov. 15 * Il podestà Giulio Mattioli affitta a Francesco Novelli per nove anni «li locali — situati sulla piazza Contarena e contrada di S. Tomaso — posti in — palazzo comunale — faciente angolo con detta contrada, consistenti — in due stanze a pian terreno, una serve attualmente alla vendita di pane e l’altra alla vendita — di liquori ed acquavite, altra pure a pian terreno dietro alle stesse ad uso di cucina, ed una camera con due piccoli camerini nel primo piano superiore —» (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10360, 773, Stato e grado annessi).
1838 * Preventivo per restauri: «Gorne palazzo sopra gli uffizi. Rifacitura pavimento tavole nel locale custode machine. Applicazione bussola alla porta d’ingresso uffici municipali» (A.S.U., C.A. I, 282, Passività, preventivo 1838).
1838 * Il comune affitta «casa e botteghe al n. 728 ad uso paneteria» a Pietro Carli, con scadenza al 31 magg. 1841. Vi sono compresi magazzini e altre botteghe (A.S.U., C.A. I, 282, Attività... 1838, n. 23 e 24).
1848 * Una parte della casa e botteghe è affittata a Carlo Beghini e l’altra parte a Teresa Travani (A.S.U., C.A. I, 442, Attività... 1848).
1852 * Locale di proprietà del comune di Udine (Competenze, I, f. 20v).
1876 * Bottega dell’incisore in metalli e orefice Valentino Brisighelli1 (COSMI-AVOGADRO, 97, 104, calzoleria di Leonardo Comino (ibid., 88) e recapito dello spedizioniere Carlo Del Prà (ibid., 91).
1883 * Libreria di Prucher Costalunga (AVOGADRO, 147).
1910, genn. 10   Si inizia la demolizione del vecchio municipio.
     
NOTE 1 Per Valentino Brisighelli: Esposizione, 12, 13, 35, 54, 55, 116; PICCO, L’artista incisore.
     
BIBLIOGRAFIA   Vedasi n. 729.