Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1558, magg. 2 * Divisione dei beni di Gerolamo Caimo1 tra i figli Giacomo, Camillo, G.B. e Claudio: «Beni paterni stabiliti qual sono per la portion de mi Iacomo. Prima la casa in borgo del Fen, stimada d 950, pretio et incargo de pagar de livello alla comun de S. Marcho L 5 s 13; all’hospedal delli Battudi L 3 et non altro —» (A.S.U., Arch. Caimo, 9, Memoria di Giacomo).
1568, dic. 12 * «Utini in contrata S. Thomæ domi infrascripti excellentis legum doctoris d. Iacobi Caimi. Ibi mag. Bartholomęus q. Ioannis de S. Daniele olitor Utini in burgo Viola — testamentum — facere procuravit —» (A.S.U., C.R.S., 631/1, f. 57r — 57v, not. Pietro Antonio Brunelleschi, copia del not. Marino Sporeno).
1591, sett. 22 * «Si dichiara per il presente scritto come il nob. — Giacomo Caimo — affitta — a la nob. Cisternina, relitta q. — Henrico Politiano hoste, una sua casa posta — in borgo del Feno appresso l’hosteria grande, a raggion di semplice affitto per anni tre per —d 20 —» (A.S.U., Arch. Caimo, 9, Contratto aff. Giacomo Caimo - Cisternina).
1599, dic. 12 * «— Eusebius Caymus — filius — d. Iacobi exposuit — eius patrem ex hac vita migrasse — et recognoscebat a serenissimo Dominio bona infrascripta: — una domus sita in vico S. Thomæ Utini, cupis coperta, qua confinat a parte anteriori cum strata publica, a latere inferiori cum curia hospitii S. Georgii, a solis occasu cum supradicto hospitio et similiter a montibus —» (A.S.U., Arch. Caimo, 9, Investiture sopra beni feudali soggetti a laudemio).
[1608?]   «Mess. Eusebio Caymo et fratelli, in logo de mess. Iacomo q. mess. Ieronimo Caimo, in logo di Cola marangon, in logo de Odorigo Ferazo in logo di mess. Hieronimo Lionellis dottor, pagano de livello — L 3 s 8 — sopra una casa — in borgo del Fen che al presente confina con l’hostaria grande di San Zorzi, la qual casa fu confiscada per la comunità contro Iachin e Lonardo fratelli de Cassinis come ribelli. Debetur virtute legati Blasii de Lisono 1413, 23 iunii manu Ioannis de Claugliano —» (A.C.U., A.A.O., Thesaurum pecuniarum, f. 109r).
1634, giu. 7 ° Stima di una casa di mess. Eusebio Caimo che intende vendere a mess. Vigo [Vari], posta in borgo del Fien; confina a lev. la casa del dott. Pelizzaris, a mezzog. strada pubblica a pon. et alli monti osteria di “S. Giorgio” (Arch. Caimo, Proc. B).
1634, ag. 13   I fratelli Caimo vendono la loro casa di borgo del Fieno presso l’osteria di “S. Giorgio” a Lodovico Vari barbiere (A.S.U., N., Giacinto Causilico, 7265, Istr. 1633-1637, f. 51r — 52v).
1801   Pia casa della Carità (Nomenclatura, f. 27v).
  * Affittata a Giovanni Gobbessi (ibid.).
1801, magg. 21 * «Passata essendo in questa p. Casa della Carità per forma della disposizione testamentaria della q. — Catterina q. Francesco Vattolo 3 magg. 1793 in note dello sp. — Riccardo Paderni — una casa posta —nell’androna detta di S. Tommaso, ed essendo l’ufficio de’ — soprantendenti ad pias causar, esecutivamente alle leggi, passato alla vendita della casa stessa al pubblico incanto, nel quale — essa casa è stata deliberata al sig. Giuseppe q. Francesco Storti oriundo di Chions, abitante in questa città —, li — soprantendenti — con il presente — instrumento, per conto — della — Casa della carità —, hanno — cesso — al — sig. Giuseppe Storti — la casa predetta fu Vattolo, situata nell’androna — di S. Tommaso —, confina a lev. — Francesco Piccoli, mezz. strada — pon. corte della locanda detta della “Nave” —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10578, I instr., 26, f. 31r — 32r).
1809 * Appartiene a Giacomo Vidoni (Registro delli aloggi, f. 20v).
1825, lugl. 20   «Francesco q. Erasmo Spersoli locandiere — vende — alla sign. Elisabetta Pelosi Fillaferro — una casa — portante il n. 718 —, confina lev. eredi del fu — Francesco Piccoli, mezz. il — borgo, pon. corte della locanda — della Nave — delli — coniughi Spersoli ed a tram. fabriche e fondi servienti ad uso della locanda —. Qual casa che fu oppignorata per conto di questa — Casa di Carità in pregiudizio della sign. Marianna, figlia ed erede del fu — Giuseppe Storti, indi acquistata all pubblico incanto dal sig. Luigi Pers, come consta dal protocollo tenutosi nel giorno 2 dic. 1824 — con dinaro passato dal predetto —Francesco Spersoli ad esso — Pers, finalmente da questo cessa al sig. Spersoli con atto di cessione del dν 18 febbr. p.p. —, viene ora dalli — iug. Spersoli cessa — alla — sign. Elisabetta Pelosi Filaferro —. Questa vendita —si fa pel prezzo — di austr. L — 8100 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10605, IV instr., 3456).
1825, ag. 8   È di Elisabetta Pelosi Filaferro. Domanda di alzarla di un piano e riformare finestre che erano due per piano (A.S.U., C.A. I, 100/1825/II, 3040 Orn. II C, con dis.).
1827, magg. 21 * Francesco Fillaferro, proprietario della casa 718, denuncia «le fenditure riflesibili, le lesioni e lo sfiancamento che visualmente riscontransi in varie situazione del muro della casa di — Giacomo Catarinuzzi situata in contrada di S. Tomaso —». Seguono sopralluoghi, in seguito ai quali l’edificio viene demolito (A.S.U., C.A. I, 182/V, 1931 Orn. II C).
1831   È di Francesco Filaferro (A.S.U., C.A. I, 182/V, 866 Orn. II C, con dis.).
  * Il proprietario chiede ed ottiene il permesso di riformare unificando le facciate delle case 717 e 718, apportando modifiche sostanziali a quella di sinistra per adeguarla all’altra e alzandole il secondo piano, aggiungendo a quella di destra un secondo piano analogo (ibid.).
1834   Francesco Filaferro loco Giacomo Vidoni, loco eredi Giuseppe Storti, loco Francesco Vattolo, loco Giuseppe Prodolone, loco Eusebio Caimo, loco Cola marangon, loco Odorico Ferrazzo, loco Girolamo Lionellis, loco fratelli Cassinis, paga sopra una casa in via del Fieno L 3 s 8, pervenuto nell’ospedale per legato di Biagio di Lison 1413 giugno 27 (A.O.U., Ospitale. C1. Quaderno livelli, decime, conti. Principia 1834).
1852 * Appartiene a Francesco Filaferro (Competenze, I, f. 20v).
1931   Casa a tre piani di tre finestre. Sulla facciata, una lapide ad Antonio Fanzutti, proprietario dell’albergo Croce di Malta, che lasciò erede la Casa di ricovero.
     
NOTE 1 Per i Caimo vedasi n. 383.
     
BIBLIOGRAFIA   BATTISTELLA, Udine... sec. XVI, 66; della PORTA, Toponomastica, 192, 193.