1631, magg. 28 |
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« Bernardinus Amutius nomine suo et Tranquillæ eius uxoris vendidit rev.mo Leonardo Tritonio episcopo Parentino1 pro se, et eius fratribus, eorumque hæredibus, ementi unam domum de muro, cuppis coopertam cum curia, sitam Utini in vico Poscollis confinantem a solis ortu cum ser Dominico Susanna, a meridie cum via publica, ab occasu cum petiuncula terræ incultæ prope rugiam et a montibus cum dicto ser Dominico Susana et hoc pretio quatuorcentum sexaginta novem L 1 s 13 » (A.S.U., N., Antonio Mattioli, 7149, VIII, f. 55v — 56r). |
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Nel fascicolo Acquisto della locanda del Leon bianco (A.S.U., Arch. Lovaria, 23) è inserito un fascicoletto senza data intitolato Informazione. Per il sig. Lonardo Tritonio con le seguenti notizie relative alla casa: «Il q. mess. Girolamo Constantini haveva una casa nella città di Udine fuori del porton di Poscolle. A questa casa era et è coherente verso l’alveo della roia un pezzo di terra inculta, ove ne’ tempi antichi era fossa, stata poi otturata; qual sito forma un cortivetto di passa quindeci in circa per longhezza verso il ponte et passa undici per larghezza verso la roia; qual cortivo serve per andar a pigliar l’aqua dalla roia et per gl’altri bisogni di casa. Vicino alla casa del Constantini ad latus era una casa del q. mess. Domenico Susana, dietro la quale pure verso detto alveo corrispondeva una particella di terra . Esso Susana capitò a prendere investitura l’anno 1610, 14 dec. dall’ecc.mo luogotenente di tutto il sito compreso anco quello coherente alla casa del Constantini in forma di corte. L’anno seguente 1611 del mese di luglio mess. Girolamo Constantini fece un intimatione a mess. Domenico Susanna a levar dal loco coherente alla sua casa li sassi per esso posti, e parimenti a porre all’ordine la sua parte di legname, acciò si potesse dalla roia sino al muro per esso Constantini principiato far una chiusura e divider la particula di stradetta del Susanna dal sito di esso Constantini ; ma perché il Susanna opponeva l’investitura pigliata l’anno 1610, perciò il Constantini nella sua scrittura 5 giugno 1612 s’essibν anch’esso pronto a ricever l’investitura di detto pezzo di sito . In questa controversia l’ecc.mo vicario delegato confermò l’investitura di mess. Girolamo Constantini ». Seguono notizie sull’opposizione sollevata dal Susanna con conclusione a favore del medesimo (13 apr. 1613). «La casa poi del Constantini passò nei sigg. Amutii e dagli Amutii per via di compra nei nob. Tritonii l’anno 1631, 28 maggio et da molto tempo in cita gl’inquilini d’essa casa hanno goduto detto sito transitando per lo stesso . L’anno poi 1650, 18 giugno mess. Zuanne Susanna figlio di Domenico rilasciò il mandato contro Margarita Donatis inquilina . Oppostasi detta Margarita restò dichiarato che detto Susanna dovesse presentar le ragioni . Il Susanna non prosegui Hora il sig. Carlo Tacello, subintrato per via di compra nella casa Susanna, pretende sopra detto sito fabricar una stalla ». Al documento è allegato un disegno del fabbricato con le case confinanti ad opera del pubbl. per. Giuseppe Mattiussi (A.S.U., Archivio Lovaria, b.23, f. 8 / Acquisto della Locanda del Leon Bianco). |
1776, apr. 6 |
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Si concede al co. Mattio Folli di demolire il muretto di ragion pubblica lungo pd 33 dirimpetto all’abitazione dei coo. Tritonio per dare l’ingresso alla stalla da esso costruita «a comodo della posta austriaca in vicinanza del Portone detto del Sale per cui essa deve passare». Il permesso viene concesso a «condizione che tutte le pietre esistenti tanto al disopra che ai latti del muretto abbiano di rimanere a disposizione di questa magn. città » (Acta, LXXXIX, f. 16r — 16v). |
1801 |
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Co. Francesco Tritonio (Nomenclatura, f. 27v). |
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Affittuale Giuseppe Tommasoni, gestore della locanda del “Leon bianco” (ibid.). |
1806, giu. 30 |
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Testamento del co. Francesco Tritonio; eredi la sorella Giovanna Palladio e Bartolomeo Moroldi, figlio dell’altra sorella Caterina (Not. Riccardo Paderni2). |
1809 |
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È di Maddalena Trittonio. Affittuale è il macellaio Stefano Devidè (Registro delli aloggi, f. 20v). |
1810, lugl. 18 |
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Antonio Querinis, «essendosi traslocato dall’osteria che aveva in borgo Gemona al c. n. 1418 all’insegna dell’Angelo d’oro, per portarsi in borgo di Poscolle al c. n. 711 all’insegna del Lion Bianco, ed avendo egli ottenuta la licenza onde esercitare la mezza notte » chiede il rinnovo del numero della licenza stessa (A.S.U., C.N., 182, 2782 Pol. 20). |
1812 |
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Albergo al Leon Bianco (Esercenti). |
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Gestione di Giuseppe Tomasoni (ibid.). |
1817, sett. 19 |
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Il cursore municipale riferisce di aver consegnato in questa casa alla consorte di Giovanni Francesconi la diffida a munirsi di licenza municipale (A.S.U., C.A. I, 10). |
1825, giu. 10 |
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Le nob. sorelle Lucrezia, Augusta e Dorotea q. Enrico Palladio vendono ai nob. Fabio e Tomaso Moroldi la metà della casa con essi comune, ad uso di locanda, presso il Porton di Poscolle al n. 711 «con l’insegna del Leon bianco: confina a 1ev. Rosa Lazzarini Pecile, a mezz. borgo di Poscuole fra il Porton e la roia, a pon. parte borgo e parte callesella serve d’ingresso alle case delli figli del fu Antonio Geatto e detta sign. Lazzarini, ed a tram. detta callesella e cortivo della Lazzarini» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10310, 2006). |
1837, nov. 25 |
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«Coi lavori di allargamento della strada al porton di Poscolle venne ritagliata la casa al c.n. 711 di ragione delli sigg. Fabio e Tommaso Moroldi e conseguentemente venne dall’amministrazione pubblica il rimarginamento di detta casa rimettendo il coperto a tre pioventi, quando prima lo era di due soli e dirigendo cosν sulla calle a ponente, di ragione per tre quarti della dita Rosa Lazzarini Pecile e per un quarto della dita Francesco Geatti uno di questi, quando prima era un tempiaro. La protesta di turbativa di possesso fatta dalla dita R. Lazzarini Peci-le, i ricorsi avanzati dalla dita Geatti all’autorità superiore rendono ora soggetto a contesto questo piovente». Segue la composizione fra le parti (A.S.U., Arch. Lovaria, 23/Acquisto della locanda del Leon bianco). |
1852 |
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Appartiene al co. Fabio Moroldi (Competenze, I, f. 19v). |
1876 |
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Osteria “Al lago di Garda” (COSMI-AVOGADRO, 107). |
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Gestione di Pietro Tommasoni (ibid.). |
1900 |
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È dei Lovaria. |
1936 |
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Negozio Broili. |
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NOTE |
1 |
Per il vescovo Leonardo Tritonio: EUBEL, Hierarchia, IV; G.F. PALLADIO degli OLIVI, Historie, II, 244. |
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2 |
Il testamento non è stato rinvenuto né negli atti di Riccardo del fu Andrea Paderni né in quelli di Riccardo del fu Antonio Paderni. |
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BIBLIOGRAFIA |
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PICCO, Udine vecchia. Via Cavour. |