Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1505, mar. 25 ° «Actum Utini, in domo propriæ habitationis nob. d. Elisabettæ relictæ q. spect. artium doctoris d. Nicolai de Soldoneriis1 in contrata Purtelli» (Not. Sebastiano Decio).
1506, ag. 5   «Actum Utini in domo habitationis olim d. Nicolai Soldonerii — sita là del Portello» (A.S.U., N., Antonio Belloni, Istr. 1505-1506, f. 98v).
1507, genn. 9   «Actum Utini in contrata Puscollis versus portam S. Marię in domibus habitationis olim spect. artium et medicinę doctoris d. Nicolai de Soldoneriis» (B.C.U., ms. 1236, I, Perg. Soldonieri, not. Francesco Porzio).
1521, nov. 30   Antonio Arrigoni2 compera la casa del nob. Giovanni Soldonieri per d 1200 (A.S.U., Arch. Lovaria, 25, Promemoria dell’incartamento del processo Tartagna-Arrigoni per la casa di borgo S. Maria).
1522, sett. 3   «— Actum Utini in contrata Purtelli in camino nob. ser Antonii q. ser Orlandi de Aragonibus —» (not. ignoto, framm B.C.U., ms. 1232, Perg. VI).
1534   Concordio con il quale metà della casa passa in Nicolò Girolamo Arrigoni indi nei figli e finalmente in Ardemia moglie del co. Bel-trame (A.S.U. , Arch. Lovaria, Promemoria nell’incartamento del processo Tartagna-Arrigoni per la casa di borgo S. Maria).
1625, mar. 7 * «Stima fatta per mess. Antonio Millanese muraro et per me Agostino de Nepoti pubblico agrimensore in questà città — dell’infrascritta casa posta — in contrada detta Frezzaria — delli nobb. — Primo et fratelli Beltrami di S. Daniel, qual casa intendono vendere alli sigg. Zuan Maria et fratello Tartagna —: Una casa di muro coperta di coppi, con corte, orto; confina a lev. il sig. Antonio Arigoni, a mezo dν l’orto di mess. Giorgio Maurino, a monte parte la muraglia castellana et parte l’orto del sig. Sbruglio et case et alle montagne la strada pubblica —» (A.S.U., Arch. Lovaria, 25).
1666, nov. 8 * «Stima e divisione della casa — dei — sigg. Cintio et Ottavio fratelli Beltrami di San Daniel, fatta da me Mattia Cittareo agrimensore elletto e ricercato d’hincinde le parti —: casa posta nella contrada di S. Nicolò; confina a levante la contrata, a mezo dν li — fratelli Arrigoni, a pon. il monastero delle rr.mm. di San Domenego, ai monti li nob. — Redolfo et Giovanni Joseffo fratelli Sbrugli —» (A.S.U., Arch. Lovaria, 25).
1677, ag. 17   Il nob. Cinzio Beltrame q. Pietro di S. Daniele vende al nob. Carlo Tartagna3 «una casa posta — in contrada di S. Nicolò et fuori del Portello con il suo cortivo et horto et che confina a lev. strada publica, mezz. li — fratelli Arrigoni, sol a monte l’ecc.mo — procurator Manino et alle monti il nob. — Giovanni Gioseffo Sbruglio —» (A.S.U., Arch. Lovaria, 25, not. Giorgio Braida).
1677, ag. * «Notta di tutto quello che spendo nella casa comprata dalli sigg. Beltrami di Sant Daniele» (A.S.U., Arch. Lovaria, 25, fasc. anonimo).
1679, apr. 15 * Carlo Tartagna riceve dal vicino Giovanni Giuseppe Sbruglio il permesso di coprire una terrazza contigua al muro divisorio con la casa dello stesso (A.S.U., Arch. Lovaria, 25).
1684, magg. 18 * «Notta come quando hanno fatto alzare li muri della casa li nobb. sigg. Arigoni, cioè dalla parte di dietro, perché il tempiaro alli monti, che confina con me, siamo convenuti di farlo mezo per uno, poiché non volevo lasciarlo fare da loro soli; onde fu da me Carlo Tartagna fatto fare — da m. Antonio Chiandulino muratore et io ho datto tanto li sassi, calzine et ligadure di pietra, per fare la mità giusta. Il tutto serva d’avviso, acciò un giorno non pretendessero havere fatto loro soli. Et fu fatto l’anno et giorno sopra-detto» (A.S.U., Arch. Lovaria, 25).
1696, ott. 22 * «Notta come il nob. — Giovanni Francesco Sbruglio m’ha pregato a volerli far gratia di far otturare una fenestra sopra il mio granaro, che confina con la sua casa et che dominava et che guardava nell’suo granaro, scale e terrazetta; io Carlo Tartagna per farli cosa grata son concorso volentieri a satisfarlo per la buona corrispondenza che passa fra noi; havendola io fatto otturare il giorno sopradetto da m. Giorgio Pascolo muradore et per segno del mio dominio del muro, ho fatto fare un fenestrino serrato dove era la fenestra, la quale era d’altezza ai piedi tre e mezo in circa et altro tanto di largeza, con ferrada, cancari, bertoele et scuro di legno per aprire, serva l’aviso» (A.S.U., Arch. Lovaria, 25).
1714, sett. 22 * «Havendo desiderato il nob. — Pompeo, figlio del nob. — Francesco Arrigoni — fissar il suo domicilio doppo varie mutationi, ha ricercato con tal oggetto al nob. — Ottaviano Tartagna la casa in borgo di S. Maria di questa città, fu di ragione Roncali, ora in lui pervenuta, quale è condisceso a cedergliela nel modo e con le conditioni infrascritte —: detto sig. Tartagna — in permuta concede al — sig. Arrigoni — la casa suddetta con corte, horto — descritta fra li confini dalla stima di quella fatta dal sig. Filippo Capodaglio pubbl. per. sino li 25 sett. 1713 —con l’aggravio perpetuo della corisponsione di ducati X alla — abbatia di Rosazzo —; et questo perché all’incontro detto — Arrigoni —cede — col medesimo titolo di permuta al —Tartagna — la rescossione annua di formento st 22 pes 3 —». Dalla stima Capodaglio: «casa con cortisella et horticello situato in borgo S. Maria; confina a lev. nob. — Sebastiano Florio, a mezo dν casa della — abatia di Rosazzo, a pon. strada pubblica del borgo et a tram. casa de nob. sigg. Calisi —». La casa è valutata L 7685 s 5 (A.S.U., Arch. Lovaria, not. Bernardino Zerafino).
1723, ag. 22 * «Con la presente scrittura resta fermato come il nob. — Giacomo Arrigoni et li nob. — Pompeio et Bortolomio Arrigoni — s’obbligano vendere — al nob. — Ottaviano Tartagna la casa posta in questa città nel borgo di S. Maria coerente e confinante col detto — Tartagna —. Il prezzo della — casa haverà d’essere quello che risulterà dalla stima del sig. Raimondo Picho pubbl. per. —eletto —. Resta patuito che il laudemio habbia d’esser pagato dal sig. Tartagna compratore —» (A.S.U., Arch. Lovaria, 25).
1723, sett. 17   Giacomo e fratelli q. Francesco Arrigoni vendono ad Ottaviano Tartagna la casa in via Zanon «di ragion feudale, libera d’ogni aggravio e censo, per esser questo stato già francato, — con la sua corte, et horticello, sive corte posteriore, confinante a lev. con la strada pubblica, a mezz. con li — coo. di Colloredo e alli monti — col medesimo sig. Ottaviano Tartagna, per lo prezzo di — d 2535 L 1 s 14 1/2 —» (A.S.U., Arch. Lovaria, 29/ C, f. 170-189, not. Bernardino Zeraffini).
1723, nov. 10 * Dall’inventario della casa, compilato dal pubbl. per. Raimondo Picco: «Una casa di muro, copperta di coppi, in due appartamenti, confina a lev. strada pubblica, mezz. — coo. Colloredi, pon. parimente et a tram. il nob. — Ottaviano Tartagna —». Nell’inventario dei mobili, nella «salla», sono ricordati «n. 15 ritratti Arrigoni», valutati dal perito L 30 cadauno. Tutto il mobilio assomma a L 1292 (A.S.U., N., Francesco Tracanelli, 8529, Allibramento ...Arrigoni, f. 1r - 21v , 54v — 58r).
1744   «Arrigoni. La loro casa formava la metà di quella che poi fu intieramente posseduta dai Tartagna (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 176).
1801   Co. Ottaviano e fratelli Tartagna (Nomenclatura, f. 26v).
1809 * È di Ottaviano e fratelli Tartagna. Affittuale è Giovanni Lorio (Registro delli aloggi, f. 20v).
s.d. (sec. XIX) * Descrizione del palazzo che nell’intestazione viene definito «fabbrica di muro; coperta a coppi con fondo, due cortivi ed orto, situata — nel borgo di S. Maria, di proprietà del deffunto nob. sig. Ottaviano q. Allessandro Tartagna, marcata col c.n. 704, — composta di fabbricato maestro sul borgo, altri due fabbricati a tram. e mezz. del cortivo nobili, fabbricato a pon. del cortivo stesso e finalmente fabbrica ad uso di scuderia e rimessa a pon. del secondo cortivo; tutto unito fa coerenza lev. borgo di S. Maria, mezz. eredi q. co. Antonio di Brazzacco, pon. e tram. r. demanio» (A.S.U., Arch. Lovaria, 25).
1829, giu. 18   Verdelaura Tartagna Lovaria, Isabella Tartagna Zignoni e Vittoria Tartagna, figlie ed eredi di Ottaviano Tartagna, vendono al nob. Giuseppe Lovaria la casa n. 704, «la quale confina a lev. borgo di S. Maria, a mezz. eredi q. Antonio di Brazzà, pon. e tram. — demanio, soggetta a feudo improprio ed alla tassa laudemio —. Questa vendita viene fatta — pel prezzo di austr. L 40640,62 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10474, 6900).
1852 * Appartiene al cav. Giuseppe Lovaria (Competenze, I, f. 19v).
1853, apr. 14   Stato e grado della casa che Giuseppe Lovaria affittò in borgo S. Maria al n. 704 al comune di Udine «per alloggio dell’i.r. tenente maresciallo comandante civile e militare della città e provincia; nonché inventario di alcuni mobili di ragione del locatore nob. Lovaria — lasciati a disposizione del comune» (A.S.U., Arch. Lovaria, 27).
1876 * Studio dell’avv. Luigi De Nardo e negozio di cereali di Giorgio Candotti (COSMI-AVOGADRO, 85, 90).
1883 * Sede del Consorzio roiale (AVOGADRO, 127).
1936   È del co. Antonio Lovaria. Nel cortile vi è una cisterna con gli stemmi Arrigoni.
1940   I co. Lovaria vendono la casa al cav. Giuseppe Mizzau.
  °° L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 15 ott. 1951 ai sensi della L. 1089/1939.
     
NOTE 1 Per la famiglia Soldanieri: BATTISTELLA, I Toscani, 254; CERGNEU, Cronache, 44; MONTICOLI, Cronaca, 24; PASCHINI, Storia, II, 366, 367.
  2 Per la famiglia Arrigoni: MONTICOLI, Cronaca, 70-71. Vedasi anche n. 485.
     
BIBLIOGRAFIA   BALLERIO, Architettura minore, 6; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 152-157; COMELLI, Passeggiate, 126; ERMACORA, Guida, 160; Nozze Beretta-Orgnani, 9-29; Per li nobb. sign. Conti Fratelli Tartagna; della PORTA, Toponomastica, 260; SACCAVINO, La fraterna di S. Lino, 24; S[ACCOMANI], Il ristauro, 35; VALENTINIS, Udine antica, 25.