1792, ott. 7 |
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«Giacomo Narduzzi — procuratore — delli Giovanni e G.B. — Pagnutti — ha — venduto al sig. — G.B. q. — Antonio Zamparutti — due casette di detti — Pagnutti poste — in capo al borgo — di Violla —; unitamente confinano da lev., mezz. e tram. con casette ad uso di magazzino, condotti in affitto dalli — fratelli Molteno, od ad altro uso con corrivo — delli nobb. — coo. Camillo e Giovanni — Gorgo, ed a pon. strada pubblica che gira attorno le — mure della città —; quali casette sono copperte di coppi, tavellado, con due stanze terranee in quella, cioè verso tram. vi sono due sollarini sopra ed in quella di mezz. solamente un solaro; il tutto per — d 275 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10291, III instr., 212, f. 354v — 355v). |
1801 |
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G.B. Zamparutti (Nomenclatura, f. 26v). |
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Affittata a Francesco detto Snacai (ibid.). |
1801, lugl. 23 |
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«G.B. Zamparutti q. — Antonio — ha — venduto — al sig. Antonio q. Tomaso Steffanutti una casa composta da due stanze terranee con sollari sopra, copperta di coppi, posta in — capo al borgo — di Viola; confina a lev., mezz. e tram. con case e brollo — del — co. Camillo Gorgo ed a pon. strada che conduce attorno le — mura — per d 450» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10291, IV instr., 361, f. 458r). |
1809 |
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È di Francesco Steffanuti (Registro delli aloggi, f. 19v). |
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Affittuali sono il sensale Bortolo Rosignolo e il facchino Nicolò Dolsin (ibid.). |
1810, nov. 17 |
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Perizia di Giuseppe Prisani, commesso municipale d’ornato: «In contrada del borgo di Viola alla casa al c.n. 686 del sig. Francesco pittore, ànno disfatto la linda della casa lavorando per rifabricarla da nuovo — privi di autorizzazione». Ne consegue una contravvenzione, in data 29 nov. (A.S.U., C.N., 178/Ornati). |
1816, magg. 13 |
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Rosa, ved. di Antonio Steffanutti, e Francesco Stefanutti, madre e figlio, vendono per it. L 1102,57 a Giovanni q. Francesco Pei la casa n. 686, confinante «a lev. e mezz. — Antonio Pasini, a pon. strada e tram. — Gorgo» (A.S.U., N., Giovanni Bertoldi, 10574 1003). |
1833, nov. 29 |
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Giovanni Pei inoltra domanda per riformare la propria casa «in borgo di Viola di fronte alle mura urbane — n. 686». Ottiene l’approvazione, con la raccomandazione che «sieno collocate le finestre sovrapposte al portone in asse del portone medesimo» (A.S.U., C.A. I, 206/1833/I, 5412 Orn. II C, con dis.). |
1845, ott. 11 |
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Marianna Ternoldi e figlia Maria vendono la casa n. 686 a Tomaso Chiandolini per L 1714,28 (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10512, 17545). |
1845, ott. 23 |
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Tommaso fu Spiridione Chiandolini la vende ad Amadio, Francesco ed Antonio fratelli Della Rossa per L 1714,28 (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10512, 17564). |
1852 |
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Appartiene ad Amadio della Rossa (Competenze, I, f. 19v). |