1687, sett. 5 |
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«Il nob. Marc’Antonio Tarondi del già Daniele a livello concede a Martino Valusso calligaro la casa nel borgo di Poscolle in cantone della contrada che conduce nel borgo della Viola con una pergola nella faciata , confina a sol levado detta contrada, a mezodν col borgo, a sol a monte casa Turiana, et alli monti casa dell’heredità Savorgnana et Turiana» (A.S.U., N., Benedetto Bergamino, 7673, XVIII instr., f. 98r — 99r). |
1770, ag. 2 |
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G.B. Buri vende a Giuseppe Urbani «di Gemona, da piϊ anni abitante in questa città una casa sittuata nel borgo di Poscolle fra li suoi confini che quivi s’abbino per espressi, in presente condotta ad affitto semplice da Antonio Chiurolo, stata acquistata dalla q. Anna, madre dello stesso Buri con instr. 3 febr. 1734 in note del q. Luca Aborta not. . E ciò fa lo stesso Buri per il prezzo di d 309 s 9 » (A.S.U., N., Marino Sporeno, 9607, Min. istr. 1770). |
1782 |
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Si concede a Giuseppe Urbani un pezzetto di fondo in via Viola, onde possa ingrandire la sua casa (A.S.U., C.A., 20/11). |
1801 |
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È di Giuseppe Urbanis (Nomenclatura, f. 23v). |
1805, dic. 24 |
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Giuseppe Urbani vende a Domenico q. Valentino De Marco la casa in borgo Poscolle « che confina a lev. borgo di Viola, a mezz. il borgo di Poscolle, a pon. coo. Lucio, Rizzardo e fratelli della Torre, ed a tram. de Marco acquirente» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9980, XLVIII instr., 3673, f. 4771v — 4773r). |
1809 |
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È di Domenico de Marco possidente (Registro delli aloggi, f. 17v). |
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Affittuale è l’oste Giuseppe Tomasone (ibid.). |
1820, lugl. 14 |
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«Lanti Angelo, abitante al c. n. 622 si è permesso in un angolo di detta casa all’ingresso della calle che mette in borgo Viola, di far erigere sopra la strada pubblica un casotto di tavole a preteso motivo di nascondere il sito nel quale dalle finestre superiori egli va versando le immondizie, per cui prima d’ora venne dalla deputazione di sanità precettato alla costruzione di una fogna con coperto di pietra, onde impedire le fetide esalazioni a danno del vicinato e transitanti . Si scorge pure il fatto di aver egli arbitrariamente occupata una porzione di fondo pubblico senza la necessaria permissione, e colla doppia vista forse di far erigere un muro di chiusura ed ingrandimento di sua casa senza titolo di sorte e con grave mal esempio al resto de’ cittadini che potrebbero qua e là imitarlo » (A.S.U., C.A. I, 35/V, 43). |
1827, sett. 7 |
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È di Angelo Lanti (A.S.U., C.A. I, 68, 3584 Orn. II C, con dis.). |
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Il proprietario presenta un progetto per la modifica del prospetto dell’edificio e ne ottiene l’approvazione (ibid.). |
1852 |
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Appartiene ad Anna Lanti (Competenze, I, f. 17v). |
1860, genn. 13 |
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Relazione dell’ing. G.B. Locatelli alla congregazione municipale: «Nell’esecuzione del lavoro di riforma della casa n. 622 di proprietà del sig. Pietro Rossi, diretto dal capomastro sig. Andrea Zinio, si è deviato dal tipo approvato colla concessione municipale 2 ag., n. 4438. La deviazione consiste nell’avervi aggiunti ornati e fascie che non sono seguenti nel tipo che disarmonizzano col carattere della fabbrica e che non sono pregiudicati da alcun principio d’arte» (A.S.U., C.A. II, 76, 277 del 1859). |