1801 | N. Canciani di Pordenone (Nomenclatura, f. 23v). | |
* | Affittata a Menega Piccini (ibid.). | |
1809 | * | È del negoziante Giacomo del Bon; affittuali sono la guardia di finanza Giacomo Plaino e lo «stramazzaro» Giovanni Picini (Registro delli aloggi, f. 17v). |
1809, mar. 22 | Pietro q. Giuseppe Piccino vende a Pietro q. Leonardo Della Rossa la casa n. 604 per L 1658 (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4810, 10). | |
1809, apr. 2 | * | Pietro di Leonardo della Rossa chiede ed ottiene di «trasportare il portone d’ingresso, otturando in parte e parte demolindo, onde ridurlo a piacere per transitare nella di lui casa nuova» (A.S.U., C.N., 178/XIX, Strade e fabbricati). |
1834, nov. 17 | È di Pietro della Rossa. Viene ricostruita (A.S.U., C.A. I, 219/1834/I, 5633 Orn. II C, con dis.). | |
1845, ag. 29 | ° | Domenica Molinis Piccini vende a Domenico Ferrante la casa n. 604, per L 766 (not. G.B. Valentinis). |
1848, sett. 21 | ° | G.B. q. Giacomo Piccini vende a Pietro della Rossa detto Mistruzzi il dominio utile della casa n. 604, per L 685 (not. Giacomo Someda). |
1850 | * | Domenico Ferrante vi gestisce una filanda di seta con due fornelli (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 67). |
1852 | * | Appartiene a Pietro della Rossa (Competenze, I, f. 17v). |
1855, mar. 28 | * | «Domenico Ferrante possiede una casetta al c. n. 604. L’ingresso evvi sulla contrada mediante portoncino in confine colla proprietà degli eredi fu Pietro Della Rossa detto Mistruzzi al lato di mezzodν e colla proprietà del sig. Antonio Stella al lato di tramontana. Desiderando l’esponente di erigere sopra quel portoncino una fabrichetta, facendo uso di quel inutile vano fra una casa e l’altra, ha fatto praticare il dissegno del lavoro che intende costruire ». Il progetto ottiene l’approvazione, cui si aggiunge l’ordine di trasportare le macerie in porta Poscolle «a restrizione della fossa a destra» (A.S.U., C.A. II, 66, 1941 Orn. II C, con dis.). |
1876 | * | Vi abita Luigi Bontempo, professore di strumenti d’ottone (COSMI-AVOGADRO, 103). |