1620, giu. 3 |
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Antonio Brignano vende a Pietro Someda una casa con corte ed orto. Confina a lev. strada dell’androna Raddi, mezz. Marcello Rubeis, pon. Nicolò Netta, tram. Rubeis (Not. Giacomo Fabrizio). |
1678, apr. 28 |
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«Fatto in Udene, in borgo di Poscolle, nell’androna detta del Filatoio, in casa di mess. Pietro Someda» (A.S.U., N., Giulio Bonecco, 7861, II instr., f. 38r). |
1696, sett. 18 |
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«Il nob. — Antonio Dragoni — ha — renonciato al rev. — Domenico Someda — la casa in borgo di Poscole, nell’androna detta di Radia, sive Pontonutta, descritta nella stima fatta dal sig. Giovanni Francesco Dell’Oglio pubbl. per. —, e ciò per prezzo — di ducati novantacinque —» (A.S.U., N., Nicolò Aloi, 8108, IV instr., f. 139r — 140r). |
1788, magg. 3 |
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«— Gottardo q. Girolamo Venerio —, come procuratore — delli sigg. Giuseppe, Tommaso, Francesco e — G.B. fratelli q. — Antonio Zanon —, ha venduto — alli sigg. Giacomo e Giovanni Del Bon —, li fondi e fabbriche — di detti — Zanon, inservienti ad uso di fornelli, assieme coi relativi mobili e attrezzi nominati nella — scrittura 1 apr. p.p. e descritti nella perizia delli sigg. Francesco Leonarduzzi e Niccolò Comuzzi pubbl. per., del — 26 giugno 1780, situata nel borgo di Poscolle di questa città; item un’altra casa — delli — Zanon, — in — borgo di Poscolle, corrispondente all’andronna — del Sale, tenuta presentemente in affitto semplice dal molinaro Antonio Jacob —. E questa — vendita ha fatta — pel prezzo — di d 2000 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9974, XII instr., 954, f. 1150r — 1153r). |
1801 |
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Giacomo Del Bon (Nomenclatura, f. 20v). |
1808, nov. 10 |
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Pietro Someda cede ad Antonio Zanon una casa in contrada Radia con orto; confina a lev. contrada, a mezz. Zanon, pon. Daniele Moro, tram. parte Antonio Smiola, parte erede Gazzoldi (Not. Francesco Tracanelli). |
1809 |
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È filanda di seta (Registro delli aloggi, f. 15v — 16r). |
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Appartiene a Giacomo Del Bon (ibid.). |
1823, ag. 1 |
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Stima di Vincenzo Moro e Osvaldo Colomba: «Fabbrica parte ad uso di abitazione, parte ad uso di filanda di seta con stanzione a pie’ piano e granai sopra un’ala di fornelli, con corticella piccola ed altra grande fra li fornelli ed altra di comunicazione alli c. n. 509 — 524, aventi l’ingresso per l’androna detta del Sale e per la calle del Radio o dell’Albini; tutto unito confina a lev. cale detta dell’Albini — o Zannon, oltre diversi particolari e sigg. Vincenzo e rev. — G.B. Sguazzi, mezz. march. Mangilli Lorenzo, pon. altro particolare e — Nicolò Flumignani ed a tram. — Domenico Pletti —, G.B. Del Frate e — Antonio Tami, loco Albini, e detti fratelli Sguazzi —» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10548, 1972, Asse della facoltà del fu Giacomo Del Bon, n. 46, p. 87-95). |
1852 |
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L’edificio risulta unito ai n. 527 e 528 (Competenze, I, f. 15v). |
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BIBLIOGRAFIA |
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della PORTA, Toponomastica, 186-187. |