1801 |
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Caterina Zambelletti (Nomenclatura, f. 19v). |
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Affittuale Vincenzo Castellano (ibid.). |
1808, mar. 25 |
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Vedasi n. 493. |
1809 |
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È di Michele Coceancigh (Registro delli aloggi, f. 14v). |
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Vi abita il domestico Vincenzo Castellano (ibid.). |
1823, nov. 27 |
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«— Antonio Filaferro — vende — al — Giuseppe Castellani — una stanza terranea incorporata nella casa sita — nella calle del Sale coscritta col c. n. 499 —; confina essa stanza a lev. col sig. Antonio Este, pon. con la detta calle del Sale, mezz. passalizio pubblico ed a tram. col sig. Michele Cociancigh fu Frattina; quale stanza pervenne nel Filaferro — per acquisto dal medesimo verificato dalle mani del sig. Giacomo q. Francesco Pittana — a rogiti di me not. 11 — marzo 1816 —, che dal detto Pittana fu acquistata dalle mani delli sigg. Nicolò ed Andrea fratelli del fu — Paolo Frattina coll’instrom. 26 ag. 1810 a rogiti dell’ora def. not. — Luigi Bertoldi —. Il prezzo della — contrattazione viene — stabilito in it. — L 350 —» (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10633, 3733). |
1824, apr. 3 |
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Denuncia della deputazione comunale d’ornato alla congregazione municipale: «Nella calle del Sale, fra le case — n. 499 e 500 esiste da vario tempo un tratto di mura di cinta che, per essere stato parte demolito e parte diroccato, trovasi attualmente isolato e mancante d’ogni ligatura, sicché minaccia pericolo». Vengono precettati i proprietari per il restauro. Vi sono implicati Antonio D’Este, Luca Andrioli, Michele Cociancich e Giuseppe Castellani (4 giugno). Ne esce una questione, in quanto costoro sostengono che la riparazione spetta al comune. In conclusione Antonio d’Este demolirà il muro pericolante (A.S.U., C.A. I, 89/X). |
1844, mar. 12 |
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«— Gino q. Sante Castellani — vende al — Daniele q. Giacomo Fantoni — una stanza a pian terreno incorporata nella casa — nella calle del Sale — al c.n. 499 —; confina essa stanza a lev, col sig, Antonio Este, pon. colla — calle del Sale, mezz. passalizio pubblico ed a tram. col sig. Michele Cociancigh fu Frattina —. Il prezzo — viene — determinato in austr. — L 300 —» (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/I, 391). |
1852 |
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Il complesso comprende due parti: una (499) appartenente agli eredi di Michele Cociancis, e l’altra (499 A) a Giuseppe Castellani (Competenze, I, f. 14v). |
1855, mar. 7 |
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Pietro Biasutti vuole «riformare la casa divenuta ora di sua ragione, situata nella calle del Sale, contrassegnata col c. n. 499». Con la concessione, il podestà gli ordina che le «macerie precedenti dai lavori saranno fatte tradurre fuori porta Poscolle ad otturamento della fossa di circonvallazione» (A.S.U., C.A. II, 66/1855, 1427 Orn. II C, con dis.). |
1855, mar. 21 |
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Il capo del terzo quartiere denuncia irregolarità nei lavori in atto nella casa «sul piazzale fra la contrà del Sale e lo stallo Andrioli nel vicolo che mette in Poscolle». Segue una comunicazione di Daniele Fantoni, in data 28 marzo, il quale «nella riserva di produrre entro brevissimo termine — il tipo per la chiusa regolare del fondo annesso alla propria casa di abitazione — al c.n. 499 —, fa intanto istanza per essere autorizzato a lasciar sussistere — la provvisoria chiusa di legname» (A.S.U., C.A. I, 588/XVIII, 1943 Orn. II C). |