1801 |
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Fanzago (Nomenclatura, f. 19v). |
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Affittuale Rosa Linussa (ibid.). |
1809 |
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È di Giovanni Maria Fanzago. Affittuali sono l’industriante Rosa Linussa e il falegname Giuseppe Mesaglio (Registro delli aloggi, f. 14v). |
1812, magg. 26 |
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Asta di «una stanza al n. 483 in primo piano; a lev. questa ragione, a pon. — Marquardo Frattina». Debitori per L 12,34 sono gli eredi del q. G.B. Fanzago (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 15). |
1812, magg. 31 |
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In seguito ad atto oppignorativo del 14 febbraio, asta di una «cucina a pian terreno dal corpo della casa posta in Poscolle calle della Roggia al n. 483, con ingresso verso la roggia e strada». Debitori sono gli eredi di G.B. Fanzago per L 64, 35 (A.S.U., C.N., 81/Processo verb. d’asta con effetto, n. 15). |
1814, apr. 2 |
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In seguito ad atto oppignorativo del 16 genn., asta di «una stanza al primo piano dal corpo della casa — al n. 483, serviva ad uso di cucina». Debitori, per L 11,23, sono gli eredi di G.B. Fanzago (A.S.U., C.N., 81, Avviso d’asta per mora pagamento impresa prediale IV rata 1813). |
1815, ag. 1 |
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«— Antonio q. G.B. Rizzani e Giuseppe q. Valentino Prisani — cedono al — co. Antonio Frattina, agendo anco per conto — del — co. Fabrizio di lui fratello e come rappresentante li sigg. Giovanni q. Giovanni M. e Regina madre e figlio Fanzago —, una stanza ad uso di cucina a pian terreno del corpo della casa in borgo di Poscole, calle della Roia, al n. 483, stata dalli — Rizzani e Prisani acquistata dal sig. Giacomo Visentini — 24 aprile 1813 a rogiti di — Giovanni Bertoldi pel prezzo — diit. L 120 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10444, 483). |
1815, nov. 25 |
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«— Marco Cancianini nella — figura di procurator — delli fratelli Fanzaco — coerredi testamentari del def. sac. — don G.B. Fanzago —, cede — al — sig. Antonio d’Este — qualunque azione e diritto loro competente — nelle testamentarie rappresentanze e realizzabile pel contingente loro caratto sopra le due case site in — borgo di Poscolle nell’androna dei Sali, marcate colli n. 483 e 484 —. La — rinunzia fatta viene pel prezzo — d’it. lire duecento —» (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10329, 1643). |
1852 |
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Appartiene a Giuseppe d’Este (Competenze, I, f. 14v). |