1801 |
|
Francesco Polacco (Nomenclatura, f. 19v). |
1809 |
* |
È di Nicolò e fratelli della Frattina; vi abita il macellaio Francesco Polacco (Registro delli aloggi, f. 14v). |
1810, febbr. 5 |
* |
Inventario dei mobili della casa del fu Francesco Luci, detto Polacco. Vi è compreso anche un negozio di pelli, il cui inventario è compilato il 9 febbraio dal direttore della ditta “G.B. e fratelli Bertoli” (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10358, 361). |
1812, magg. 26 |
* |
In seguito ad atto oppignorativo del 5 marzo, viene messa all’asta «una stanza a pian terreno ad uso di cucina al n. 482; a lev. sigg. Fanzago, eredi q. G.B., a pon. strada pubblica». Debitori, per L 57,36, sono Marquardo e fratelli Frattina (A.S.U., C.A., 81, Asta, n. 28). |
1812, ag. 28 |
* |
In seguito ad atto oppignorativo del 12 maggio, viene messa all’asta «una stanza a primo piano ad uso di camera al n. 482»1. Debitori risultano Andrea, Nicolò, Marquardo e fratello q. Paolo Frattina per L 29,20 (A.S.U., C.N., 81, Asta, n. 161). |
1814, apr. 2 |
* |
In seguito ad atto oppignorativo del 30 genn. 1814, viene messa all’asta «una stanza al primo piano dal corpo della casa — al n. 482, serve ad uso di camera». Debitore per L 83,80 è Francesco Morelli (A.S.U., C.N., 81, Avviso d’asta pagamento imposta prediale, IV rata 1813). |
1814, ott. 22 |
* |
«I fratelli Bearzi — vendono — al sig. Antonio d’Este — porzione di fabbrica sopra fondi de’ sigg. Frattina, sita nel borgo — di Poscolle, dal corpo della casa n. 482, che consiste in tinello, due camerini, salotto, pergolo e camerino a mezz. sottoposto alla terrazza, tutto forma il primo piano, con promiscuità di scala ed ingresso sino alla via pubblica, non che altra stanza a pie’ piano, a mezz. della cucina, quali locali tutti pervennero in essi — Barzi a pagamento di loro credito dietro la — sentenza contumaciale — 1 lugl. in esecutiva periziale 5 ag. p.p. —. La — vendita fatta viene pel prezzo — d’it. — L 2513,54 —» (A.S.U., N. Daniele Micheloni, 10328, 1371). |
1815, ott. 12 |
* |
Antonio del fu Alvaro d’Este è «proprietario della casa al c. n. 482, a cui è attigua una calle, che originariamente era chiusa. Verso la calle del Sale si è aperta ed esiste una schiusa di porta in muro, senza poter garantire la solidità del muro e che lascia esposta quella situazione a gravi ed incomode sogezioni. Il petente — si propone di erigere due portoni, uno sulla calle del Sale, con il relativo concio di muro, ed altro all’angolo della casa, che si sporge attiguamente al n. 500. Questi portoni sarebbero aperti il giorno a tutte le pubbliche e private esigenze, e dovrebbero poter essere chiusi per la pubblica e privata sicurezza —». Il permesso è concesso con le riserve della legge (A.S.U., C.N., 180/Orn. 7263). |
1817 |
|
«Antonio Este, fin dal 1817» (Registro anagrafico, f. 12r). |
1824, mar. 13 |
° |
Battistina Rossi in Morelli la dona al figlio Morelli de Rossi (not. Daniele Micheloni). |
1832, dic. 11 |
|
Giovanni fu Andrea Morelli de Rossi vende a Francesco fu Valentino Ferrari la casa 482 «— tra li confini a lev. — Teresa Maniassi — ved. Mugani e parte l’acquistante, mezz — chiesa — di S. Giacomo, pon. contrada —, ai monti la suddetta — Teresa Maniassi Mugoni —. La vendita viene fatta — a corpo — per il prezzo — di austr. — L 3350 —» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 637, 3448). |
1852 |
* |
Appartiene a Giuseppe d’Este (Competenze, I, f. 14v). |
|
|
|
NOTE |
1 |
Non numerata, esiste una casa all’interno, fra i n. 482 e 500, intestata ai fratelli del fu Giuseppe Venturini, messa all’asta il 2 apr. 1814 (A.S.U., C.N., 81, Avviso d’asta per mora pagamento imposta prediale, IV rata 1813). |