1681, apr. 5 |
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Bianca Savorgnan affitta a Lorenzo Pisani di Praga e a Santa sua consorte la casa in borgo del Fieno per osteria, possessa prima da Agata Garba (Arch. Toppo, CV, N. 39 Catastico Brunaleschi, f. 3r — 3v). |
1690, dic. 19 |
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«La — co. Bianca rel. q. — co. Aquilio Savorgnano — concede per semplice affitto per anni cinque a — Gregorio Zamparo una casa, posta nel borgo del Fieno per mezzo le beccarie, che serve per tenir hosteria; e questo per annuo affitto di d 34 —» (A.S.U., Arch. Toppo, Catastico Savorgnan, f. 138v). |
1705, giu. 11 |
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«Il — co. Girolamo q. — co. Aquilio Savorgnano concede a semplice affitto — a — Francesco e — Anzola iug. Seracuto una casa dove si tiene hosteria, posta — nella contrada di Strazzamantello in faccia le — beccarie, obbligandosi ogni anno il — conduttore di levar della cantina d’esso — co. Gierolamo, in villa di Campolongo, botte di vino numero sedici —» (A.S.U., Arch. Toppo, Catastico Savorgnan, f. 140r — 140v). |
1789, apr. 3 |
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Il pubbl. per. G.B. Gorghi viene incaricato dai coo. di Toppo di operare un confronto fra il grado rilevato l’11 nov. 1759, al momento del precedente contratto d’affitto fra i Toppo stessi e l’oste che rileva l’esercizio, e lo stato attuale dell’ambiente stesso (A.S.U., Arch. Toppo, 50/798, 625, n. 2). |
1801 |
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Co. Nicolò di Toppo (Nomenclatura, f. 18v). |
1809 |
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È di Silvia di Toppo. Vi abitano il domestico Giacomo Ceccovi e l’industriante Antonio Crisacco (Registro delli aloggi, f. 13v). |
1812 |
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Bettola di proprietà di Silvia di Toppo Caiselli (Esercenti). |
1842 |
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Il co. Francesco di Toppo domanda di poter costruire un nuovo portale in bugne di pietra (A.S.U., C.A. I, 342/IV, 5032 Orn. II C, con dis.). |
1845, ott. 21 |
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A. Bassi, procuratore di Domenico Mazeri, alla congregazione municipale: «Domenico del fu Francesco Mazeri di questa città, ora dimorante in Palma Nuova, è proprietario della casa — n. 470 —. La porzione di detta casa, che guarda sulla calle larga, senza uscita, in fondo a cui vi è un portone che mette nel cortile — del co. Francesco di Toppo, è dal — Mazeri affittata al sig. Abramo Luzzatto fu Manasse, negoziante di sete. Li mezzadi a piano terra di quest’affittanza hanno una porta che mette sopra la detta calle larga senza uscita, che serve per l’introduzione ed estraduzione dei carichi di balle di seta ed altro ad uso di commercio; a’ piedi di quella porta e lungo quella calle — ha la casa Mazeri un lastricato di pietra — di sua ragione —. Il co. Francesco di Toppo ha affittato li suoi locali che sono entro il detto portone — ad uso di osteria a certo Giuseppe Martina. Quel oste, a pretesto che il suo padrone non vuole dargli i locali occorrenti per depositare li carri, carrette e legni, che quotidianamente giungono in gran numero a quell’osteria, si prende licenza di fare quel deposito — sopra il lastricato di pietre —. Tale deposito — ha cagionato — alla proprietà — Mazzeri gravi reiterati — danni —. Il ristauro — di quel lastricato nel mese di sett. 1843 in obbedienza agli ordini emmessi dalla commissione d’ornato — fu mal rispettato dal prepotente oste e mal si rispetta mentre con li suoi abusi ha di nuovo guastato quel lastricato, sconnesse le pietre e molte spezzate». Donde i reclami (A.S.U., C.A. I, 406/II, 6759 Orn. II C). |
1846, genn. 8 |
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Giuseppe Martina alla congregazione municipale: «Con sua sorpresa il 5 corr. vennero al sottoscritto oppignorati due secchi di rame per la somma di L 6 conseguente ad una multa per pretesa occupazione di marciapiede in una calle morta del borgo di S. Tomaso —». Le sue argomentazioni per la protesta vengono respinte dal podestà (A.S.U., C.A. I, 406/II). |
1852 |
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Appartiene al co. Francesco di Toppo (Competenze, I, f. 13v). |
1876 |
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Osteria “Alla Nave” (COSMI-AVOGADRO, 107). |
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Vi ha stallaggio Francesco Venturini (ibid.). |
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Nell’edificio ha recapito il sensale di vino e coloniali Luigi Zanetti (COSMI-AVOGADRO, 113). |
1883 |
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Vi gestisce la trattoria “Alla nave”, Caterina Pacco Zanin, che tiene anche stallaggio (AVOGADRO, 153, 156). |
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BIBLIOGRAFIA |
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CORGNALI, I nostri vecchi caffè, 112; VATRI, I caffè di Udine, 108. |