1565, ag. 15 |
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«Actum Utini in scriptorio mei notarii . Ser Ioannes Franciscus Lucius notarius Utinensis locavit mag. Iacobo q. Fantini Rubei cerdoni Utini appothecam sitam infra domum propriæ habitationis dicti locatoris, sitam Utini, in burgo Phoeni , debente ipso conductore solvere singulis annis ducatos octo» (A.S.U., N., Mario Albino, Istr. 1565, f. 56r). |
1569, mar. 12 |
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« Lucio civis et notarius Utinensis locavit m. Angelo q. m. Stephani de Turida cerdoni Utini appothecam suam incorporatam domui eius propriæ habitationis, sitam Utini in burgo Foeni , debente ipso conductore solvere singulis annis de affictu simplici libras soldorum quadraginta octo » (A.S.U., N., Mario Albino, 5950, Istr. 1568-1569, f. 33v). |
1585, sett. 16 |
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È di Giovanni Francesco Lucio. Vedasi n. 464. |
1782, apr. 29 |
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«Colla sentenza graduatoria seguita sulla facoltà subordinata del sig. Pietro Filaferro e pubblicata li 9 apr. corr. in atti dello sp. Gaspare Martinelli not. coli., essendo stata giudicata la separazione della casa di ragione dell’ecc. Giuseppe Bertossi q. Francesco pubblico professore nell’università di Padova1, che con instrom. 16 gennaro 1776 in note di me not. era stata per parte d’esso ecc. Giuseppe livellata al medesimo Filaferro, e venendo perciò in forza di detta sentenza a rientrare la casa in piena disposizione del Bertossi , si apre il caso di effettuare il contratto fin dall’ott. dell’anno 1780 , stabilito dal Bertossi col sig. G.B. Bini q. Giuseppe negoziante , come appar da lettera 14 ott. di mano dello stesso Bertossi , diretta al sig. Giuseppe Missio causidico , affinché serva anche di procura per la stipulazione dell’instrom. di vendita . Lo stesso Missio per conto del sig. Giuseppe ha venduto al Bini l’antedetta casa situata nella contrada del Fieno, confinante a lev. col . Pietro Schiratti, a mezz. e pon. col sig. Corra ed ai monti con detta contrada , alienando la casa con sottoposta bottega e nello stato e grado che compete al Bertossi . E questa vendita ha fatto per il prezzo di d 1500 » (A.S.U., N., Socrate, 9791, XVIII istr., 2354, f. 3296v — 3298r). |
1792 |
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Al convento di S. Francesco di dentro «la casa in contrada di S. Tommaso, ora abitata dal sig. G.B. Bini chioccolataro, e che è la seconda a mano sin. venendo dalla contrada Savorgnano per andare alla chiesa di S. Tommaso, cioè fra la casa del sig. Domenico Vicario, e la abitazione del sig. Lorenzo Cora, paga annualmente a questo convento cont. L 9 s 6. Per questa casa dovrebbe essere obbligato il convento ad un annuale perpetuo anniversario per mad. Lucia q. mess. Gabriele rettor di scuola, e moglie di Luvisio sellaro . L’on. mad. Zuanna relitta Mattizolo nel suo testamento 1385 apr. 19 benefica il convento di una marca di denari sopra una sua casa posta in Udine, ove si vende il fieno. Dalli confini accennati nel suddetto testamento, uniformi a quelli notati nell’istrumento di compra del sig. Soldonieri dalla fabbrica del duomo, e vendita dello stesso a mess. Francesco calligaro, come da istrumento 1404, 15 febbraio di una casa in borgo del fieno, si rileva che si la stessa lasciata di sopra. Nella disposizione pure testamentaria del sig. Francesco scarparo dell’anno 1425, 16 luglio, lasciando a mad. Miniussa sua moglie una sua casa in borgo del Fieno, riccorda di pagare sopra la stessa 1 marca di denari. Come poi questa casa sia stata in proprietà della fabbrica del duomo, veniamo a rilevare dal testamento dell’anno 1397 di mad. Lucia q. m. Gabrielle rettor di scolle, e moglie di Luvisio sellaro, che essa ne possedeva due parti della detta casa, e sopra le quali lascia dennari 40 all’anno al v. convento, potendosi li suoi eredi liberare da questo aggravio coll’assegnare altra corresponsione. Ed in mancanza poi delli erredi , istituisce errede la fabbrica della chiesa maggiore . Da tutto ciò si comprende quanto si sia ingannato il p. Benoffi nel stabilire l’origine della fondazione nel convento di questa casa per donazione di d. Lenardina, che testò l’anno 1330, 27 novembre, lassando al convento una casa in Mercato vecchio». |
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Corresponsioni successive: |
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1425, 1428: Francesco Fornesaro, e sua moglie nel 1440; |
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1455: Mess. Venir barbiero; poi Pasquale barbiero e poi mess. Francesco Lucio; |
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1564: Ser Zuan Paolo Lucio; |
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1612: Mess. Appollonio Marcuzzin; |
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1623: Mess. Pietro Marcuzzin; |
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1640: «Era entrato nelle regioni e nel dominio di questa casa la famiglia Drezzavilla, di cui la sign. Anna, vedova del sig. capitano Camillo Faccioli, l’anno 1705 concede faccoltà al sig. Valentino Ellaro inquilino della sua casa in borgo del Fieno, di poter fare la francazione di quei livelli ai quali era soggetta la casa». La francazione avviene il 21 genn. 1746 con L 114 s 6 da parte di Francesco di Biagio Bertosso, acquirente da Margherita ved. di Valentino Ellaro. |
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«Rimase l’antico livello infrancabile di una marca ridotta alle lire di quei tempi (A.S.U., C.R.S., 696, Cattastico... affitti... censiti, 162-165). |
1798, magg. 26 |
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«Essendo l’ecc. Giuseppe q. Biasio Bertossi chiamato col testamento del rev. GianGiuseppe Bertossi, fu paroco di Villalta, publicato li 30 sett. 1772 in note del q. Eugenio Sporeno not. a succedere nell’intiera eredità del rev. Bertossi, professore nella città di Padova, zio di detto ecc. Giuseppe, già in ettà avvanzata, ed essendo in possesso d’esso zio la casa e bottega posta nel borgo del Fieno, ora condotta ad affitto semplice da G.B. Bini caffettiere , che confina a lev. li nob. Colombati, mezz. Lorenzo Cora, a pon. detto Cora ed a tram. il borgo , esso ecc. nipote ha ricercato Giacomo Del Bon mercante se accondiscendesse a prendersi la casa stessa con botega ad affitto enfiteotico coll’esborso di L 300 . Onde Giuseppe q. Biasio Bertossi ha rinunciato al Del Bon la casa e botega ad affitto emfiteotico per l’annuo affitto perpetuo di L 310 » (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1796-1798, 1154, f. 790r). |
1798 |
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Il convento di S. Francesco di dentro esige da G.B. «Bini milanese cioccolataro di qui, sopra la casa di sua abitazione in borgo del Fieno in loco Bertossi l’annuo livello perpetuo in vigor d’istrumento 1404, 15 febbraio di mano dello sp. Giovanni di Missolini L 9 s 6 p 8» (A.S.U., C.R.S., 696, S. Francesco di dentro... Rottolo... 1748, part. 22). |
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Aggiunte seriori dimostrano che il Bini paga sino al 1806 compreso (ibid.). |
1801 |
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«Bini sig. G.B. Bottega da caffè» (Nomenclatura, f. 18v). |
1809 |
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È del caffettiere G.B. Bini (Registro delli aloggi, f. 13v). |
1817, sett. 19 |
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Il cursore municipale riferisce di aver presentato a G.B. Bini la diffida a munirsi di licenza di polizia, per motivi non precisati (A.S.U., C.A. I, 10). |
1822, mar. 2 |
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G.B. Bini presenta progetto di riforma della bottega (A.S.U., C.A. I, 68, 1205 Orn. II C). |
1823 |
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È di G.B. Bini. Vedasi n. 419 (A.S.U., C.A. I, 81/X, 591 Pol. giud. IX D). |
1832 |
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Il capo del terzo quartiere riferisce di aver recapitato al caffettiere G.B. Bini l’avviso n. 1050 «per la remuzione degli effetti ed articoli ingombranti le strade, piazze, selziati» (A.S.U., C.A. I, 193). |
1841, genn. 12 |
° |
Pietro Antiveri vende la casa a Giuseppe Missettini (Atto privato). |
1849, ott. 13 |
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Il dott. Giuseppe Missettini concede in permuta a Caterina Pividori Croattini la casa n. 463 confinante lev. Teresa Luccarni Iuri, mezz. e pon. Leonardo Bianchi, tram. S. Tomaso (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/V, 1893). |
1850, magg. 1 |
° |
Caterina Pividori Croattini e Caterina Zanuttini Cattarossi vendono a Leonardo Bianchi casa n. 463 per austr. L 10000 (not. Giacomo Someda). |
1850, lugl. 22 |
° |
Leonardo Bianchi vende la casa ad Alessandro Urban di Pietro per L 12000 (not. Giacomo Someda). |
1850, sett. 17 |
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È di Alessandro Urban, a due piani di tre finestre; viene alzata. Il n. 420 è di Biagio Iuri, il 464 di Leonardo Bianchi (A.S.U., C.A. I, 487/1850/VI, 5743 Pol. Giud. IX D, con dis.). |
1851, giu. 15 |
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«Comunicato. Alessandro Urban trasporterà nel giorno di domani 16 giugno, in borgo S. Tommaso n. 463 la sua fabbrica di cappelli, aprendo una nuova bottega in cui si troverà pure un ricco assortimento di cappelli di Francia» (“L’alchimista friulano”, 2, XXIV, 15 giu. 1851, 192). |
1852 |
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Appartiene ad Alessandro Urban (Competenze, I, f. 13v). |
1876 |
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Vi ha recapito la ditta di spedizionieri Massaroli e C. (COSMI-AVOGADRO, 91). |
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NOTE |
1 |
Per Giuseppe Bertossi: di MANZANO, Cenni, 37; VERRUA, Le terme, 131-143; ZANON, Lettere a Fabio Asquini, 280. |