1352, mar. 5 |
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«Cum mag. Zulianus cerdo, filius q. Blaxii dicti Pontani de Bivario, emisset a Nicolao q. Cutavini dela Pena, qui fuit de Cremona, Utini commorante, medietatem cuiusdam domus pro indiviso cum una androncella post dictam domum, site in Utino in Porta Nova, cuius domus coherent a duabus partibus1 iura monasterii Mosacensis, ab alia parte strata comunis, sive via publica, ab alia parte d. Pelegrina cognata dicti mag. Zuliani , vendente tutorio nomine Tebaldi et Leonardi fratrum filiorum q. Jacobi Lernussii de Utino, precio duodecim marcharum denariorum aquilegensis monete et centum frixachensium , nunc dictus Nicolaus fuit confessus integre recepisse a dicto Zuliano dictas sex marchas et centum frixachenses » (A.C.U., A.A.O., Mise. CLXXVII, perg. 146, not. Franceschino da Modena del q. Giovanni di Lapo da Firenze). |
1515, lugl. 7 |
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La casa della confraternita dei Tedeschi2 «in borgo del Fieno presso la casa angolare dell’abbazia di Moggio» (JOPPI, Notariorum, XVI, f. 126v, not. Ant. Belloni). |
1792, giu. 2 |
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« Antonio q. Fulvio Merluzzi , innerentemente alla priv. scrittura 20 aprile p.p., seguita tra esso ed il nob. Vincenzo q. Girolamo Fabris , vende all’antedetto nob. Vincenzo Fabris una casa , serve di sua abitazione, posta nella contrada di S. Tommaso , specificata nella perizzia e stima giurata 23 apr. del pubbl. per. Giuseppe Clochiatti . La vendita viene fatta pel prezzo di d 2006 L 1 s 18 » (A.S.U., N., Tommaso Stella, 10128, IV instrom., 277, f. 345v — 347r). |
1793, ott. 12 |
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Vicenzo q. Girolamo Fabris la vende a Pietro q. Giacomo Venuti per d 2006 L 1 s 16 (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4806, II instrom., 76, f. 123r — 124v). |
1793, dic. 21 |
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Pietro Venuti dichiara di aver acquistata la casa per Leopoldo q. Marzio Verizio (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4806, II instrom., f. 125r). |
1796, giu. 17 |
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L’ospedale concede in enfiteusi a Leopoldo Verizio casa in borgo del Fieno, «qual confina a lev. e mezz. con casa e corte di detto Verizio, pon. con casa del sig. Giacomo Galante, ed alle monti strada del borgo » (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10320, II instr., 123, f. 168v, con misura e stima del pubbl. per. G.B. Cappello, f. 169v — 173r). |
1801 |
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Sig. Leopoldo Verizio (Nomenclatura, f. 18v); poi Cassacco (Registro anagrafico, f. 18v). |
1809 |
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È di Nicolò Cassacco impiegato (Registro delli aloggi, f. 13v). |
1809, nov. 28 |
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In seguito ad atto oppignorativo del 2 sett. 1809, vien messa all’asta, senza esito, la casa, per il debito di L 1130,99 di Leopoldo Verizzo (A.S.U., C.N., 80, Asta). |
1813, mar. 30 |
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Nicolò Cassacco alla congregazione municipale: «abbisognando di riattamento la stabilitura delle finestre esterne della casa di abitazione del sottoscritto, posta in contrada S. Tommaso al c. n. 461, chiede il permesso di poter far eseguire il riattamento». Il progetto è approvato (A.S.U., C.N., 180). |
1838, giu. 30 |
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Nicolò Cassacco vende la casa a Teresa Brunelleschi Braidotti (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, riconosciuto dal notaio citato il 5 luglio 1839, come nell’atto del 26 giugno 1841; vedasi infra). |
1841, giu. 26 |
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« Teresa Brunelleschi Braidotti vende alli fratelli don Bortolo, Giuseppe e G.B. q. Nicolò Cassacco la casa posta in contrada S. Tommaso, marcata col c. n. 461 tra confini a lev. Canetti e parte eredi del fu Bearzi, a mezz. casa e corte fu Galateo di proprietà del legato istituito dal fu sig. Giuseppe Antivari, ora possesa dal sig. Angelo de Rosmini, a pon. eredi Galateo ed a tram. la contrada S. Tommaso . Questa vendita viene fatta per L 20850» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4827, 3678). |
1842, mar. 15 |
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«Li fratelli G.B., Giuseppe e don Bortolo q. Nicolò Cassacco, proprietari della casa situata nella contrada di S. Tommaso al c.n. 461, hanno divisato di disporre due mezzadi di casa ad uso di bottega. Occorre la ridduzione dell’esterna facciata nel prospetto risultante dagli uniti tipi». Il progetto è approvato a condizione di alcune modifiche suggerite (A.S.U., C.A. I, 342/IV, 1532 Orn. II C, con dis.). |
1846, sett. 1 |
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« Mons. Bartolomeo, Giuseppe e G.B. q. Nicolò Cassacco vendono al sig. Gaspare Salvadori la casa n. 461 . Questa vendita viene fatta per austr. L 14000 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4840, 6825). |
1850, sett. 10 |
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« Gasparo q. Giovanni Salvadori vende al sig. Odorico q. Odorico Bearzi la casa d’abitazione n. 461 , quale confina a lev. rappresentanti Cannetti e parte eredi del fu Antonio Bearzi, mezz. Rosmini Angelo, pon. eredi Galante ed a tram. la calle di S. Tomaso . La vendita viene fatta per il prezzo convenuto in austr. L 17300 » (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/V, 2123). |
1852 |
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Appartiene a Enrico Bearzi (Competenze, I, f. 13v). |
1865 |
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È di Paolo Gambierasi, viene riformata (A.M., Ornato, 1865-1873). |
1865 |
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«La casa Gambierasi fu costruita a nuovo nel 1864 per disegno dell’ing. G.B. Locatelli. Il bel negozio di libraio fu aperto nel 1865» (Picco, Udine vecchia. Via Cavour, 3). |
1876 |
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Libreria di Paolo Gambierasi3 (COSMI-AVOGADRO, 98), segnalata anche nel 1883 (AVOGADRO, 147). |
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NOTE |
1 |
Di una casa in una posizione analoga tratta un rogito del 19 apr. 1341: «Leonardus q. d. Gabrielis Iohannis Cuculuçe de Utino precio septem marcharum cum dimidia et denariorum sexaginta , quod totum ipse fuit contentus integre habuisse a Candido q. Philipussii de Utino, vendidit eidem Candido unum livellum perpetuale medie marche denariorum aquilegensium de fictu, super una domo sita Utini, quam possidet dictus emptor, cuius hii sunt confines: a duabus partibus possidet d. abbas de Mocio, a tercia Jacobus de Civitate, Utini commorans, et a quarta est via publica , solvendo annuatim in festo nativitatis Domini vel octo diebus post eidem Candido, dictam mediam marcham cum iure spangandi » (A.S.U., C.R.S., 586/1, perg. n. 12, not. Leonardo di Antonio da Udine). Sui Coculuzza: JOPPI, Udine prima del 1425, VI. |
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2 |
Per i rapporti fra Udine e l’Austria nel Medioevo: von ZAHN, Studi friulani. Sulla confraternita: JOPPI, Udine prima del 1425, IX. |
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3 |
Per il Gambierasi: Esposizione, 12. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BATTISTELLA, Udine nel secolo XVI, 243; TAGLIAFERRI, Struttura, 163. |