1488, ott. 25 |
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«— D. Rizardus de Fontebono legum doctor et ser Antonio q. ser Adalgerii de Coloreto iudices confinium pro anno presenti huius magnifice communitatis — ad instantiam — ser Francisci a Maniacho notarii Utinensis et Baptiste aromatarii de Utino eius fratris, viso loco ubi nunc reparari et aptari facit unam apothecam sub porticibus loci nuncupati Cortine, Utini, — declaraverunt quod — ser Franciscus notarius et ser Baptista aromatarius fratres possint — super fundamento veteri reduci facere angulum — apothece directa linea, prout apparebat fundamentum antiquum in loco ubi ante scalas quas de presenti removeri faciunt ipsi ser Franciscus notarius et ser Baptista aromatarius — tanquam nihil ex terreno comunis occupantes et nemini aggrevationem facientes» (Annales, XXXVII, f. 142r). |
1718, genn. 15 |
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«Casa di canton sula piazza del Vino fu Maiarona —. In stamparia —. In botega —» (A.S.U., Arch. Venerio, 3, Asse della facoltà... Venerio, n. 13, f. 20v, f. 22v). |
1728, magg. 18 |
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In Udine, nella casa degli infrascritti on. Gallici1 dirimpetto alla pubblica fontana (Annales, CV, f. 161v). |
1753 |
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L’edificio appare gravato di un livello a favore dell’ospedale di S. Maria della Misericordia: «— Eugenio e fratelli Gallici q. — Francesco pagano di livello a nadal —, al nome degli eredi q Camillo Maniago, contadi L 4 s 13 p 4 specialmente sopra una casa comprata dalla fratterna nella — contrada di Cortina da Lonardo orevese l’anno 1441, 29 maggio, nod. ser Giacomo de Querin» (A.C.U., A.A.O., Cattastico... 1753, f. 383v). |
1766, mar. 18 |
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Alessandro Rota: pianta della zona in contrada Bellona, fatta redigere dai Gallici, che chiedono un appezzamento di suolo pubblico (B.C.U., ms. QQQ. XXXVI, f. 114). |
1783, magg. 15 |
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Alessandro Rota: pianta della casa dei fratelli Gallici che chiedono un appezzamento di suolo pubblico contiguo alla loro abitazione sul lato meridionale (B.C.U., A.C.A., ms. X.LXXXVI, c.109r). |
1801 |
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Marco Gallici, stampatore (Nomenclatura, f. 17v). |
1809 |
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È dello stampatore Marco Gallici (Registro delli aloggi, f. 13v). |
1812, ott. 30 |
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Bernardo Vicario, perito dell’ufficio municipale, denuncia al podestà lo stato di pericolo per la casa n. 444 a causa del crollo della gronda. Spiega che «il maggior proprietario è Antonio Tami» (A.S.U., C.N., 179/XIX). |
1813, ott. 22 |
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Leonardo q. Valentino Prisani “capomurero” chiede il permesso di intraprendere alcuni lavori tra i quali anche il riatto della gronda (A.S.U., C.N., 180, 51950 Orn.). |
1817, genn. 20 |
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Leonardo Presani fu Valentino chiede di poter fare alcuni lavori alla casa 444 che era stata di Marco Gallici, e poi, messa all’asta, acquistata dal marchese Mangilli; l’altra mezza era ancora dei Gallici. È constatato che la casa è in condizioni di imminente rovina (A.S.U., C.A. I, 10/XIII). |
1817, febbr. 6 |
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Leonardo Presani alla congregazione municipale: «con — lettera 2 febbr. corrente n. 474, codesta congregazione municipale ordinò la istantanea riparazione o demolizione della casa n. 444, creduta di mia ragione, perché minaccia crollo e compromette la pubblica sicurezza —. Lo scrivente — dichiara — che non le spetta altrimenti una tale riparazione o demolizione, non essendo il proprietario di quella porzione di casa che minaccia rovina, ma semplice dettentore — avvisando che la proprietà della stessa appartiene al sig. Marco q. Eugenio Gallici, domiciliato in borgo di Treppo al n. 1732 —» (A.S.U., C.A. I, 10/XIII, 560 Orn. II C). |
1824, giu. 25 |
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Progetto per l’acciottolato delle calle Bellona, con topografia della zona, ad opera di Valentino.Presani. Nella pianta è visibile l’angolo dell’isolato verso NE, che il Presani, senza accennare ai confini dei fondi per le case 443 e 444, indica genericamente col nome di casino (A.S.U., C.A. I, 148/XV, Strade)2. |
1825, apr. 1 |
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Verbale della deputazione d’ornato, che «procede — ad esaminare il progetto del sig. Leonardo Presani — per la riforma della casa al c.n. 444, cioè dell’attuale casino, sul quale si trova ad osservare che la facciata faciente angolo nella strada del duomo manca di unità di carattere per l’ — anacronismo che risulta dal basamento di forma gottica e dei sovraposti piani di forme rettangolari inusitati ai tempi gottici. Osserva però che tal difetto non potrebbe togliersi senza obbligare il proprietario a demolire la parte attualmente edificata, ed a continuare la gottica decorazione, ciò che porterebbe la conseguenza nel primo caso d’una spesa non comportabile dal proprietario e nel secondo un gravissimo incomodo in quanto di luce e ventilazione alle stanze superiori difetti proscritti dagli usi e costumi presenti —». Da notare che alla seduta partecipa, oltre a G. Mangilli e C. Antonini, anche Valentino Presani (A.S.U., C.A. I, 100, Fasc. 1825/I/Provvidenze generali). |
1828 |
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Vi aveva sede il casino (A.S.U., C.A. I, 148/XV, Strade). |
1834 |
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Leonardo Giuseppe q. Valentino Presani pagano annue L 4 s 13 p 4 all’ospedale sopra una casa sita in borgo di Aquileia interno in loco sig. Marco Gallici, loco altri Gallici, loco ser Francesco de Maniago nodaro, loco donna Giacoma moglie di messer Marco e figlia q. bercandari (A.O.U., Ospitale C1. Quaderno livelli, decime, conti. Principia 1834). |
1845, lugl. 22 |
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È dei fratelli Presani q. Leonardo (A.S.U., C.A. I, 390/VI, 4286 Orn. II C, con dis. firmato dal capomastro G.B. Riva). |
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L’arch. Valentino, il dott. Giuseppe, Antonia maritata Pertoldi, Teresa «sono necessitati a far seguire la mutazione di luogo delle tre finestre a perpendicolo nella loro casa —. Questo lavoro rende più regolare la facciata dalla parte di sud — ovest —». Il disegno è firmato dal capomastro G. B. Riva. Il progetto è accettato con la variante «che il portoncino di ingresso fosse paimenti innalzato al livello delle — laterali — finestre» (A.S.U., C.A. I, 390/VI, 4286 Orn. II C, con dis.). |
1852 |
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La casa appartiene agli eredi del fu Leonardo Presani (Competenze, I, f. 13v). |
1867 |
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È dell’avv. Leonardo Presani (A.S.U., C.A. I, 843/XII, 5829 Pol. Giud. II, con diss., firmato dall’ing. Lodovico Zoratti). |
1867 |
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Fascicolo di pratiche relative alla vertenza fra l’avv. Presani e la vicina Rosa Marangoni Beltrame. La composizione avviene il 10 luglio 1867 (ibid.). |
1883 |
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Caffè Corazza (AVOGADRO, 139). |
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Gestione dei fratelli Dorta (ibid.). |
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NOTE |
1 |
Nella zona aveva avuto bottega anche l’editore e libraio Lorenzo Lorio, come ricorda una testimonianza del 2 apr. 1611: «In Udene, appresso la fontana del palazzo, cioè nella bottega di ser Lorenzo Lorio libraro» (B.C.U., ms. 1339, f. 86v). |
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2 |
Vedasi n. 443. |
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BIBLIOGRAFIA |
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COMELLI, L’arte della stampa, 166; CORGNALI, I nostri vecchi caffè, 112; D’ARONCO, Ottocento udinese, 40, 43; MEDEOSSI, L’arte tipografica, 928-929; PILOSIO, Aspetti dionisiaci; SACCOMANI, Il ristauro della loggia, 50; VALENTE, Il Corazza di Udine; VATRI, I caffè di Udine, 106. |