Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
425
    Nota che, dal confronto dei documenti, sembra che, in antico, sieno stati di un solo proprietario i n. 423, 424, 425, 426.
1387, giu. 13   «Actum Utini in contrata putei S. Iohannis in domo habitacionis olim Leonardi de Topis de Utino» (A.S.U., N., Nicolò del fu Giovanni, 5130, Vacch. istr. 1386, f. 35r).
1452, apr. 2   «Bartolomeo chirurgo e medico q. Francesco ciroico Spilimbergo abitante a Udine, vende al nob. Giovanni q — Mattiusso di Colloredo per d 50, — casa di muro coperta di coppi in Udine con corte», confinante «da una parte colle case che furono dell’abbazia di Moggio1 cioè verso borgo del Fieno», dall’altra con Alvise Strassoldo, di Erasmo di Udine, di Gaspare figlio naturale di Nicolò Strassoldo e «internamente con le case già di ser Costantino de Iseppis di Verona2 al presente di Zuanne di Mels, avanti la strada pubblica» (JOPPI, Notariorum, IX, f. 184r — 184v).
1500, febbr. 23   «— Ser Dionysius q. ser Bertrandi ex consortibus Toppi — vendidit — sp. d. Francisco3 — domum sitam Utini prope ecclesiam maiorem iuxta viam publicam, iuxta hortum nob. ser Nicolai de Candidis —, iuxta domum ven. capituli Utinensis et iuxta hortum sp. d. Prosdocimi et fratrum comitum Purliliarum4 —». (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, Istr. 1496-1533, f. 173v - 175r).
1505, ag. 8   «Il dott. Francesco da Janis di Tolmezzo conviene con m. Giacomo q. Lorenzo di Carona, lapicida abitante in Udine» circa la costruzione della «porta anteriore della sua casa» e della «balconata o finestra grande sopra detta porta e la porta posteriore della sala — con pietre d’Istria. Il lavoro sarà stimato dal nob. Luigi della Torre e da m. Giovanni lapicida de Faedis. Per caparra gli dà d 12» (JOPPI, Notariorum, VII, f. 56v, not. Francesco Porzio).
1536, genn. 14   «Utini in contrata Dominorum in edibus habitationis infrascripti emptoris». L’acquirente è Antonio del fu ser. Bernardino Tonini (A.S.U., N., Francesco Porzio, 5446, Istr. 1535-1538, f. 11r - 11v).
1537, lugl. 17   «Utini in contrata Dominorum sive de Artificibus in domo olim preclari doctoris Francisci de Tulmetio» (JOPPI, Notariorum, XII, f. 52r).
1542, magg. 16   «Actum Utini in vico Zoioso in camera inferiori aedium» dei fratelli Bernardo e Battista del fu Gerolamo di Colloredo (A.S.U., N., Germano Belloni, Istr. 1538-1542, f. 169r).
1693   Le sorelle Ianis, Laura in Nicolò de Brandis e Maria in Egregis vendono a Bernardino Beretta «una casa di ragione ereditaria d’esse — sorelle, situata nella contrada Savorgnana —; confina a lev. con li nobb. — Bernardino e fratelli Caratti; a mezo dí col nob. — Antonio Borali, a pon. con la strada — di detta contrada et alle monti con il sig. G.B. Tomasini —» (A.S.U., N., Nicolò Aloi, 8108, IV instr., f. 17v - 20r).
1720, febbr. 21 * «Fatto in Udine, in casa del — co. Beretta, nella contrada Savorgnana» (A.S.U., N., Nicolò Aloi, 8109, X instr., f. 15v).
1744   «Beretta Francesco, scrittore5, cedette la sua casa al cugino Bernardino Beretta, quale casa era posta di rincontro ai Toppo» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 192).
1780, dic. 30   Antonio Beretta vende «casa e mobili a Pietro fu Daniele Cargnelli (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9791, XVII instrom., 1999, f. 2919r - 2920r).
1801   Ecc. sig. Pietro e fratelli Cargneli (Nomenclatura, f. 16v).
1809   Appartiene a Pietro Cargneli (Registro delli aloggi, f. 12v).
1809, lugl. 10   Pietro Cargnelli vende la casa n. 425 a G.B. q. Domenico Moro per L 22206,07. «Confina a lev. — Lodovico Valvason, fu De Marco loco Fanzago e parte — il sig. avv. Gian Maria Benvenuti fu Romano, mezz. — detto sig. di Valvason fu Sarmede, pon. — contrada Savorgnana ed a tram. G.B. Orgnani —» (A.S.U., N., Domenico Cosattini, 10563, 45).
    Ora Moro, poi Bearzi (Registro anagrafico, f. 10v).
1815, giu. 20 * La deputazione d’ornato al podestà di Udine: «Alla casa — n. 425 in contrada Savorgnana c’era in addietro un fanale, il quale veniva acceso ogni qualvolta s’accendevano gli altri —» (A.S.U., C.A. I, 1826, 4471 Pol. II).
1826, giu. 17   È di Domenico Moro. Domanda di poter riformare la facciata (A.S.U., C.A. I, 100/1826/II, 2092 Orn. II C, con dis.).
  * «Il totale prospetto della casa sarà stabilito e biancheggiato o ricoperto d’una tinta aurora — Alli scuri delle porte, e finestre sarà applicata una tinta ad oglio di colore verde imperiale» (ibid.).
1852 * Appartiene a Domenico Moro (Competenze, I, f. 12v).
     
NOTE 1 n. 462, 421, 422, 423.
  2 Un rogito del 10 genn. 1421, del not. Giovanni del fu Tommaso, è redatto «prope plateam ante stationem ser Constantini speciarii» (A.S.U., N., Giovanni del fu Tommaso, 5150, vacch. istr. 1420, f. 99. Per la figura di questo speziale: LIRUTI, Notizie, IV, 357.
  3 Per il dott. Francesco Janis: LIRUTI, Notizie, IV, 399-400.
  4 Il della Porta commenta tra parentesi in calce: «Questa notizia forse non appartiene a questo numero, ma al 428».
  5 Per Francesco Beretta: LIRUTI, Notizie, IV, 337-339.
     
STUDI INEDITI   PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, p. 56.