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Il luogo dove sorgeva la chiesa di S. Barbara, e tutta la attuale piazza XX Settembre, erano occupati da case dei signori della Torre. |
1511, febbr. 27 |
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La plebe udinese, aizzata da Antonio di Savorgnan assalí, saccheggiò ed incendiò le case dei signori della Torre accusati d’essere fautori dei Tedeschi accampati presso la città. |
1540 |
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Girolamo della Torre ricostruisce il palazzo. |
1580 circa |
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I della Torre vendono il palazzo ad Antonio di Martino Marchesi, mercante di origine tedesca che aveva negozio di ferramenta in Mercatovecchio all’insegna del “Gesú”. |
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I Marchesi ridussero il palazzo in bella forma ed innalzarono la chiesetta dedicata a S. Martino. |
1612 |
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Morto il figlio di Antonio, senza figli maschi, il palazzo toccò a Caterina, unica figlia, moglie di Giulio della Torre. |
1717 |
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Lucio della Torre è condannato a morte con sentenza 19 luglio, il palazzo confiscato ed abbattuto, meno la chiesa. |
1717, ag. 27 |
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La statua d’Ercole, che ornava il cortile del palazzo, è trasportata in Piazza Contarena (Florean). |
1717, sett. 2 |
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È trasportata la statua di Caco (Venturin). |
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Gli orti e il giardino furono venduti ai Savorgnan della Bandiera poi ereditati dai Toppo, l’area del palazzo ridotta a piazza detta del Fisco, dove il 16 nov. fu eretta la colonna d’infamia con la scritta: «Lucio della Torre / bandito dall’Eccelso / Conseglio de’ X / per gravissime colpe / di lesa Maestà». |
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La chiesa, già spogliata dei quadri e delle campane venduti dal co. Lucio, fu concessa al corpo dei bombardieri, che la dedicarono a S. Barbara. |
1797 |
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Sciolto il corpo dei bombardieri, la chiesa fu spogliata della facciata in pietra e ridotta a privata abitazione. |
1799, apr. 18 |
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L’intendenza di finanza di Venezia riconosce la proprietà nel co. Lucio Sigismondo della Torre del fondo detto piazza del Fisco e della chiesa di Santa Barbara, come da sentenza 26 genn. 1799 a favore del co. della Torre contro la fraterna di S. Barbara1. |
1799, lugl. 28 |
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Il municipio fa demolire la colonna d’infamia e la piazza è adibita a mercato di polli, pesci e carni. |
1812, magg. 13 |
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Rizzardo, mons. Enrico canonico, Antonio e Raimondo fratelli della Torre figli del defunto Lucio vendono, per it. L 12000, a Giuseppe q. Francesco Antiveri «l’intiero fondo fu palazzo — della Torre con fabbrica sopra dalla parte di mezzodì — composta da un locale fu chiesa — di S. Barbara con due fabbricati laterali —. Confina — a lev. con gli eredi di Toppo, mezz. con la contrada — dell’Ospitale, pon. con la contrada Strazzamantello, ed a sett. con — Antonio del fu — Pietro Pilosio» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10589, 662). |
1815, ag. 4 |
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Istanza di Giuseppe Antiveri per poter ridurre ad abitazione la chiesa di S. Barbara2 (A.S.U., C.N., 180, Orn., 4376; il disegno, citato dal documento, non è allegato). |
1835, ott. 2 |
°° |
Richiesta per l’apertura di una porta di Pietro A. qm Giuseppe (A.S.U., C.A. I, 236/1835/XVI, 5004 Orn. II C, con dis.). Il disegno è firmato da «floretti giovani muratore». |
1864 |
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Gli Antiveri vendono la piazza ai fratelli Angeli. |
1868 |
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I fratelli Angeli vendono il fondo al Municipio, che lo adibisce a mercato dei grani. |
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NOTE |
1 |
Il ms. della Porta cita come fonte un vol. 95/111 degli Acta, inesistente. |
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2 |
Anche nell’Arch. della Porta, 12, Palazzo Torrioni, esiste un preventivo, redatto da Luca Andreoli, per la trasformazione della chiesa in un’abitazione privata. |
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STUDI INEDITI |
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CILLO, Le confraternite, 60; FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 37, 43; RAIMONDI, Gioia preziosa, p. 1. |
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BIBLIOGRAFIA |
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GANZER, Orafi, 357-358; JOPPI, Descrizione del palazzo Marchesi, 124-126; di MANIAGO, Guida, 59; Parti prese ... 1880, 50; PICCO, La antica piazza del Fisco; PICCO, Gli orefici; RIZZI, Storia... Il Seicento, 36, 83; de RUBEIS, Catalogo, 2 (1937), 10, 16; 3 (1937), 13; 4 (1937), 8. |
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ICONOGRAFIA |
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MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, n. 51. |