1448 |
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Era di Francesco Pellizzaro (Arch. Pilosio). |
1542-1604 |
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Della Scalettera ed eredi (ibid.). |
1607-1629 |
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Di Antonio Marchesi (ibid.). |
1630-1742 |
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Del co. della Torre. Fu di Variente Percoto, poi di G.B. D’Ancona, indi di Bortolo Farlati. Nel 1717 la possedeva il sig. Pietro Pensier (Arch. Pilosio). |
1726, lugl. 29 |
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Testamento di Pietro del fu Francesco Pensier: «Per ragion di legato lascia a Valentina sua attual consorte che possa vita sua natural durante goder la casa di propria abitazione di lui testatore con l’orticelo assieme colli annui prò . Per ragion di legato, doppo mancata Valentina , lascia la casa al capellano pro tempore della chiesa della Pietà » (A.S.U., C.R.S., 778/1, Pietà, f. 29v — 30v). |
1731, ag. 29 |
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«Il sig. G.B. q. Carlo D’Ancona ha venduto al sig. Bortolo q. Bernardino Farlati di S. Daniele una casetta nella contrada Strazzamantello, dirimpetto a quella che gli è stata venduta dal q. Raimondo Basso, quale confina dalla parte di lev. con casa fu di ragione Vezzi, ora Masotti, a mezz. la piazza del Fisco Torriano, sol a monte la strada della contrada ed ai monti casa Masotti» (A.S.U., N., Francesco Tracanelli, 8493, XXIII instr., f. 21v — 22v). |
1755 |
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La casa è di don Pietro Antonio e fratelli q. Bortolo Farlatti (dall’atto del 1783, vedasi infra). |
1756, apr. 2 |
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« La casa confina a lev. sig. Giuseppe Bassi, tram. Bassi». La facciata su Strazzamantello era lunga m 3,90, verso la piazza m 17 (Arch. Pilosio). |
1758, febbr. 27 |
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Il sig. Giuseppe Gallici q. Antonio vende al sig. Nicolò Tassis q. Benedetto «una casa posta nel borgo di Strazzamantello, fra quella dell’ecc. Antonio Pilosio e l’altra dei sigg. fratelli Tomada e la bottega posta nel giardino sotto le case Gailatteo» (A.S.U., N., Giuseppe Marchi, 9270, Istr. 1757-1763, f. 19r — 19v). |
1758, febbr. 28 |
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Il Tassis cede la casa a Pilosio: casa in contrada Strazzamantello, confina a lev. Antonio Pilosio, mezz. parimenti, pon. Strazzamantello, ai monti Francesco Tomadi. La facciata è lunga m 8,51. Ha tre finestre per piano (Arch. Pilosio). |
1783 |
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Per giudizio di graduazione passa a Nicolò Comuzzi. Ritorna poi ai Farlatti in seguito a sentenza d’appello. Quindi passa ad Andrea Pilosio creditore dei Farlatti (A.S.U., N., Giovanni Lorio, 10117, I instr., 58, f. 91r - 93r). |
1785, magg. 4 |
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« Andrea q. Mattia Pilosio vende alli nob. Giuseppe e mons. Arrigo Sabbatini la casa posta nella piazzeta del Fisco e contrada di Strazzamantello che confina a lev. con casa dell’ecc. Antonio Pilosio fu Bassi, a tramontana con casa di detto Pilosio fu pur Bassi ». Questa casa era stata dei Farlatti, passò ai creditori, quindi in Nicolò Comuzzi. Fu restituita ai Farlati che nel 1783 la cedettero ad Andrea Pilosio (ibid.). |
1801 |
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Co. Stefano Sabbatini (Nomenclatura, f. 16v). |
1806, apr. 28 |
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« Con locazione 15 aprile 1805 li coo. mons. Antonio canonico e Steffano, zio e nipote Sabbatini, concessero in semplice affitto una loro casa al n. 406, situata nella piazza del Fisco , al sig. G.B. Tedeschi, che la tiene ad uso di osteria . Determinatisi li coo. Sabbatini di alienare la casa, non hanno mancato di far precorrere al nominato affittuale Tedeschi l’estragiudiziale . Non avendo il Tedeschi data alli coo. una risposta , essi coo. mons. Antonio e Steffano Sabbatini hanno venduto al sig. Antonio Pilosio la casa n. 406 . Questa vendita hanno fatto pel prezzo di d 3300 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9980, XL VIII istr., 3706, f. 4801r — 4802v). |
1809 |
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È di G.B. Tedeschi negoziante (Registro delli aloggi, f. 12v). |
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Vi abita l’oste Domenico Deotti (ibid.). |
1809, magg. 15 |
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È di Antonio q. Pietro Pilosio (Arch. Pilosio, VII, p. 85). |
1811, apr. 26 |
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Marianna Piccoli chiede ed ottiene la licenza per l’esercizio di osteria al n. 406 «ove un tempo conducevasi l’osteria di Antonio Cerni» (A.S.U., C.A. I, 183, 2694 Pol. 20). |
1812, dic. |
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Osteria “Al deserto” (Esercenti). |
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Condotta da Francesco Cipelli, ivi domiciliato, viene considerata di prima categoria (ibid.). |
1827, sett. |
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Lettera a Giuseppe Antivari: «Vi son d’avviso che Antonio Pilosio aderisce di buon grado di concedervi a pigione per due anni li suoi due granai nella casa fu Bassi, posta in contrada Strazzamantello verso la mercede annua di lire centosessanta austriache . Giacomo Taddeo agente» (A.S.U., Arch. Pilosio, XVIII, f. 8r). |
1832 |
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Il capo del terzo quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa alle venditrici di sottogola Anna Gossi, Caterina Venuti e Rosa Toffoli l’avviso 1050 circa la «remuzione degli effetti ed articoli ingombranti le strade piazze, selziati» (A.S.U., C.A. I, 193). |
1837, mar. 20 |
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È di Antonio q. Pietro Pilosio. Domanda di poter riformare la facciata (A.S.U., C.A. I, 269/III, 1408 Orn. II C). |
1837, lugl. 10 |
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Il Pilosio chiede l’autorizzazione per cambiare il progetto; al pianterreno, al posto di cinque pilastri, ne vorrebbe solo quattro, naturalmente riducendo anche a quattro le finestre in asse nei piani superiori. Il permesso è accordato «malgrado la sconvenienza di un numero pari di vani», nella speranza che «il proprietario riformi l’altra sua fabbrica adiacente uniformandovi il disegno della presente e che presto o tardi si possa anche alla destra protrarre l’edifico colla medesima uniformità» (A.S.U., C.A. I, 269/1837/III, 1408 Orn. II C, con dis.). |
1838, apr. 28 |
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Antonio Pilosio presenta progetto di riforma della facciata verso la piazza del Fisco. L’approvazione è concessa con l’augurio che sia continuata l’architrave anche in questa parte verso la piazza, come fu eseguito nell’altra verso la contrada (A.S.U., C.A. I, 285/1838/VII, 2109 Orn. II C, con dis.). |
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Il disegno è firmato da «valentino driussi murero». |
1843, dic. 19 |
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Vedasi n. 405. |
1849 |
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«Nel negozio di Candido e Nicolò fratelli Angeli, situato nella contrada Strazzamantello di facciata al caffè della Costanza, oltre un ricco deposito di tele e telette della sua fabbrica in Udine, vi ha un assortimento di panni della rinomata fabbrica di Schio, a prezzi convenienti» (“Il Friuli”, 16 nov. 1849, 4). |
1852 |
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Vedasi n. 405. |
1917, ott. |
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È di Angeli. Viene distrutta da un incendio. |
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BIBLIOGRAFIA |
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CORGNALI, I nostri vecchi caffè, 113; della PORTA, Udine scomparsa, 41-42; ERMACORA, Provino Valle, 308; Un grande istituto, 369-372; MAGRINI, Memorie, 62; PICCO, La antica piazza del Fisco; VALENTE, La vergogna, 12; VALENTINIS, Udine che si rinnova, 177-180; VATRI, I vecchi caffè di Udine, 108. |