1557, magg. 28 |
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«Eques d. Iacobus de Arrigonibus1 q. d. Bartholomei dedit ser Iohanni q. mag. Iacobi de Zuch de loco Scampli in valle Engedine mercatori Utini unam domum Utini sitam in contrata Spellavillan, sive potius Squarzamantello, quæ ab oriente terminat cum domo heredum q. d. Thomæ Pacis et cum angiportu in quo respicit quædam porta magna huic domui livillatae spectans et exiens in ipsam andronam nominatam de San Thoma, ab aquilone cum domo eiusdem equitis, a sole exeunte cum strata publica et a septentrione adheret domui cuiusdam mulieris cognomine La Zampina, a parte anteriori et a posteriori aliis domibus eiusdem equitis» (Not. Biagio Sauroniano). |
1739, mar. 31 |
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«— Francesco Tracanelli — reloca — a — Odorico Tal e Zuanne Salice compagno tutte le stanze e siti terranei ed in primo solaro del corpo della casa di sua propria abitatione in questa città —, cioè la bottega con stampa, sive mezzado a dietro, cantina a questo annessa, l’uso del portico dentro e fuori del portone, e del portone stesso, e la corte nel primo ingresso salvo l’uso del passalitio al — locatore e suoi domestici: necnon il camerone sopra la strada in primo appartamento con la sala annessa, cucina nella parte posteriore con le due camere e terrazza contigue, riservato ad uso del medesimo — Traccanelli il nicchio sotto la scala che scende al secondo appartamento: Dà inoltre — a detti Tal e Salice compagno l’altra botteghetta picciola sopra la strada, con facoltà ai medesimi di poter far nelli muri della stessa tutti quei fori che si rendessero necessari all’uso di quella. Et ciò per anni vinti da principiarsi al giorno di domani —» (A.S.U., N., Francesco Tracanelli, 8530, Locazioni, ricevuta redatta da Giacomo Pilosio). |
1744 |
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«La casa già posseduta dai Candidi passò da Pontone Brugni, morto senza successione, al cognato Francesco Tracanelli» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 177). |
1759, mar. 20 |
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Domenico Tal, erede del fu Odorico, ottiene il rinnovo del contratto. Il locatore risulta ancora Francesco Tracanelli (A.S.U., N., Francesco Tracanelli, 8530, Locazioni). |
1766, ag. 25 |
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«Stato presente della restata casa o sia appartamento — di raggione del nob. sig. Marco del q. sig. Francesco Tracanelli» (ibid.). |
1773, mar. 26 |
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«Francesco Tracanelli — ha — venduto — al sig. Antonio Bernardinis, abitante in questa città —, una stanza a piè piano incorporata nella casa — posta — in contrada di Strazzamantello; qual stanza confina a lev. e mezz. detto Tracanelli, vendendo egualmente la metà del muro di lev. annesso a detta stanza, perché possa — detto — Bernardinis alzarlo quanto occorre per appoggiare una fabbrica contigua che è per erigere —. Questa vendita fa — pel prezzo — di L 230 —» (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9788, VIII istr., 609, f. 1234r -1234v). |
1778, mar. 14 |
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Il comune affitta «la facoltà di raccogliere il lezzo nella contrada del pio ospitale e in quella di Strazzamantello, che dalle case furono Tracanelli, ove esiste la bottega di caffè detta del Moro, s’estende sino all’oratorio del Ss.mo Crocefisso» (A.S.U., C.A., 3/69). |
1801 |
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G.B. Maranzana. «Caffè del Moro» (Nomenclatura, I, f. 15v). |
1809 |
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È di G.B. Cipriani caffettiere (Registro delli aloggi, f. 12v). |
1810, lugl. 28 |
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Vi fu un incendio nella casa del caffè del Moro, casa Cipriani (A.S.U., C.N., 182, 1197 Pol.). |
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«Nel giorno d’ieri, alle ore tre circa antimeridiane, si è manifestato un gravissimo incendio nella caffetteria di G.B. Cipriani, nativo di Cormons —, situata in — Strazzamantello, contrassegnata del n. 403, portante l’insegna al “Caffè al Moro” —» (ibid.). |
1812 |
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Caffè del Moro (Esercenti). |
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Locale di terza categoria di proprietà di G.B. Cipriani, il quale ha aperto anche una ostelleria di seconda categoria (ibid.). |
1814, mar. 26 |
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«G.B. Cipriani — concede con titolo di semplice affittanza al — sig. Michiele Fedele — li seguenti locali sottoposti alla casa di detto Cipriani sita in — Strazzamantello, al c. n. 403, cioè la bottega per uso di caffetteria unitamente al biliardo piantato nella stessa, non che il mezzado aldidietro della medesima, due camerini in corte, una fetta di scalla e picciola stanza per carbonera. La — affittanza sarà duratura anni tre —» (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10327, 1207). |
1832 |
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Il capo del terzo quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa alla venditrice di pane D. Pellarini l’avviso n. 1050, concernente «la remuzione degli effetti ed articoli ingombranti le strade, piazze, selziati» (A.S.U., C.A. I, 193). |
1844, mar. 19 |
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Lucia q. Giuseppe Casi, erede della zia Caterina Casi, ved. di Leonardo Maranzana, vende a Michele q. Gaspare Fedele caffettiere porzione della casa n. 403 per L 28500. La casa era proprietà Maranzana dal 1774 (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4833, 5416). |
1852 |
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Appartiene a Michele Fedele (Competenze, f. 13v). |
1876 |
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Vi ha recapito l’ingegnere Antonio Regini (COSMI-AVOGADRO, 97). La casa ospita l’offelleria Panciera, la macelleria di Leonardo Ferigo e il laboratorio della modista Regina Contieri (COSMI-AVOGADRO, 104, 100, 102). |
1883 |
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Caffè “Al corso d’Italia” (AVOGADRO, 139). |
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Accanto al caffè, che è gestito da Angelo Cei, esiste l’offelleria di Valentino Panciera (AVOGADRO, 150). |
1917, ott. |
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Caffè al Moro. È distrutta da un incendio. Sulla facciata di questa casa esisteva uno stemma Arrigoni, oggi trasportato in museo. |
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NOTE |
1 |
Per la famiglia Arrigoni: MONTICOLI, Cronaca, 70-71; L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, B.C.U. ms. 642, p. 172-173. |
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BIBLIOGRAFIA |
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CORGNALI, I nostri vecchi caffè, 113; DELLA PORTA, Toponomastica, 40; VATRI, I caffè, 108. |