1723, sett. 26 |
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Bortolo Betani, proprietario della casa in angolo fra via Strazzamantello e via del Fieno, domanda di poter mettere tre colonne a sostegno del muro verso la contrada del Fieno ora poggiato sopra antichissimi modiglioni in legno sporgenti (Acta, LXXVI, f. 71v - 72r). |
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I lavori sono affidati al capomastro Presan, che ne ha tracciato il disegno (ibid.). |
1800, mar. 2 |
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I deputati della città all’i.r. governo generale: «Nel centro di questa città esiste una casa di ragione del sig. Antonio Antivari cittadino udinese, che forma angolo sopra quattro strade anguste, e delle più frequentate, per una delle quali passar deve direttamente anche la posta di Vienna. Era già tempo che, considerata universalmente la casa medesima mal sicura, e bisognosa di riparazione, avevano li deputati della città fatto insinuare con urbani uffizi al proprietario tale urgenza, quando nell’anno 1791 si combinò il passaggio di S.M. imperiale, del granduca e granduchessa di Toscana e di SS.MM. Siciliane, partecipato dall’ex veneto senato al n.h. luogotenente Francesco Rota nei termini significanti, che risultano dalle lettere ducali 26 febbraio 1791 —. Tenendo la strada postale, doveva il passaggio stesso seguire sotto la detta casa: conobbero perciò li deputati di quel tempo che convenisse darsi il piú serio pensiero a tanto oggetto; sicché, avuta dal loro protomuraro Francesco Piva la relazione 4 marzo 1791 — che manifestava un spaventoso pericolo prossimo, lo rassegnarono ai riflessi del — luogotenente, mentre l’Antivari stava in un villaggio fuori della giurisdizione della città. Non avendo voluto riportarsi all’opinione del proto, parve alla sua prudenza di destinare il — ten. col. Antonio Ferro a riconoscere con visione locale lo stato vero di essa casa, tanto piú che il senato con altre lettere ducali 10 marzo suddetto — gli aveva raccomandato efficacemente di dare le opportune disposizioni al comodo e sicuro passaggio dei Sovrani». Seguono le notizie relative all’ordine di demolizione, all’esecuzione parziale della stessa, alla causa mossa successivamente dall’Antivari per l’operazione alla quale è stato costretto e che egli ritiene inutile. Il fascicolo contiene copie degli atti relativi. Tra queste esiste anche la copia della stima del «capomuraro della città» Francesco Piva in data 4 marzo 1791 e copia della relazione in data 20 marzo 1791, del “capomuraro” Luca Andreoli sui lavori fatti nella casa (A.S.U., C.A., 20/14). |
1801 |
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Antonio Antivari. «Casa atterrata» (Nomenclatura, f. 15v). |
1809 |
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È del mercante Giacomo Brunetta (Registro delli aloggi, f. 12v). |
1825, giu. 8 |
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Relazione dell’ing. Duodo al delegato provinciale Stratico: «Visitati i lavori che si stan facendo pel negoziante di filoni sig. Brunetta nella casa di sua ragione formante colle proprie facciate di tramontana e levante l’angolo della strada che dal portone detto di Poscolle guida alla piazza detta del Fisco, vidi nel muro di tramontana con la limitrofa casa di battirame, una fenditura. Prescindendo dalla sua tenuità, e dal niuno strapiombo di quei muri, molti altri sono gli indizi che la mostrano avvenuta prima dei visitati lavori; bensí all’adattamento da non molto praticato alla casa del battirame fu intonacata per la parte compresa tra gli archi del portico esterno e le finestre del primo piano, ma sotto l’intonaco si rileva che esistessero». La relazione prosegue in forma particolareggiata. Ne risulta che il capomastro Antonio Battigelli e il proprietario hanno accettato i consigli tecnici (A.S.U., C.A. I, 100, 2091 Orn. II C). |
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Segue, due giorni dopo, lettera del delegato alla congregazione municipale con la trasmissione dei consigli del Duodo (ibid.). |
1832 |
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Il capo del terzo quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa al salsamentario P. Mazzoli l’avviso 1050 «per la remuzione degli effetti ed articoli ingombranti le strade, piazze, selziati» (A.S.U., C.A. I, 193). |
1852 |
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La casa appartiene a Giuseppe Ferrari (Competenze, I, f. 12v). |
1917 |
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Distrutta da un incendio. |
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BIBLIOGRAFIA |
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VALENTINIS, Udine che si rinnova, 118. |