Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1432, sett. 22   «Compra del pio hospitale1 da Iervasuto calligaro de Poscollo del censo de marcha una et danari 15 —» (A.S.U., Arch. Confrat. Calzolai, Rot. 458, f. 71r).
1569, apr. 1   Divisioni fra i figli di Girolamo Caimo: «— case poste in Udene in Strazamantello, qual furno del q. ecc. mess. Ludovico Merlo nostro barba —» (A.S.U., Arch. Caimo, 9/Assegno delle porzioni paterna e materna fatta da Caimo nob. Girolamo ai propri figli Giacomo, Camillo, Giambattista e Claudio, autografo di Camillo Caimo, f. 1v).
1594   «Nob. sig. Francesco Candido in loco del sig. Lodovico et del sig. Candido dottor e de mess. Zuan Battista Candido2, come heredi del sig. Thomaso, pagano ogni anno a nadal de livello contadi L 5 s 2 p 8 sopra una casa murada, solerada et coverta de coppi, posta in Udine in borgo de Grazzan dentro, apresso li heredi che fu di Iacuz Bruschis alla parte di sora, apresso ser Leonardo Bevilaqua alla parte de sotto, la qual fo de ser Antoni de Brunaz, alla parte de dredo lo muro castellano della terra et per avanti la via publica» (ibid.).
1676, ag. 6 * «Fatto in Udine, nella contrada di Strazzamantello, in casa del nob. sig. Camillo Caimo —» (A.S.U., C.R.S., 546, Rot. 390, Istr. e test., f. 80v).
1682, mar. 24 * «Fatto in Udine, nella contrada di Strazzamantello, in casa del nob. et ecc.mo — Filippo Caimo» (A.S.U., C.R.S., 546, Rot. 390, Istr. e test., f. 90v).
1697, ag. 10 * Disegno di Pietro Briante, che quella del padre, redatto l’11 giugno : planimetria del complesso di edifici modo corrispondenti alla zona (B.C.U., Arch. Torriani, 77).
1744   «Girolamo3 morν celibe; la sua casa fu comprata da G.B. d’Ancona, abitata da lui — e dai suoi generi Guerra; essa è sita quasi di faccia al palazzo Torriani» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 177).
1750, dic. 26   Livia ved. di Giuseppe Marco Guerra ed i figli Gasparo, G.B. e Rosa ed i consorti Guerra vendono ai fratelli Giacomo e Giuseppe Patrizio «la casa con li cortivi ed orto — qual è in parte di ragion feudale — in essi pervenuta per forma d’instr. 4 sett. 1717 e fu acquistata dal nunc q. — ser G.B. D’Ancona padre ed avo materno respettive —. E ciò per il — prezzo di d 4518 L 5 s 5 —» (A.S.U., N., Giuseppe Marchi, 9270, I instr., f. 25v — 27v).
1787, apr. 14 * Nella cancelleria del comune di Udine Patrizio Patrizio s’impegna anche a nome del fratello: «— Gli eredi — Patrizio stante la intimazione a loro fatta ieri presentare dagl’ill.mi — deputati di questa — città, si dichiarano di assumere in loro gli occorrenti lavori sopra il muro enunciato nella medesima, sempreché il muro stesso venga ad essi rinunziato a loro beneficio e maleficio — sicché passi in assoluta proprietà e dominio; accettando innoltre essi eredi la dichiarazione fatta dalli — deputati, rispetto alla demolizione, sino al coperto delle loro case, del muro posto sopra il Portone del torrione in detta intimazione nominato; implorando per tutto ciò dall’autorità — l’opportuno decreto —» (A.S.U., C.A., 20/12).
1789   I Caimo abitavano in Strazzamantello «dirimpetto al palazzo Torriano demolito».
    Furono eredi gli Agricola, la casa la vendettero a Marco Guerra beccaro (B.C.U., ms. 1305/9, f. 8r — 8v)
1801   Patrizio Patrizio, e stallo (Nomenclatura, f. 15v).
1809 * Appartiene al negoziante Patrizio Patrizio (Registro delli aloggi, f. 12v).
1817, mar. 6   «Il sig. Vicenzo del fu — Giulio Schiavi con privata scrittura 18 genn. ultimo dec. — fece acquisto dalle mani delli sigg. Patrizio e rev. don Giacomo fratelli Patrizio e del sig. Giuseppe, figlio di detto — Patrizio —, di vari beni stabili; evvi pure anche la casa dominicale di essi — Patrizio con fabbricato ed utensili per filanda di seta, fondo, cortivo ed orto, il tutto sito nella contrada di Strazzamantello —; ma non trovando esso Schiavi di suo interesse di trattenere in sé tra gli altri beni esso stabile ad uso dominicale ha spiegata intenzione di privarsi di quello ed è venuto — a proposizione — col sig. Luigi Andrea Delfino — di questa città, il quale si è dichiarato di aderire all’acquisto —. Vincenzo Schiavi — colla facoltà dell’intavolazione od inscrizione ne’pubblici libri —, vende al — sig. Luigi Andrea Delfino — la sudetta fabbrica di muro, coperta di coppi con fabbriche interne inservienti ad uso di stalla e fenile, stuffa per galette, coperto sopra colonne per legnara, altro coperto pure sopra colonne con fornelli per filanda di setta, fondo, cortivi due —, orto grande ed altro piccolo, il tutto unito situato con la fabbrica familiare nella già contrada di Strazzamantello — al c. n. 395 —; confina a lev. case delli sigg. Domenico Cecconi, Antonio Policardo, Prospero Verzegnassi e figli del fu — G.B. Antivari e la contrada di Strazzamantello, a mezz. il sig. Pietro q. Giuseppe Antivari, pon. detto — Antivari, alveo della roia —, ed eredi del fu Francesco Trittonio ed a tram. eredi Trittonio, borgo di Poscolle fra il Portone e ponte, fabbrica della Torrata sopra detto Portone e figli del sig. G.B. Antivari; altra fabbrica sulla contrada di Strazzamantello, che comprende portici sulla strada, bottega affittata al sig. Amerlici, cantina, mezzadi tre —, lisciara, legnara e sottoportico d’ingresso a pie’ piano, scala nobile va in primo appartamento e scala familiare va fino alli granari, sala, camere, cocina, tinello in primo appartamento, sala e camera con oratorio, in secondo appartamento, tre — granari sopra con soffitta sulla fabrica bassa a tram. e camerino e solaro bastardo sopra li tre granai grandi con li accessori tutti destinati all’uso dell’intiera fabbrica — non separabili senza lesione e stabili per destinazione, cioè quanto si trova distintamente descritto nell’indicato stato e grado — 3 corr. preso dal sig. Vincenzo Moro perito — compresa poi anche — la specchiera stabilmente attaccata nel muro di lev. della camera in primo piano a tram. della scala che guarda la stessa contrada Strazzamantello; escluso — l’armarone d’albeo dipinto con quattro portelle, — dodici bertoele snodate, serature due e scanzie interne, che esiste nella sala in secondo piano, mobilmente appoggiato al muro di tram. —. Quest’assoluta — vendita — fatta viene per il prezzo — d’it. — L 40000 —» (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10629, 2078; alleg. stato e grado del pubbl. per. Vincenzo Moro in data 1 ag. 1816).
1819, nov. 16   È di Luigi Andrea Delfino (A.S.U., C.A. I, 35/V, 4396 Orn. II C, con dis.).
  * Il proprietario chiede il permesso «di ridurre quattro stanze ad uso di botteghe, tre delle quali sono situate in piazza del Fisco nel suo abitato al c. n. 395, guardano a lev., e la quarta viene ad avere il suo prospetto al vento di tram., sotto la torre dell’antica città, senza strada conducente nel borgo di Poscolle —». Il Delfino ottiene il permesso per le prime tre, non per la quarta «sotto la torre della città, poiché a quel punto troppo vedesi frequentata quella via e quindi potrebbe rendersi di qualche pericolo ai ruotanti ove per qualche accidentalità ivi più d’uno s’incontrassero». A ciò aggiungasi che, «potendosi ritenere di pubblica ragione la muraglia da rompersi per l’apertura della porta e balconata», il permesso dovrebbe essere concesso dal consiglio comunale (ibid.).
    Il 17 marzo 1820, Luigi Delfino presenta nuovo progetto, che viene approvato (A.S.U., C.A. I, 35/V, 920 Orn. II C).
1825, giu. 6 * Luigi Andrea Delfino presenta una nuova richiesta di riforma: «Le due botteghe facienti parte della mia casa — sulla piazza del Fisco al c. n. 395, site in angolo di tramontana del portone d’ingresso, deggiono servire ad uso diverso da quello che servono attualmente. È quindi necessario che sia riformato il loro prospetto —». La domanda è accolta (A.S.U., C.A. I, 100, Orn. II C, con dis.).
1829, febbr. 8 * Luigi Andrea Delfino chiede ed ottiene l’autorizzazione per «aprire una porta e una finestra nel muro rimpetto al piazzale — del Fisco, faciente parte della di lui casa d’abitazione al c. n. 395 —» (A.S.U., C.A. I, 89/X, 553 Orn. II C, con dis.).
1832, apr. 20   Tra le case del sig. Luigi Andrea Delfino, al n. 395, e la nuova che sta per costruire al n. 394 il sig. Pietro Antiveri, il Delfino ha desiderio di fare una fabbrica in continuazione della vecchia. Il progetto comprende un arco e sopra due finestre per piano (A.S.U., C.A. I, 193/XI, 1683 Orn. II C, con dis.).
1836, mar. 2 * «— Luigi Andrea del fu Giuseppe Delfino — vende — al sig. Pietro del fu Giuseppe Antivari4 — la casa di muro, co­perta di coppi —, contigua pure di muro, co­perta di coppi, dal medesimo fabbricato da nuovo ed attualmente tenuto in semplice affitto dal sig. Gaspare Turchi —, posta — in contrada Strazzamantello — col c. n. 395, 395 A, avente un ingresso sul borgo Poscolle —, come fu acquistata da esso — Delfino dal sig. Vincenzo del fu Giulio Schiavi —, fra i confini a lev. case delli sigg. Giuseppe Cicone, erede del fu Antonio Policardi, Verzegnassi, figli del fu G.B. Antivari e la contrada di Strazzamantello, parte piazza del Fisco, mezz. l’acquirente — Pietro Antivari, pon. lo stesso — Antivari, alveo della roia pubblica e nobili — Moroldi, eredi del fu co. Francesco Tritonio, borgo di Poscolle fra il Portone e ponte, fabbrica della Torratta sopra il detto Portone e figli del fu G.B. Antivari —. Questa vendita — fatta viene per il prezzo — di it. — L 63000 —» (A.S.U., N., Giovanni Giusep­pe Clochiatti, 4820, 1715).
1837   Viene allargato il portone (A.S.U., C.A. I, 269/1837/III, 1057 Orn. II C, con dis.).
  °° Il disegno è firmato da «floretti giovanni murat.re».
  * La domanda di Pietro Antivari, inoltrata il 28 febbraio, presenta una vera e propria riforma della facciata, proponendo di apporre un cornicione, «aggiungere a due finestre due cornici corrispondenti alle altre opposte —, ingrandire il portone d’ingresso e chiudere le due finestre laterali al medesimo» (ibid.).
1837, lugl. 8 * A Pietro Antivari «preme — di costruire una fabbrica ad uso di stalla» nella parte verso la roggia. Il permesso è accordato (A.S.U., C.A. I, 269/1837/III, 3951 Orn. II C, con dis.).
  °° Il disegno è firmato da «Floretti giovani».
1837, ag. 21 * Pietro Antivari comunica alla congregazione municipale la sua decisione di sospendere i lavori «al sito dove che segui la demolizione della — Torrata del Porton di Poscolle», riservandosi di presentare eventualmente un nuovo progetto (A.S.U., C.A. I, 269/111, 4972 Strade IV).
1837, ag. 27 * Nuovo progetto Antivari. Costui essendo «possessore — dello spazio ch’era — del sig. Luigi Delfino, al filo del Portone di Poscolle ora demolito e che fa parte del c.n. 395, ha divisato di costruire una fabbrica —». Precisa che nell’anno in corso intenderebbe edificare solo «quella parte ch’è relativa al piano terra» (A.S.U., C.A. I, 269/111, 5106 Orn. II C, con dis.).
    L’ingegnere capo dell’ufficio provinciale delle pubbliche costruzioni, interpellato in merito dalla congregazione municipale, concorda sull’opportunità di procedere ai lavori: «È anzi mestieri che sia eseguito il lavoro con sollecitudine per provvedere anche alla sussistenza della casa contigua della stessa ragione Antiveri affittata alla vedova Cedran, che per la sospesa rimarginazione dell’altra, su cui verte la domanda, trovasi puntellata contro i ritagli della vecchia facciata Marchiolli, de’ qua­li, perciò non si può continuare la demolizione —». La deputazione d’ornato approva il progetto (A.S.U., C.A. I, 269/III, 5421 Orn. II C).
1837, sett. 1 °° «Prospetto della Casa attuale del Sig. Antivari verso la Piazza del Fisco» (A.S.U., C.A. I, 269/1837/III, 3101 Orn. II C, con diss.). Il disegno è firmato da «Pietro Salvador Cozzio Murero».
1843, febbr. 12 * «— Anna Kirker Antivari — vende — al — nob. G.B. dott. de Rosmini di Trieste —, casa con fondi relativo e cortile, compresi fabbricati ad uso di stalle, rimessa, fienili, cantine, il tutto costrutto di muro, coperto a coppi, sita — contrada Strazzamantello, marcata col c. n. 395, 395 A —, che ora furono ad uso di locanda coll’insegna della “Stella d’oro”, fra i confini a lev. casa di questa ragione fu Ciconi, eredi del fu Antonio Pollicardo, Verzegnassi, Canziani, contrada Strazzamantello e parte piazza del Fisco, mezz. legato Antivari, pon. legato stesso, alveo della roia — e nob. — Moroldi loco Tritonio ed a tram. eredi Tritonio, borgo Poscolle e Canziani —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4831, 4726).
1843, giu. 5 * «Per forma del contratto 12 febbr. 1843 — coi coniugi — Pietro Antivari e Anna n. Kircher, il nob. G.B. de Rosmini, avvocato in Trieste, diventò cessionario dei crediti che essi coniugi professavano verso — Giuseppe Francesconi locandiere di qui —. Diventò altresì il — de Rosmini cessionario del locale ad — uso di locanda — coscritto al n. c. 395 e 395 A — ed essendo subentrato nei diritti della locazione 14 genn. 1843 —, è egli creditore delle pigioni decorse da 15 febbraro ultimo e decorribili sino a 11 nov. 1843 nel ragguaglio di L 4000 all’anno —» (A.S.U., ., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4831, 4887).
1843, ott. 4   «Giuseppe Francesconi, in relazione alla facoltà riservatasi — coll’art. II della transitiva convenzione 5 giugno — in atti del not. Clochiatti, si dimette col giorno d’oggi dall’uso e conduzione della casa e sue adiacenze, con pavimenti netti, in cui egli esercitava locanda in questa città, coll’insegna della “Stella d’oro”, sotto li n. 395, 395 A, lasciandola a libera disposizione d’esso nob. de Rosmini, ed a tal effetto ha già consegnate le chiavi all’incaricato Uria —, le supellettili e mobili ch’erano comprese nell’inventario con stima annesso alla predetta convenzione — ed ha consegnato pure altre mobilie di biancheria, stoviglie, rami e coltri specificati —. Inoltre esso Francesconi cede al de Rosmini — i giuochi tutti e campanelle relative con cordini di ferro esistenti nei fabbricati dimessi e ciò pel valore d’accordo stabilito in austr. — L 200 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4832, 5107, con inventario e stima).
1843, ott. 30   «Carlo de Rosmini per carta privata rinuncia al fratello Angelo de Rosmini la sua porzione di proprietà — e casa in Udine alli c. n. 395 e 395 A e contigua al 479, per L 111000, acquistate del padre loro — col contratto 12 febbr. 1843 —» (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7, Rep. I, f. 27r, 289).
1847, genn. 2   È di Angelo di G.B. Rosmini (A.S.U., C.A. I, 422, 11 Orn. II C, con dis.).
  * Viene concesso il permesso di eseguire lavori nella casa «in vicinanza del borgo di Poscolle» (ibid.).
1876   Caffè “Alla Costanza” e “Grande albergo d’Italia” (COSMI-AVOGADRO, 85, 87).
  * Il primo è gestito da Girolamo Turrini, il secondo da Carlo Bulfoni e Agostino Volpato (ibid.). Nell’edificio è ospitato il negozio dei fratelli Conti (COSMI-AVOGADRO, 90).
1883   “Albergo d’Italia” e “Caffè Meneghetto” (AVOGADRO, 137, 139).
  * II primo è gestito da Bulfoni e Volpato, il secondo da C. Quargnali (ibid.).
1890-1936   Albergo d’Italia.
     
NOTE 1 dei Calzolai.
  2 Su Giovanni Candido: CERGNEU, Cronache, 44; LIRUTI, Notizie, 11, 218-225; di MANZANO, Cenni, 47-48; MARCHETTI, Il Friuli, 198-211; P. SOMEDA de MARCO, Notariato, 63-64; Sulla famiglia: MONTICOLI, Cronaca, 35.
  3 Caimo.
  4 Per la famiglia Antivari: KECKLER, Industria serica, 299.
     
BIBLIOGRAFIA   de BENVENUTI, Le epigrafi, 35; de BENVENUTI, Iconografia, 49; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 120-121; CORGNALI, I nostri vecchi caffè, 113; D’ARONCO, Ottocento udinese, 40, 43; ERMACORA, Guida, 183; PICCO, La antica piazza del Fisco; V., Cresce il prestigio di Udine, 32-33; VALENTINIS, Udine antica, 9; VATRI, I caffè di Udine, 108.