1584, lugl. 24 |
° |
Lodovico Codroipo e Vincenzo suo figlio vendono a Giovanni Francesco e fratelli Deciani q. Tiberio le case in Grazzano con corte, stalla, orto confinanti davanti la roggia, dietro con le case che furono del q. Beltrame Milliana, di sopra l’androna che va in Poscolle, di sotto le case dei sigg. Valentinis e Antonini e l’orto di Giovanni Porzio, per d 3400 (Not. Alfio Gallazio). |
1710, apr. 17 |
* |
«Con instrom. 18 marzo 1709 per mano del sp. Lonardo Pontone nod. , acquistarono col titolo di goder il nob. Spinaldo Schiavetti ed il sig. Daniele Benaglio, di lui genero, dai nob. Deciano padre e Tiberio figlio Deciani una casa nel borgo di Grazzano con corticella et horto annessa a quella di loro habitatione, per il prezzo di d 150 , oltre che l’obbligo che s’assunsero li Schiavetti e Benaglio d’impiegar ducati duecento nel ristoro necessario d’essa casa et L 15 s 10 che promisero corrispondere d’annuo livello ai Deciani per capital di ducati cinquanta » (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunelleschi, 8300, V instr., f. 32r — 33v). |
1711, magg. 24 |
* |
«Nelle dissonanze corse per l’effettuazione della scrittura seguita fra li nobili Deciano e figli Deciani con il co. Lodovico Camuccio sopra la vendita della casa de’ sigg. Deciani, posta nel borgo di Grazzano , massime per riflesso delle stime seguite con notabile discrepanza , le parti si sono composte che cassata la prima scrittura 4 sett. 1710 , s’habbi a passar ad un nuovo contratto , cioè che li Deciani habbiano a consegnar la casa con l’annessa casetta, cortivi, horti e stanze, nulla cosa eccettuata, al co. Lodovico Camuccio a titolo di godimento, come pure tutti quei mobili che saranno accordati, de’ quali dovrà farsi un diligente inventario ». |
|
|
«Inventario delli mobili che lasciano li nobb. Deciani al co. Lodovico Camuzzi ». |
|
|
Vi sono precisati anche i soggetti dei quadri: |
|
|
«Ritratto d’huomo. Si legge nel medesimo. Decianus Decianus iuris utriusque doctor ętatis suę anno XLVI. Tiberius nepos anno VI, MDCXXII; con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto di donna. Si legge: Elena Blancona Deciana annorum LXII. 1685, con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto d’huomo. Si legge: Tiberius Decianus d.c. comes et eques et in Patavino gymnasio Cęsareo interpres primarius ętatis suę LXIX anno Domini 1578, con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto di donna. Si legge: Helena Floria Deciana obiit ętatis anno IIL, MDCXXIX, con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto d’huomo. Si legge: Hortensius Decianus ętatis anno XLIII, Iohannes Franciscus filius ętatis anno IV, anno Domini MDCVII, con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto d’huomo. Si legge: Iohannes Franciscus Decianus iuris utriusque doctor ętatis anno LIII anno Domini MDCXX, con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto d’huomo. Si legge: Roncadinus Decianus ętatis suę anno LI. Francischina nepotis, ętatis anno VI, MDXCII, con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto d’huomo. Si legge: Iohannes Franciscus Decianus, anno XLII, Hortensius filius ętatis anno V 1579, con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto d’huomo. Si legge: Nicolaus Decianus iuris utriusque doctor ętatis suę LVII. 1588, con profili dorati nella soaza. |
|
|
Ritratto di bella donna con turbante in testa, con profili dorati nella soaza, di grandezza compagno delli sopradetti. |
|
|
Ritratti d’huomo piϊ piccoli delli sopranominati, con soaza di peraro senza tinger, tutti compagni, n. 8. |
|
|
Ritratto di bella donna di meza statura, con soaza di peraro senza tinger, compagno di grandezza delli otto qui sopradetti. |
|
|
Ritratto d’huomo sopra la porta in fazza alla scalla, grande piϊ d’ogn’altro, con profili dorati nella soaza; in detto si legge 1656. |
|
|
Quadri di paesetti con soaza di peraro senza tinger, mezani, n. 4. |
|
|
Tutti li quadri nella salla sono n. 24 ». |
|
|
Segue un «inventario di quello che non è stato considerato nelle stime fatte, ma che le parti si erano di ciò risservato d’aggiustarsi. |
|
|
Nel camerino verso il borgo: |
|
|
N. 1. Sfrisi a torno il medesimo, sotto il solaro a chiaro scuro, soaze tutte a torno sotto il sfriso dipinte, a terra le sue fascie et la fazzada del balcon tutta dipinta con una colona per parte e colonelle sotto verso il balcon, a torno la porta i suoi profili tutti a chiaro scuro. |
|
|
Nella camera annessa fornita di cori d’oro, che si lascia al co. Camuzzi. |
|
|
N. 2. Sfrisi a torno della medesima con sfoiami e figure a chiaroscuro, soaze attaccate al solaro dipinte e soaze sotto il sfriso pur dipinte, in fazzada delli balconi dipinto, due colonne; una per parte della mappa, et colonnelle sotto li balconi, la nappa dipinta dalle parti a chiaroscuro et in mezo l’arma deciana, con sfoiami per quanto è tutta la maschera colorati et alle porte profili a torno. |
|
|
Nel tinello annesso. |
|
|
N. 3. Tutti li muri dipinti con vasi, con fiori e fruttami, soprafascia e sotto colonelli intrecciati con rami e profilo a torno le pareti. |
|
|
Nella camera annessa verso la corte. |
|
|
N. 4. Soaza dipinta da tre lati di detta camera grande, maschera della nappa dipinta con l’arma deciana. |
|
|
Nella camera verso il borgo in canton dell’androna. |
|
|
N. 5. Sotto balconi dipinti con profili a torno li medesimi, nappa tutta dipinta con in mezzo l’arma deciana e telaro in tela avanti il larise dipinto capisce fra la cornice di pietra. |
|
|
Nella camera verso la corte et androna. |
|
|
N. 6. Soaze da tre parti dipinte et sopra n. 9 statue di stucho vernisate tutte buone a meza vita, cioè testa e busto con il suo nicchio al muro dipinto dove capiscono, cioè una cappa per ognuna fazzada verso li balconi della corte tutta dipinta con sopra e sotto tutti tre li balconi dipinto e la nappa con l’arma deciana con figure e dalle parti tutto dipinto. Nel mezado sotto l’oltredetta camera verso la corte et androna. |
|
|
N. 7. Soaze a torno tutto il medesimo con profili dorati, sfrisi sopra nel muro a chiaro scuro, nella fazzada delli balconi tutta dipinta compagna del sfriso e sopra la nappa l’arma deciana con figure e sfoiami, telaro in tela, dipinto con figure et architetture fra la soaza di pietra. |
|
|
Nell’altro mezado verso il borgo. |
|
|
N. 8. Sfrisi a torno tutto il medesimo colorati, la fazzada delli balconi tutta dipinta di figure, e panno a torno la nappa, con l’arma deciana in mezo, con telaro in tela dipinto di figure et architetture fra la soaza di pietra. |
|
|
Sotto il portico. |
|
|
N. 9. Quattro statue di stucho sopra le porte tutte buone, due grandi e due piϊ piccole a mezza vita, cioè testa e busto. |
|
|
Nel mezado grande verso il borgo annesso al mezado. |
|
|
N. 10. Soaze grandi con profili dorati e dipinte da tre lati del medesimo, sfriso di tolle tutto a torno dipinto colorato, con altra soaza sotto il solaro tutta dipinta, con sopra la nappa l’arma deciana, sotto balconi dipinti con profili a torno, telaro in tela dipinto fra le soaze di pietra, et sopra le tre porte dipinto nel muro, et sopra quella va nel camerino oltre la pittura una statua di stucho grande a meza vita, cioè testa e busto con modeon sotto e fascie al pian terraneo da tre lati dipinte di color di pietra macchiata. |
|
|
Nel mezadino. |
|
|
N. 11. Sotto e a torno il balcon dipinto a chiaro scuro, cantinella per attaccar quadri dipinta da tre lati del medesimo e dall’altro dipinto in muro, nei quattro cantoni n. 4 vasi con fruttami dipinti colorati, sopra il balcon dipinto una coppa con modeoncin senza la statuetta e dalla parte opposta con la statuetta di stucho. |
|
|
Nel mezado verso la corte a ponente. |
|
|
Soaze sotto il solaro tutte a torno dipinte, altra soaza piϊ bassa grande dipinta rossa e turchina, la fazzada verso li balconi tutta dipinta con sotto e sopra li balconi et sopra la nappa l’arma deciana et a parte della medesima con colonne dipinte sopra le tre porte n. 3 statue di stucho a meza vita, cioè testa e busto con modeon sotto et in muro dipinto il nicchio con una cappa per ognuno. |
|
|
Io Deciano Deciani. |
|
|
Io Tiberio Deciani. |
|
|
Io Giovanni Francesco Deciani » (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunelleschi, 8300, VI instr., f. 34v — 40r). |
1711, giu. 8 |
|
Il nob. Deciano Deciani e Tiberio e Giovanni Francesco suoi figli concedono a godere al co. Lodovico Camucio la loro casa d’abitazione nel borgo di Grazzano con la casetta annessa. Segue inventario dei mobili e descrizione di pitture ornanti la casa (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunelleschi, 8300, VI instr., f. 30v — 40r). |
1711, dic. 23 |
|
Il co. Lodovico Camucio concede a godere «alli coo. Gulielmo e Vicenzo fratelli Monaci le case già d’habitatione dei Deciani poste nel borgo di Grazzano, assieme con la casetta annessa, habitata già dal sig. Steffano Trevisano et hora dal sig. G.B. Zuchi, cortivi orti e stalle ; item cede ai coo. Monaci li mobili tutti che si contengono nell’inventario registrato » (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunalleschi, 8300, VII instrom., f. 18v — 25v). |
1712, apr. 27 |
* |
I coo. Vincenzo e Guglielmo Camucio concedono «a titolo di goder iure liberi - al sig. G.B. Zuchi la casetta dei Deciani contigua alla casa grande d’habitatione dei conti per d 400 » (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunalleschi, 8300, VII instr., f. 56v — 57r). |
1718, nov. 30 |
* |
«Con instrom. di man mia 8 giugno 1711, relativo a scrittura privata di 24 magg. precedente, li nob. Deciano, Tiberio e Francesco padre e figli Deciano diedero a goder al co. Lodovico Camucio la loro casa nel borgo di Grizzano con l’altra casetta annessa, cortivi, horti e stalle attinenti per ducati cinquemille . Rissolse il co. Camucio di rinontiar le case stesse alli coo. Guglielmo e Vicenzo fratelli Monaco e con istrom. 23 dic. dell’anno predetto seguν la renontia . Da quel tempo sin al presente li coo. Monaco hanno goduto le case . Hora gl’antedetti Deciani, havendo venduto tutte le case predette alli nobb. Nicolò e Carlo fratelli Gabrielli , il co. Guglielmo Monaco reconsegna alli Deciani tutte le case predette, cortivi, horti e stalle attinenti » (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunalleschi, 8301, XIII instr., f. 8r - 10v). |
1719, apr. 25 |
* |
«Devenendo li nob. Deciano q. Tiberio Deciano, Tiberio, Giovanni Francesco, Lorenzo e molto rev. don Benedetto, di lui figlioli, alla stipulazione del contratto di vendita già mesi formato et in maggior parte effettuato con li nob. Nicolò e Carlo fratelli q. Tomaso Gabrieli alienano alli predetti Gabrieli le case già di loro habitatione poste nel borgo di Grazzano con la casetta annessa, tenuta dal sig. G.B. q. Leone Zuchi, cortivi, horti, stalle et adiacenze tutte alle medesime aspettanti che furono con contratto a godere 8 giugno 1711, di mano del sig. Francesco Brunaleschi nodaro concesse al co. Ludovico Camutio, in cui con simil contratto subintrorono li coo. Guglielmo e Vicenzo fratelli Monaci; quali case confinano a lev. con contrada detta de’ Brenari, a mezo dν con la strada del borgo di Grazzano mediante l’alveo della roggia, a pon. parte con la piazzetta che serve per andar alle case del nob. Antonio Valentinis et alla casetta tenuta per il sig. Zuchi, e parte con detto sig. Valentinis, et alli monti cogl’heredi q. Girolamo Fontanini . Et questo per lo prezzo in riflesso alla stima Spinelli riferita nel contratto Camutio di d 8000 » (A.S.U., N., Bernardino Zeraffino, 8217, XXV instr., f. 43v — 44v). |
1744 |
|
«Gabrielli. Hanno la casa che fu prima dei Deciani poi dei Monaco; essa è sita a mano destra subito passata l’androna Brenari» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 177). |
1760, lugl. 6 |
* |
Domanda di Carlo Gabrielli per espurgare la roggia davanti alla propria casa: «Da chi io feci l’acquisto della casa fu Deciani in Grazzano, la quale ha le fondamenta di pietra viva, che inservono l’arzere alla publica roia, credei mio dovere, come fu dei sigg. Deciani, di far seguire alle occorrenze l’espurgo dell’alveo » (A.S.U., C.A., 1/2 n. 120). |
1801 |
|
Co. Nicolò Gabrieli (Nomenclatura, f. 15v). |
1805 |
* |
Pianta della casa: «Luogo dominicale dei coo. Gabrielli tra borgo Grazzano e contrada Brenari » (B.C.U., ms. 852). |
1809 |
|
Proprietà di Nicolò Gabrieli. Abitazione del prefetto (Registro delli aloggi, f. 11v — 12r). |
1813, dic. 20 |
° |
Si attende l’arrivo del principe Reuss che alloggerà in casa Gabrielli (A.M.U., Ornato 1813-1816). |
1814, febbr. 12 |
° |
In casa Gabrielli, in Grazzano abitava il conte di Thurn, commissario civile (A.M.U., Ornato 1813-1816). |
1835 |
* |
Recapito del medico fisico Bortolo Aprilis (A.S.U., C.A. I, 237/XII). |
1844, febbr. 9 |
|
Vedasi n. 381. |
1845, giu. 21 |
|
Vedasi n. 381. |
1846, genn. 17 |
|
È di Leone Luzzatto (A.S.U., C.A. I, 406/11, 387 Orn. II C, con dis. firmato dall’ing. Ballini). |
|
|
Il Luzzatto chiede ed ottiene il permesso di spostare il portone di accesso al proprio fondo «sul quale, erasi in ritiro costruito l’attual muro di cinta perché separato fosse l’ingresso della casa a sinistra dall’orto a destra, a toglimento di reciproca sevitϊ, dacché l’antecessore proprietario formato avea dal corpo di fabbricato a sinistra una distinta ragione dal fondo ortivo, per cui si ha l’accesso a destra, e che ora si vogliono riuniti » (ibid.). |
1852 |
* |
Proprietà di Leone Luzzatto (Competenze, I, f. 11v). |
1856, ag. 6 |
* |
Pietro Magistris «divenuto proprietario delle case e fondi fu nob. Gabrieli, situate in angolo tra il borgo Grazzano di Udine e la calle de’ Brenari, contrassegnate coi c. n. 382, 539, e volendo nella parte di fondo che corrisponde verso la calle de’ Brenari erigere un nuovo fabbricato ad uso di filanda a vapore da situarsi al II piano », presenta progetto. La deputazione d’ornato giudica «molto lodevole la proposta fabbrica» (A.S.U., C.A. II, 66/1856, 5473 Orn. II C, con diss.). |
|
°° |
Il disegno è firmato da « Giuseppe Barbetti Capo Mastro Muratore pella Edificazione» e Giuseppe Zandigiacomo. |
1856, sett. 5 |
* |
Approvazione del progetto da parte dell’ingegnere municipale (A.S.U., C.A. II, 66, 262). |
1863, mar. 23 |
* |
Relazione di stima dei caseggiati e adiacenza della «massa oberata» di Pietro Magistris, compresa la filanda: « Sezione I. Fabbricato principale di signorile abitazione, eretto da muri solidi, perimetrali e divisori e coperto da coppi a due pendenze. Comprende due vaste cantine sotterranee ed il piano terra, porticale e, lateralmente ad esso, a lev. due stanze divise fra loro dal filo della scala di pietra; dall’altro lato del porticale, tre stanze, piccolo stanzino, andito e luogo per ritirata. Nel primo piano comprende salone sopra il porticale, al lato di lev. di detto salone, due stanze e scale, a pon. tre stanze, cucina con focolaio e spazzacucina. Secondo piano: si divide in tre campate mediante muri fino al coperto; la campata di levante consta di granaio, a tutta estensione; cosa dicasi di quella intermedia; quella poi di pon. diviso in cinque locali . Tutti gli adattamenti interni di questo fabbricato sono alla foggia signorile, per cui è da sé inteso che i serramenti sono tutti colorati ad olio e con accessori di ferramenta e guernizioni adatte » (B.C.U., ms. 3741). |
1876 |
* |
Negozio di seta dei fratelli Bonanni (COSMI-AVOGADRO, 114). |
1883 |
* |
Amministrazione del dazio consumo (AVOGADRO, 125). |
1900 |
|
È di Sante Giacomelli. |
|
°° |
L’edificio è vincolato con D.M. del 05 ag. 2006 ai sensi del D.Lgs. 42/2004. |
|
|
|
BIBLIOGRAFIA |
|
BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 104-107; BRAGATO, Guida, 68; CECCONELLI, Musei di storia naturale; CHIURLO, Epigrafi, 56; CICONI, Udine, 467; COMELLI, Passeggiate, 116; Elenco degli alloggi; ERMACORA, Guida, 178; GIOSEFFI, Udine, 86; KECHLER, Monografia, 19; MONTICOLI, Cronaca, 58; PICCO, Ricordi, 90; PIERI, Napoleone, 276; RIZZI, Il borgo di Grazzano, 14-15; RIZZI, Pluralità, 386; VALENTINIS, Udine antica, 24. |